Consiglio di Stato sezione IV sentenza 19 giugno 2014, n. 3115 LOTTIZZAZIONE ABUSIVA REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3733 del 2010, proposto da: Du.Co. S.r.l., in persona del legale rappresentante in carica rappresentato...
Categoria: Diritto Amministrativo
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 22 luglio 2014, n. 3912. E' legittima la decisione del Direttore dell'ASL che, dopo aver pubblicato un avviso per il conferimento, ai sensi dell'art. 15 ter, D.Lgs. n. 502 del 1992, dell'incarico di direttore di una struttura complessa di un Presidio ospedaliero e ricevuto la rinuncia all'incarico del soggetto prescelto, nel riesercitare il proprio potere di nomina, ritenga di non nominare nessuno degli altri idonei, in quanto da un lato ritenuto il profilo professionale dei candidati del tutto incoerente con lo specifico incarico in oggetto, e dall'altro lato valutato che il tempo oramai trascorso dall'iniziale selezione consigliasse di indire una nuova procedura. In merito deve, invero, rilevarsi che la scelta, da parte del Direttore dell'ASL, di non nominare nessuno degli idonei in precedenza selezionati, sia di natura fiduciaria al pari dell'ipotesi, più frequente, in cui tale nomina avvenga in favore di uno dei selezionati a scapito degli altri.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 22 luglio 2014, n. 3912 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 404 del 2013, proposto da: Azienda Sanitaria Locale di Bari, in persona del Direttore pro tempore,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 22 luglio 2014, n. 3909. La condanna penale riportata dallo straniero per il reato di cui all'art. 14, comma 5 ter, D.Lgs. n. 286 del 1998 non è ostativa all'accoglimento della domanda di regolarizzazione del rapporto di lavoro dal medesimo intrattenuto, la quale, di conseguenza, deve essere nuovamente esaminata dall'Amministrazione competente.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 22 luglio 2014, n. 3909 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2236 del 2011, proposto da: Kh.Am., rappresentato e difeso dall’avv. El.Za., con domicilio eletto presso la...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 21 luglio 2014, n.3873. Ai fini dell’adozione dell’informativa antimafia legittimamente l’autorità prefettizia può valorizzare elementi non risalenti ad un tempo troppo remoto, dai quali si possa desumere la sicura o verosimile contiguità del socio rispetto ad ambienti mafiosi, ancor prima della costituzione della società, senza che sopravvengano elementi contrari, anche successivi a tale costituzione, che inducano ad una diversa valutazione, facendo ritenere spezzato il pernicioso legame con la criminalità.
CONSIGLIO DI STATO sezione III sENTENZA 21 luglio 2014, n.3873 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6026 del 2013, proposto da: The World s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall’Avv. Felice Laudadio e dall’Avv. Carlo Russo, con domicilio eletto presso lo stesso Avv. Felice Laudadio in Roma, via...
Corte Costituzionale, sentenza n. 216 del 18 luglio 2014. Dichiarata non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 5, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223 (Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all’evasione fiscale), convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, sollevata, in riferimento agli articoli 3 e 41 della Costituzione
Sentenza 216/2014 Giudizio Presidente CASSESE – Redattore MATTARELLA Udienza Pubblica del 24/06/2014 Decisione del 09/07/2014 Deposito del 18/07/2014 Pubblicazione in G. U. Norme impugnate: Art. 5, c. 1°, del decreto legge 04/07/2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 04/08/2006, n. 248. Massime: Atti decisi: ord. 180/2012 SENTENZA N. 216 ANNO 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 14 luglio 2014, n. 3609. Il provvedimento di divieto di detenzione di armi e munizioni, ex art. 39 T.U.L.P.S., può essere adottato senza la previa comunicazione di avvio del procedimento di cui all'art. 7, legge n. 241/1990, in quanto rientra tra gli atti caratterizzati da particolari esigenze di celerità, per i quali la comunicazione può essere omessa. La nullità della notifica effettuata nei confronti di un'amministrazione statale presso l'Avvocatura Distrettuale dello Stato anziché presso l'Avvocatura Generale nel cui distretto ha sede l'autorità giudiziaria adita, viene sanata nel caso in cui l'Amministrazione interessata si costituisca in giudizio
Consiglio di Stato sezione III sentenza 14 luglio 2014, n. 3609 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1955 del 2009, proposto da: Fi.Fr., rappresentato e difeso dagli avv.ti Fr.Gr. e Fr.Ca. ed elettivamente domiciliato...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 15 luglio 2014, n. 3692. Ai fini del riparto di giurisdizione tra Giudice amministrativo e Giudice ordinario in base alla dicotomia diritto soggettivo – interesse legittimo, non rileva la prospettazione delle parti, bensì il cosiddetto petitum sostanziale, identificato non solo in funzione della concreta pronuncia che si richiede al Giudice, ma soprattutto in funzione della causa petendi, vale a dire dell'intrinseca natura della posizione dedotta in giudizio ed individuata dal giudice con riguardo alla sostanziale protezione ad essa accordata dall'ordinamento. È, dunque, compito del Giudice stabilire, sulla base dei fatti di causa dedotti dalla parte che agisce in giudizio, se la pretesa azionata ha la consistenza di diritto soggettivo o di interesse legittimo, indipendentemente dalla qualificazione da questi offerta
Consiglio di Stato sezione V sentenza 15 luglio 2014, n. 3692 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3208 del 2014, proposto dal signor An.Ca., rappresentato e difeso dall’avvocato Si.La., con domicilio eletto presso il...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 15 luglio 2014, n. 3695. La mancata pronuncia del Giudice di primo grado su censure e motivi di impugnazione si sostanzia non già in un motivo di nullità della sentenza, ma in un errore di diritto, consistente nella violazione del principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato ex art. 112 c.p.c.. La deduzione di un tale errore dinanzi al Giudice dell'impugnazione è, dunque, idonea a devolvere la cognizione sul punto controverso a tale organo, senza dare invece luogo ad una pronuncia cassatoria con rinvio al Giudice di primo grado.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 15 luglio 2014, n. 3695 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7881 del 2013, proposto dal Consorzio Stabile Ap.G. – Ap.G. s.p.a., rappresentato e difeso dall’avvocato Ma.Cr., con...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 15 luglio 2014, n. 3693. Il diritto del dipendente pubblico a ricevere il trattamento economico corrispondente alle mansioni superiori svolte in via di fatto può essere riconosciuto, ferma restando la necessaria presenza dei relativi presupposti, solo a decorrere dalla data di entrata in vigore dell'art. 15, D.Lgs. n. 387 del 1998 e, dunque, dal 22 novembre 1998.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 15 luglio 2014, n. 3693 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7086 del 2003, proposto dal signor Pa.Gi., rappresentato e difeso dagli avvocati Sa.So. e Vi.S.,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 13 giugno 2014, n. 3028. Non rileva l'inutile trascorso del periodo di attesa occupazione previsto dall'art. 22, comma 11, del D.Lgs. n. 286 del 1998, posto che la norma consente, proprio al fine di reperire altro lavoro e salva l'esistenza di altre circostanze ostative, la permanenza legittima nel territorio nazionale con il rilascio formale di un permesso temporaneo, idoneo ad ottenere un nuovo impiego.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 13 giugno 2014, n. 3028 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8806 del 2013, proposto da: Ra.Kh., rappresentato e difeso dall’avv. Ma.Pi., con domicilio eletto presso lo stesso,...