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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 settembre 2014, n. 19177. In materia diffamatoria, la delibazione delle critiche, affidata alla Corte di cassazione, è ristretta al controllo del rispetto dei principi normativi che regolano la fattispecie astratta, nonché della logicità e congruità della motivazione resa dal giudice. È del tutto estraneo, invece, al giudizio di legittimità l'accertamento di merito relativo all'effettiva capacità diffamatoria delle espressioni in contestazione. In questo senso, è consolidato il principio giurisprudenziale secondo cui, riguardo all'azione di risarcimento dei danni da diffamazione a mezzo della stampa, la ricostruzione storica dei fatti, la valutazione del contenuto degli scritti, l’accertamento in concreto dell'attitudine offensiva delle espressioni usate, la valutazione dell'esistenza dell'esimente dell'esercizio del diritto di critica (la quale ultima si deve esprimere nel rispetto del requisito della continenza e, perciò, in termini formalmente corretti e misurati ed in modo tale da non trascendere in attacchi ed aggressioni personali, diretti a colpire sul piano individuale la figura morale del soggetto criticato) costituiscono accertamenti di fatto, riservati al giudice di merito ed insindacabili in sede di legittimità se sorretti da argomentata motivazione, esente da vizi logici ed errori di diritto

Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 11 settembre 2014, n. 19177 Svolgimento del processo La Candy Elettrodomestici s.r.l. propose domanda di risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale da diffamazione contro la Dyson Ltd. E D.J. . Lamentò d’aver subito pregiudizio a seguito di condotte denigratorie dei convenuti che, nell’anno 2000, avevano preso...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 agosto 2014, n. 18167. Un genitore che accompagna un bambino in un parco giochi deve avere ben presente i rischi che ciò comporta e se si verifica una caduta non può invocare la responsabilità altrui per l'esistenza di una situazione di pericolo che egli era tenuto doverosamente a calcolare

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 agosto 2014, n. 18167 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – rel. Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2014, n. 17095. L'Anas ha l'obbligo primario di assicurare la sicurezza della circolazione stradale, per cui risponde anche del danno provocato a una vettura dalla caduta di un masso staccatosi dai terreni di proprietà di un privato.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2014, n. 17095 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. CARLEO Giovanni – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. RUBINO Lina – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2014, n. 17039. La presenza di un cantiere stradale non fa venir meno l'obbligo di custodia dell'ente proprietario della strada

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2014, n. 17039   REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. D’ALESSANDRO Paolo – Consigliere Dott. ARMANO Uliana – rel. Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 30 luglio 2014, n. 17403. La responsabilità del Ministero della salute per i danni conseguenti ad infezioni da virus HBV, HIV e HCV contratte da soggetti emotrasfusi è di natura extracontrattuale. Ne consegue che il diritto al risarcimento del danno da parte di chi assume di aver contratto tali patologie per fatto doloso o colposo di un terzo è soggetto al termine di prescrizione quinquennale

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 30 luglio 2014, n. 17403 Svolgimento del processo 1. – S.A. ricorre, affidandosi a tre motivi, per la cassazione della sentenza n. 1620 del 10.11.11 della Corte di appello di Torino, con la quale è stato respinto il suo appello avverso,la reiezione, per riconosciuta prescrizione, della sua domanda...