CONSIGLIO DI STATO SEZIONE IV SENTENZA 6 ottobre 2014, n. 4985 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9129 del 2013, proposto da: Ecogreen S.r.l., in persona del legale rappresentante in carica rappresentato e difeso dagli avv.ti Lorenzo Lentini, Antonio Melucci, con domicilio eletto presso Giuseppe Placidi in Roma, via Cosseria N. 2; contro Autostrada...
Categoria: Diritto Amministrativo
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 9 ottobre 2014, n. 5028. Il diritto di stare in giudizio personalmente non trova fondamento nell'art. 24 della Costituzione o nell'art. 6, n. 3, lett. c), della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Il mero possesso della laurea in giurisprudenza non consente di stare in giudizio dinanzi al giudice amministrativo senza l'assistenza di un difensore abilitato e iscritto al previsto albo professionale, fatta eccezione per i giudizi in materia di accesso, in materia elettorale e nei giudizi relativi al diritto dei cittadini dell'Unione Europea e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 9 ottobre 2014, n. 5028 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3228 del 2013, proposto da: Ie.En., in proprio, con domicilio eletto in Andora, via (…) contro Università...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 13 ottobre 2014, n. 5048. In tema di concorso notarile, al giudice amministrativo può essere richiesto di esaminare se i criteri di valutazione siano coerenti con le possibili argomentazioni offerte nella traccia e se la motivazione della singola valutazione renda evidente il travisamento le premesse logico giuridiche ovvero sia frutto di travisamento. Ne discende che il difetto di percezione degli elaborati, compiuto dalla commissione, né inficerebbe il giudizio e comunque non comporterebbe alcuna fuoriuscita dall'area del sindacato di legittimità.
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 13 ottobre 2014, n. 5048 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8997 del 2013, proposto da: Fr.Da., rappresentato e difeso dagli avv.ti Ro.Ca., Ge.Sc., con domicilio eletto presso...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 3 ottobre 2014, n. 4934. In base all'art. 38 della L. n. 47 del 1985, la presentazione dell'istanza di condono edilizio, accompagnata dal versamento delle somme dovute a titolo di oblazione, "…sospende il procedimento penale e quello per le sanzioni amministrative". Trattasi di sospensione del tutto automatica, ex lege, che incide su tutti i provvedimenti amministrativi adottati ed adottandi aventi ad oggetto sanzioni per abusi edilizi, e ciò fino alla definizione delle domande di condono edilizio eventualmente presentate
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 3 ottobre 2014, n. 4934 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4134 del 2006, proposto da: CE.MA., rappresentata e difesa dall’avv. Gi.Bu. per mandato a margine dell’appello e...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 2 ottobre 2014, n. 4896. Non è configurabile un falso "innocuo" quando il bando di una gara d'appalto prevede una dichiarazione dal contenuto completo, anche sui "carichi pendenti", e il partecipante rende una autodichiarazione non veritiera, atteso che, nelle procedure di evidenza pubblica, la completezza delle dichiarazioni sul possesso dei requisiti generali è già di per sé un valore da perseguire, perché consente, anche in ossequio al principio di buon andamento dell'amministrazione e di proporzionalità, la celere decisione in ordine all'ammissione dell'operatore economico alla gara; conseguentemente una dichiarazione inaffidabile perché, al di là dell'elemento soggettivo sottostante, è falsa, deve ritenersi già di per sé stessa lesiva degli interessi considerati dalla norma, a prescindere dal fatto che l'impresa meriti sostanzialmente di partecipare alla gara.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 2 ottobre 2014, n. 4896 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 798 del 2014, proposto dalla S.R.L. KE., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa...
