CONSIGLIO DI STATO sezione IV SENTENZA 29 aprile 2014, n.2232 SENTENZA sul ricorso in appello n. 1430 del 2014, proposto da ANAS s.p.a. e Prefettura di Brindisi, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, rappresentate e difese dall’Avvocatura generale dello Stato, e presso la stessa domiciliate ex lege in Roma, via dei Portoghesi n.12;...
Categoria: Diritto Amministrativo
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 aprile 2014, n. 9219. Anche quando la P.A. agisca "iure privatorum", è richiesta, ai sensi degli artt. 16 e 17 del r.d. 18 novembre 1923, n. 2440, come per ogni altro contratto stipulato dalla P.A., la forma scritta "ad substantiam", che è strumento di garanzia del regolare svolgimento dell'attività amministrativa nell'interesse del cittadino e della collettività, costituendo remora ad arbitri e agevolando l'espletamento della funzione di controllo, e quindi espressione dei principi d'imparzialità e buon andamento della P.A. ex art. 97 Cost.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 23 aprile 2014, n. 9219 Svolgimento del processo 1.- La s.r.l. Win sport proponeva opposizione avverso il decreto con cui il Presidente del Tribunale di Trento le aveva ingiunto di pagare a favore della A.S.I.S. Azienda Speciale per la gestione degli Impianti Sportivi del Comune di Trento la...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 14 febbraio 2014, n. 722. La differenza fra l’avviso orale e le misure di prevenzione propriamente dette consiste essenzialmente in ciò: che le misure di sicurezza impongono al soggetto vincoli di fare e di non fare che ne limitano in qualche modo la libertà personale e in particolare lo privano della facoltà di tenere comportamenti che altrimenti sarebbero leciti; al contrario il semplice avviso orale – ossia quello non accompagnato dalle eventuali prescrizioni che possono esservi annesse ai sensi dell’art. 3, co. 4, D. Lgs. n. 159/2011 – non comporta alcun vincolo, consistendo soltanto nella intimazione di tenere «una condotta conforme alla legge». Nulla di più o di meno quindi di ciò che è richiesto alla generalità dei cittadini. Ne deriva che l’avviso orale non accompagnato dalle ulteriori prescrizioni (previste dalla legge solo come eventuali a discrezione dell’autorità di p.s.) non può essere considerato di per sé una “misura di prevenzione” e non dà luogo all’applicazione dell’art. 120 del codice della strada
Consiglio di Stato Sezione III Sentenza 14 febbraio 2014, n. 722 Fatto e diritto 1. L’appellato, già ricorrente in primo grado, è stato destinatario di un provvedimento di revoca della patente di guida, ai sensi dell’art. 120 del Codice della Strada, emesso sul presupposto che l’interessato aveva ricevuto un “avviso orale” ai sensi della...
Corte Costituzionale, sentenza n. 94 del 9 aprile 2014. Dichiarata l’illegittimità costituzionale degli artt. 133, comma 1, lettera l), 134, comma 1, lettera c), e 135, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104 (Attuazione dell’articolo 44 della legge 18 giugno 2009, n. 69, recante delega al governo per il riordino del processo amministrativo), nella parte in cui attribuiscono alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, con cognizione estesa al merito, e alla competenza funzionale del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio – sede di Roma le controversie in materia di sanzioni irrogate dalla Banca d’Italia
Sentenza 94/2014 Giudizio Presidente SILVESTRI – Redattore CARTABIA Udienza Pubblica del 11/03/2014 Decisione del 09/04/2014 Deposito del 15/04/2014 Pubblicazione in G. U. Norme impugnate: Artt. 133, c. 1°, lett. l), 134, c. 1°, lett. c), e 135, c. 1°, lett. c), del decreto legislativo 02/07/2010, n. 104; art. 4, c. 1°, nn. 17 e 19, dell’Allegato...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza n. 1126 del 10 marzo 2014. L'omessa o tardiva impugnazione preclude la risarcibilità di danni
Consiglio di Stato sezione III sentenza n. 1126 del 10 marzo 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) ha pronunciato la presente SENTENZA (…) FATTO e DIRITTO 1.- Le società ricorrente e Ricorrente 2 si erano rivolte al T.A.R. di Latina, con ricorso notificato il...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 7 aprile 2014, n. 1630. Integra un abuso del processo la contestazione della giurisdizione da parte del soggetto che abbia optato per quella giurisdizione e che, pur se soccombente nel merito, sia risultato vittorioso, in forza di una pronuncia esplicita o di una statuizione implicita, proprio sulla questione della giurisdizione. Alla stregua del principio del divieto di abuso del processo, precipitato del più generale divieto di abuso del diritto e della clausola di buona fede, deve considerarsi inammissibile il motivo di impugnazione con il quale il ricorrente contesti la giurisdizione, da lui stesso adita, al fine di ribaltare l’esito negativo nel merito del giudizio, ponendosi una siffatta prospettazione in palese contrasto con il divieto del venire contra factum proprium e con la regola di correttezza e buona fede prevista dall’art. 1175 c.c.
