Articolo

Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 18 novembre 2013 n. 25797. La professione di avvocato è incompatibile con la qualità di presidente di consiglio di amministrazione con poteri individuali di gestione di società capitalistiche

Il testo integrale [1] Il legale il quale ricopra la qualità di presidente del consiglio di amministrazione o di amministratore delegato o unico di una società commerciale si trova, ai sensi dell’art. 3, primo comma, numero 1, del r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578, in una situazione d’incompatibilità con l’esercizio della professione forense (esercizio del...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 46165 del 18 novembre 2013. Evasione fiscale quando c’è uno scostamento del prezzo di compravendita dell’immobile dai dati Omi

Suprema Corte di Cassazione  sezione III sentenza n. 46165 del 18 novembre 2013 RITENUTO IN FATTO 1. – Con sentenza del 21 novembre 2012, la Corte d’appello di Brescia ha confermato la sentenza del Tribunale di Cremona del 17 febbraio 2011, con la quale l’imputato era stato condannato, per il reato di cui all’art. 4...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 15 novembre 2013 n. 45959. Il prelievo del Dna della persona indagata, attraverso il sequestro di oggetti contenenti residui organici alla stessa attribuibili, non è qualificabile quale atto invasivo o costrittivo, e, essendo prodromico all’effettuazione di accertamenti tecnici, non richiede l’osservanza delle garanzie difensive

Il testo integrale [1] Il prelievo del Dna della persona indagata, attraverso il sequestro di oggetti contenenti residui organici alla stessa attribuibili, non è qualificabile quale atto invasivo o costrittivo, e, essendo prodromico all’effettuazione di accertamenti tecnici, non richiede l’osservanza delle garanzie difensive. In tema di accertamento tecnico non ripetibile nel corso delle indagini preliminari,...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 novembre 2013, n. 25607. In tema di risarcimento del danno, l’ipotesi del fatto colposo del creditore che abbia concorso al verificarsi dell’evento dannoso (di cui al primo comma dell’art. 1227 cod. civ.) va distinta da quella (disciplinata, dal secondo comma della medesima norma) riferibile ad un contegno dello stesso danneggiato che abbia prodotto il solo aggravamento del danno senza contribuire alla sua causazione, giacché, mentre nel primo caso il giudice deve procedere d’ufficio all’indagine in ordine al concorso di colpa del danneggiato, sempre che risultino prospettati gli elementi di fatto dai quali sia ricavabile la colpa concorrente, sul piano causale, dello stesso, la seconda di tali situazioni forma oggetto di un’eccezione in senso stretto, in quanto il dedotto comportamento del creditore costituisce un autonomo dovere giuridico, posto a suo carico dalla legge quale espressione dell’obbligo di comportarsi secondo buona fede

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza  14 novembre 2013, n. 25607 Svolgimento del processo Con ricorso al Tribunale di Verona B.A. , premesso che era stato assunto, quale operaio edile, il 7 gennaio 2004 dalla Demoter s.r.l. con contratto a tempo determinato, poi trasformato a tempo indeterminato, quale operaio edile e di essere stato...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 novembre 2013 n. 25761. È escluso il dolo processuale revocatorio nel caso in cui l’avvocato presenti l’atto di appello fuori termine

Il testo integrale [1] Per integrare la fattispecie del dolo processuale revocatorio ai sensi dell’art. 395 cod. proc. civ., n. 1, non è, dunque, sufficiente la sola violazione dell’obbligo di lealtà e probità previsto dall’art. 88 cod. proc. civ., né, in linea di massima, sono di per sé sufficienti il mendacio, le false allegazioni o...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 novembre 2013 n. 25625. In tema di obbligo di ricostruzione ai sensi dell’art. 184, terzo comma, cod. civ., la comunione legale nello stato in cui si trovava o, in caso di impossibilità, al pagamento per equivalente.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  14 novembre 2013 n. 25625 Svolgimento del processo 1. A seguito del prelevamento, da parte di P..R. , di titoli appartenenti alla comunione legale fra la medesima ed il coniuge R..M. per il valore di circa 175 milioni di lire, quest’ultimo otteneva dal Tribunale di Venezia un provvedimento...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 45629 del 13 novembre 2013. Ai fini della integrazione del delitto di omissione di atti d’ufficio, è irrilevante il formarsi del silenzio-rifiuto entro la scadenza del termine di trenta giorni dalla richiesta del privato. Ne consegue che il “silenzio-rifiuto” deve considerarsi inadempimento e, quindi, come condotta omissiva richiesta per la configurazione della fattispecie incriminatrice

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 45629 del 13 novembre 2013 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza in epigrafe indicata, il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Messina dichiarò non luogo a procedere nei confronti di S.G. per omissione di atti d’ufficio di cui all’art. 328 cod. pen. perchè il fatto non...