Corte di Cassazione, sezione unite, ordinanza 1 ottobre 2014, n. 20661. L'esclusione dei cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Italia dalla possibilità di essere ammessi a prestare il servizio civile nazionale viola la Costituzione
Suprema Corte di Cassazione sezione unite ordinanza 1 ottobre 2014, n. 20661 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. RORDORF Renato – Presidente Sezione Dott. DI PALMA Salvatore – Consigliere Dott. BERNABAI Renato...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 ottobre 2014, n. 4982. In grado di appello la sentenza in forma semplificata può essere pronunciata anche qualora un litisconsorte non costituito abbia notificato appello incidentale. Nel giudizio di appello la completezza del contraddittorio va riferita alla rituale instaurazione del medesimo, con la notifica dell'appello, non potendo assumere alcun rilievo la scelta processuale di una parte, abilitata essa pure all'impugnazione in via principale, di presentare appello incidentale, e dovendo, in tal caso, premunirsi di verificare l'eventuale fissazione di camera di consiglio per la trattazione dell'istanza incidentale cautelare, onde intervenire nella medesima, con costituzione formale, né potendo ignorare l'eventualità di decisione in forma semplificata
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 ottobre 2014, n. 4982 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2513 del 2013, proposto da: Comune di Carinaro, in persona del Sindaco pro-tempore, rappresentato e difeso...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 9 ottobre 2014, n. 5025. L’annullamento statale del nulla-osta ambientale su un intervento edilizio programmato (nella specie non impugnato e nonostante ciò realizzato), determina l’obbligo per l'autorità comunale, successivamente alla caducazione dell'atto autorizzatorio e al ripristino dell’interesse pubblico paesaggistico violato (costituzionalmente protetto dall’art. 9 quale valore prioritario e assoluto), di rinnovare l’atto stesso integrandone la motivazione (ove ritenga la perdurante sussistenza dei presupposti di legge per rilasciarlo) o negandolo in via definitiva (ove ravvisi il carattere insuperabile delle ragioni ostative illustrate nel corpo del provvedimento statale di annullamento). La valutazione paesaggistica deve essere condotta dal comune in maniera puntuale, mediante descrizione delle opere e del contesto ambientale in specifico riferimento all'area di ubicazione del manufatto ed indicare le specifiche ragioni per le quali esso sia ritenuto compatibile con i valori paesaggistici tutelati dal vincolo.
CONSIGLIO DI STATO SEZIONE VI SENTENZA 9 ottobre 2014, n. 5025 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1803 del 2011, proposto da: Costruzioni Edili Morandi s.r.l., nella persona dell’amministratore in carica, rappresentato e difeso dagli avv. Innocenzo Gorlani, Claudio Chiola e Mario Gorlani, con domicilio eletto presso Claudio Chiola in Roma, via della Camilluccia,...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 2 ottobre 2014, n. 4922. Se è vero che il diritto sul sepolcro è un diritto di natura reale assimilabile al diritto di superficie, suscettibile di possesso e di trasmissione sia inter vivos e mortis causa, nei confronti degli altri soggetti privati, è altrettanto vero che esso non preclude l'esercizio dei poteri autoritativi spettanti alla amministrazione concedente (con la precisazione che nel caso di emanazione di atti di revoca o di decadenza spetta la tutela prevista per le posizioni di interesse legittimo e che, in ogni caso, titolare del diritto reale, nonché della coesistente posizione di interesse legittimo nel caso di emanazione di atti autoritativi, è esclusivamente il concessionario, cui non può neppure essere assimilato né il richiedente la sub-concessione, in mancanza del formale provvedimento abilitativo, né chi abbia 'acquistato' – solo apparentemente, in ragione della nullità del relativo contratto – il bene demaniale).
Consiglio di Stato sezione V sentenza 2 ottobre 2014, n. 4922 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello numero di registro generale 743 del 2014, proposto dai signori MA.CR. ed altri, rappresentati e difesi dagli avvocati Fe.La....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 1 ottobre 2014, n. 4868. In caso di disparità di trattamento, il destinatario di un provvedimento illegittimo non può invocare, come sintomo di eccesso di potere, il provvedimento più favorevole illegittimamente adottato nei confronti di un terzo che si trovi in analoga situazione. Il vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento (configurabile soltanto in caso di assoluta identità di situazioni di fatto e di conseguente assoluta irragionevole diversità del trattamento riservato alle stesse), non può essere dedotto quando viene rivendicata l'applicazione in proprio favore di posizioni giuridiche riconosciute ad altri soggetti in modo illegittimo, in quanto, in applicazione del principio di legalità, la legittimità dell'operato della p.a. non può comunque essere inficiata dall'eventuale illegittimità compiuta in altra situazione. Un'eventuale disparità non può essere risolta estendendo il trattamento illegittimamente più favorevole ad altri riservato a chi, pur versando in situazione analoga, sia stato legittimamente destinatario di un trattamento meno favorevole (nel caso di specie, appurata la non condonabilità dell'abuso, non rileva la circostanza che, in casi analoghi, opere simili sono state condonate, atteso che, se pure esistesse identità di situazioni, la sanatoria rilasciata dovrebbe considerarsi illegittima e, come tale, inidonea a fungere da "tertium comparationis" al fine di sorreggere il denunciato vizio di disparità di trattamento)
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 1 ottobre 2014, n. 4868 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10048 del 2008, proposto da: MA.CA., rappresentata e difesa dall’avv. Em.Sa., con domicilio eletto presso Le.Lo. in...