CONSIGLIO DI STATO sezione III SENTENZA 7 aprile 2014, n. 1630 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4065 del 2010, proposto da: Loredana V., Adele V., Laura V., tutte rappresentate e difese dall’Avv. Lorenzo Tizzi, con domicilio eletto presso l’Avv. Bruno Aguglia in Roma, via Cicerone, n. 44; contro Ministero dell’Interno, in persona...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 24 marzo 2014, n. 1446. Il rapporto tra la normativa generale in tema di accesso e quella particolare dettata in materia di contratti pubblici non va posto in termini di accentuata differenziazione, ma piuttosto di complementarietà, nel senso che le disposizioni (di carattere generale e speciale) contenute nella disciplina della legge n. 241 del 1990 devono trovare applicazione tutte le volte in cui non si rinvengono disposizioni derogatorie (e quindi dotate di una specialità ancor più elevata in ragione della materia) nel Codice dei contratti, le quali trovano la propria ratio nel particolare regime giuridico di tale settore dell’ordinamento
CONSIGLIO DI STATO sezione V SENTENZA 24 marzo 2014, n. 1446 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5113 del 2013, proposto Quadrifoglio Servizi Ambientali Area Fiorentina s.p.a., rappresentata e difesa dall’avv. Andrea Grazzini, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Gustavo Visentini in Roma, Piazza Barberini n. 12 contro Società Longo Veicoli Industriali...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 20 febbraio 2014, n. 798. Dal lunedì al venerdì le cancellerie giudiziarie non possono non essere aperte al pubblico se non per cinque ore consecutive. L’unica discrezionalità che residua in capo all’Amministrazione, si ripete, consiste nell’individuazione dell’ora d’inizio e, conseguentemente, di quella finale; ma sempre di cinque ore di apertura quotidiana deve trattarsi.
Consiglio di Stato Sezione IV Sentenza 20 febbraio 2014, n. 798 N. 00798/2014REG.PROV.COLL. N. 01307/2013 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1307 del 2013, proposto da: Ordine Degli Avvocati Di Roma, rappresentato e...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 19 marzo 2014, n.1344. Le consulenze tecniche non sono lo strumento per ricercare il vero valore di mercato (atteso che questo è determinabile unicamente solo con l’effettiva messa in vendita del bene) ma servono unicamente a simulare il possibile comportamento delle parti coinvolti, qualora se ne presentassero le condizioni. È quindi un profilo ordinario, anzi ontologico, dell’azione di stima che questa fondi le sue valutazioni su situazioni non esattamente sovrapponibili a quella in esame, ma paragonabili sotto profili diversi. Sicché, le diversità delle situazioni prese in considerazione, non rappresentano un profilo patologico dell’azione dello stimatore, fino a che non viene provato che tra gli elementi presi a sostegno e quelli da valutare non vi fossero profili di somiglianza
La massima 1. Le consulenze tecniche non sono lo strumento per ricercare il vero valore di mercato (atteso che questo è determinabile unicamente solo con l’effettiva messa in vendita del bene) ma servono unicamente a simulare il possibile comportamento delle parti coinvolti, qualora se ne presentassero le condizioni. È quindi un profilo ordinario, anzi ontologico,...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 19 marzo 2014, n. 6312. Allorquando, nel processo civile o amministrativo, sia stata fatta valere dinanzi al giudice una situazione giuridica soggettiva sostanziale di vantaggio e questa sia stata riconosciuta al suo titolare con decisione definitiva ed obbligatoria ("fase" processuale della cognizione) e, tuttavia, tale decisione non sia stata spontaneamente ottemperata dall'obbligato ed il titolare abbia scelto di promuovere l'esecuzione del titolo così ottenuto ("fase" processuale dell'esecuzione forzata o dell'ottemperanza), la garanzia costituzionale di effettività della tutela giurisdizionale e l'art. 6, prf. 1, della CEDU, come interpretato dalla Corte di Strasburgo, impongono di considerare tale articolato e complesso procedimento come un "unico processo" scandito, appunto, da "fasi" consequenziali e complementari
Suprema CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA 19 marzo 2014, n. 6312 Ritenuto in fatto S.A. , con ricorso del 29 gennaio 2010, ha impugnato per cassazione – deducendo due motivi di censura, illustrati con memoria -, nei confronti del Ministro dell’economia e delle finanze, il decreto della Corte d’Appello di Firenze depositato...