Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 31 luglio 2014, n. 17463 Rileva in diritto I – Parte ricorrente denunzia la violazione o falsa applicazione dell’art. 2043 cod. civ. e, al contempo, la sussistenza di una motivazione contraddittoria, laddove il giudice del gravame aveva , da un lato disconosciuto la sussistenza dei presupposti per la...
Categoria: Diritto Civile e Procedura Civile
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 30 luglio 2014, n. 17403. La responsabilità del Ministero della salute per i danni conseguenti ad infezioni da virus HBV, HIV e HCV contratte da soggetti emotrasfusi è di natura extracontrattuale. Ne consegue che il diritto al risarcimento del danno da parte di chi assume di aver contratto tali patologie per fatto doloso o colposo di un terzo è soggetto al termine di prescrizione quinquennale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 30 luglio 2014, n. 17403 Svolgimento del processo 1. – S.A. ricorre, affidandosi a tre motivi, per la cassazione della sentenza n. 1620 del 10.11.11 della Corte di appello di Torino, con la quale è stato respinto il suo appello avverso,la reiezione, per riconosciuta prescrizione, della sua domanda...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 29 luglio 2014, n. 17218. Ai fini dell’accertamento della preclusione derivante dall’esistenza di un giudicato esterno, imprescindibile risulta, oltre all’identificazione della statuizione contenuta nella precedente decisione, il raffronto della stessa con l’oggetto specifico del processo nell’ambito del quale il giudicato dovrebbe fare stato, e quindi il riscontro dell’esistenza di una relazione giuridica tra i diritti dedotti nei due giudizi. La preclusione deve essere, pertanto, esclusa qualora il giudizio abbia ad oggetto un rapporto giuridico diverso da quello deciso con la sentenza passata in giudicato.
Suprema CORTE DI CASSAZIONE Sezione III sentenza 29 luglio 2014, n.17218 Motivi della decisione p.1.1 Con il primo motivo di ricorso l’O. lamenta violazione e falsa applicazione di legge ex articolo 360, 1^ co. n. 3) cod.proc.civ., con riferimento agli articoli 2909 codice civile e 324 codice procedura civile, dal momento che...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2014, n. 17102.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2014, n. 17102 Svolgimento del processo La società Gabetti Property Solutions Agency s.p.a. richiedeva il pagamento dell’indennità per la perdita dell’avviamento a seguito della cessazione del contratto di locazione relativo ad un immobile sito in (omissis) , che era conseguita alla disdetta da...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 luglio 2014, n. 17277. Spetta solo al genitore di consentire al secondo riconoscimento, legittimando, in caso contrario, l'altro genitore a promuovere l'azione per ottenere sentenza sostitutiva, in un procedimento in cui il primo è contraddittore necessario, come il minore, rappresentato dal tutore.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 luglio 2014, n. 17277 Svolgimento del processo 1. Con ricorso depositato il 5.7.2012, S.A.E. chiedeva al Tribunale per i minorenni di Catanzaro di essere autorizzata al riconoscimento della figlia T.S. , nata il (omissis) fuori dal matrimonio, già riconosciuta da T.G. , con...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 luglio 2014, n. 15486. È nulla la procura a vendere un immobile, e dunque anche la successiva alienazione, qualora celi un patto commissorio vietato dall'ordinamento. E ciò anche se ad acquistare il bene non sia il creditore in prima persona ma un terzo, nel caso di specie la figlia.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 luglio 2014, n. 15486 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. STALLA Giacomo Maria – Consigliere Dott. SCRIMA Antonietta –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 23 luglio 2014, n. 16759. Quando sia accertata in concreto la colpa di uno dei conducenti, mentre nulla sia possibile stabilire in merito alla correttezza della condotta tenuta dall'altro, il giudice di legittimità ammette che la colpa accertata in concreto da uno dei conducenti possa concorrere con la colpa presunta dell'altro ai sensi dello art. 2054 secondo comma del codice civile
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 luglio 2014, n. 16759 Svolgimento del processo 1. Con citazione dinanzi al giudice di pace di ROMA DEL 9 GIUGNO 2003, D.S. , quale proprietario del ciclomotore condotto da D.R. , conveniva la conducente dell’auto Nissan Micra, S.M.S. e la assicuratrice FONDIARIA Sai,...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 7 luglio 2014, n. 15452. Il locatore che chiede in giudizio lo sfratto per morosità non può poi avvalersi della clausola compromissoria contenuta nel contratto che deferisce agli arbitri le controversie insorte
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 7 luglio 2014, n. 15452 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente Dott. PICCININNI Carlo – Consigliere Dott. CAMPANILE Pietro – rel. Consigliere Dott. MERCOLINO Guido – Consigliere Dott. LAMORGESE...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 24 luglio 2014, n. 16951. Se è vero che la morte di uno dei coniugi determina la cessazione della materia del contendere nel giudizio di separazione e di divorzio in conseguenza del venir meno, per ragioni naturali, dello status, in quanto tale intrasmissibile agli eredi, una situazione diversa si determina nel caso in cui la sentenza dichiarativa della cessazione degli effetti civili del matrimonio sia già stata pronunciata e il giudizio di legittimità prosegue, anche unicamente, per la determinazione dell'assegno.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 24 luglio 2014, n. 16951 Fatto e diritto Rilevato che: 1. Il Tribunale di Savona, con sentenza del 18 novembre – 25 novembre 2005, ha dichiarato la cessazione degli effetti civili del matrimonio concordatario fra P.T. e Ba.An. e ha rimesso la causa in istruttoria per la...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 luglio 2014, n. 16971. In tema di spazi adibiti a parcheggi la speciale normativa urbanistica (art. 41-sexies della legge 17 agosto 1942, n. 1150, aggiunto dall'art. 18 della legge 6 agosto 1967, n. 765, e modificato dall'art. 9 della legge 23 aprile 1989, n. 122, ed art. 26, quarto comma, della legge 28 febbraio 1985, n. 47) prescrive un vincolo pubblicistico che viene poi individuato con il provvedimento amministrativo che stabilisce la destinazione di una determinata area a parcheggio in misura proporzionale alla cubatura totale del fabbricato (1 mq per ogni 20 mc di costruzione) con un nesso pertinenziale tra gli spazi asserviti e l'intero edificio. Il diritto reale di uso spetta nei limiti in cui, secondo il rapporto stabilito dalla legge n. 765 del 1967, l'area sia gravata del vincolo di destinazione posto al servizio del fabbricato (e sia stata in effetti realizzata), non operando per gli spazi eventualmente in eccesso rispetto al suddetto rapporto proporzionale; gli atti compiuti dai privati sono affetti da nullità qualora siano compiuti in violazione di tale diritto.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 24 luglio 2014, n. 16971 Svolgimento del processo 1.- L.M. conveniva davanti al Tribunale di Palermo M.G. , esponendo che: era assegnataria, quale socia della cooperativa “La Carrubbella” s.r.l., unitamente al proprio fratello F. , di un lotto di terreno, sito nel fondo C. in territorio di (…),...