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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 1 agosto 2014, n. 34110. E' legittimo il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente dei beni mobili ed immobili nella disponibilità dell'unico socio di una società ammessa al concordato preventivo

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 1 agosto 2014, n. 34110   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILE Andrea – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione IV, ordinanza 4 agosto 2014, n. 34253. Il limite all'appellabilità delle sentenze di condanna previsto dall'articolo 593 c.p.p., comma 3, deve intendersi riferito alle sentenze emesse in relazione alle contravvenzioni di minore gravita', punite con la sola pena pecuniaria o con pena alternativa, in quest'ultimo caso qualora sia stata in concreto applicata la sola pena dell'ammenda

Suprema Corte di Cassazione sezione IV ordinanza 4 agosto 2014, n. 34253 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHI Luisa – Presidente Dott. MARINELLI Felicett – Consigliere Dott. BLAIOTTA Rocco – Consigliere Dott. VITELLI CASELLA Luca – Consigliere Dott. SERRAO...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 luglio 2014, n. 29009. Il delitto previsto dall'art. 513-bis c.p. punisce soltanto le condotte illecite tipicamente concorrenziali realizzate con atti di coartazione che inibiscono la normale dinamica imprenditoriale, ma non anche le condotte intimidatorie finalizzate ad ostacolare o coartare l'altrui libera concorrenza, poste in essere al di fuori dell'attività concorrenziale, ferma restando l'eventuale riconducibilità di queste ad altre fattispecie di reato

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 luglio 2014, n. 29009 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CASUCCI Giuliano – Presidente Dott. FIANDANESE Franco – Consigliere Dott. MACCHIA Alberto – Consigliere Dott. DAVIGO Piercamillo – Consigliere Dott. DI MARZIO...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 7 agosto 2014, n. 34767. In tema di intervento chirurgico in equipe e responsabilità penale per l'avvenuta morte del paziente

  Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 7 agosto 2014, n. 34767   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. D’ISA Claudio – Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 23 luglio 2014, n. 32697. In tema di intercettazioni, la conversazione o comunicazione intercettata, costituisce corpo del reato allorché essa integra di per sé la fattispecie criminosa, e, in quanto tale, è utilizzabile nel processo penale

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE S.U.P. sentenza 23 luglio 2014, n. 32697 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 3 maggio 2012 la Corte Militare di appello ha confermato la sentenza del 30 marzo 2011 del Tribunale Militare di Verona, con la quale F.E. e S.D. erano stati dichiarati colpevoli del reato di distruzione e...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 agosto 2014, n. 18247. Riconosciuto il danno biologico al portiere del condominio per lo svolgimento della relativa attività per una patologia artrosica in conseguenza dell'umidità dei locali (siti al piano seminterrato)

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 26 agosto 2014, n. 18247 Svolgimento del processo M.T. conveniva in giudizio l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Farmacisti (E.N.P.A.F.) per sentirlo condannare al risarcimento dei danni biologici e morali dalla stessa subiti in conseguenza della insalubrità dell’alloggio di servizio che le era stato assegnato dall’Ente per lo...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 settembre 2014, n. 18498. L'equa riparazione per il mancato rispetto del termine ragionevole del processo, ai sensi della legge 24 marzo 2001, n. 89, non può essere esclusa per il semplice fatto che il ritardo nella definizione del processo penale abbia prodotto l'estinzione, per prescrizione, del reato addebitato al ricorrente, occorrendo invece apprezzare, ai fini del diniego di accoglimento della relativa domanda, se l'effetto estintivo della prescrizione stessa sia intervenuto o meno a seguito dell'utilizzo, da parte dell'imputato, di tecniche dilatorie o di strategie sconfinanti nell'abuso del diritto di difesa, ben potendo un effetto del genere prodursi, in tutto o almeno in parte (e, in questa seconda ipotesi, con valenza preponderante), indipendentemente da simili tecniche e da tali strategie, ovvero dalla reale volontà dell'imputato ed a causa, piuttosto, del comportamento delle autorità procedenti, senza che, in quest'ultimo caso, la mancata rinuncia alla prescrizione ad opera dell'imputato medesimo possa ritenersi di per sé in grado di elidere il danno, patrimoniale o non patrimoniale, conseguente alla durata irragionevole

  Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 2 settembre 2014, n. 18498   Fatto e diritto Ritenuto che, con ricorso depositato in data 23 luglio 2009 presso la Corte d’appello di Roma, M.S. chiedeva la condanna del Ministero della Giustizia al pagamento dei danni non patrimoniali derivanti dalla irragionevole durata del procedimento penale a...