Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 3 settembre 2014, n. 18647 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. RAGONESI Vittorio – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo –...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 3 settembre 2014, n. 18574. Anche alle violazioni del Codice della strada si applica si applica la regola, costituente ormai jus receptum in tema di sanzioni amministrative, per cui il termine per la contestazione della violazione, pena l'estinzione dell'obbligo di pagamento, non decorre dal momento in cui il "fatto" è stato acquisito nella sua materialità, ma da quello nel quale l'accertamento è stato compiuto o avrebbe potuto ragionevolmente essere effettuato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 3 settembre 2014, n. 18574 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETITTI Stefano – Presidente Dott. MANNA Felice – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – rel. Consigliere Dott. GIUSTI Alberto – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 settembre 2014, n. 19488. Per i contratti aventi ad oggetto il trasferimento della proprietà immobiliare, per i quali è richiesta la forma scritta 'ad substantiam', l'atto scritto costituisce lo strumento necessario ed insostituibile per la valida manifestazione della volontà produttiva del negozio – che la manifestazione scritta della volontà di uno dei contraenti non può essere sostituita da una dichiarazione confessoria dell'altra parte, non valendo tale dichiarazione né quale elemento integrante il contratto, né – quand'anche contenga il preciso riferimento ad un contratto concluso per iscritto – come prova del medesimo
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 16 settembre 2014, n. 19488 Ritenuto in fatto Con atto di citazione in riassunzione notificato il 13-1-1997 Z.M.G. conveniva in giudizio dinanzi al Tribunale di Velletri B.A.R. chiedendo dichiararsi l’esponente unica proprietaria dell’immobile sito in (omissis) , ordinarsi la cessazione delle molestie e delle turbative, dichiararsi l’inesistenza di...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 settembre 2014, n. 18523. L'accesso al pubblico impiego e quindi ai concorsi pubblici è riservato ai cittadini italiani, ai cittadini membri dell'Unione Europea e, dal 2007, anche a chi ha ottenuto lo status di rifugiato. La legge non prevede l'accesso invece ai cittadini extracomunitari
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 2 settembre 2014, n. 18523 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni – Consigliere Dott. GHINOY...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 9 settembre 2014, n. 4549. E' legittimo il provvedimento recante l'annullamento d'ufficio della concessione edilizia già rilasciata, nonché il rigetto dell'istanza di concessione in sanatoria per opere realizzate in difformità dal titolo abilitativo, qualora adottato dall'Amministrazione a seguito della sopravvenuta conoscenza di elementi inizialmente taciuti dal richiedente. L'Amministrazione, invero, ha il potere-dovere di valutare tutti gli elementi richiesti dalla legge ai fini del legittimo rilascio della concessione edilizia, con la conseguenza che nell'ipotesi in cui essa non è posta in condizione di farlo se taluno di questi viene occultato in forza del comportamento mendace del richiedente, deve ritenersi legittimo il successivo annullamento del titolo abilitativo già rilasciato
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 9 settembre 2014, n. 4549 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6342 del 2007, proposto da: Comune di Costa di Rovigo, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 12 settembre 2014, n. 4656. Il rimedio di cui all'art. 114, comma 4, lett. e), c.p.a. è esperibile anche in caso di condanna pecuniaria, giacché esso assolve ad una finalità sanzionatoria e non risarcitoria, in quanto non è volto a riparare il pregiudizio cagionato dalla non esecuzione della sentenza, ma a sanzionare la disobbedienza alla statuizione giudiziaria e stimolare il debitore all'adempimento
Consiglio di Stato sezione III sentenza 12 settembre 2014, n. 4656 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5169 del 2010, proposto da: Or.Bl., rappresentato e difeso dall’avv. D.Fr., con domicilio eletto presso Segreteria...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 4 settembre 2014, n. 36889. In tema di guida in stato di ebbrezza, la circostanza di avere il legislatore indicato nella norma determinati parametri numerici quali soglia del penalmente rilevante, sta ad indicare che la tipicità del fatto non è ancorata al semplice stato di ebbrezza, ma anche all'accertamento specifico e non meramente sintomatico del loro superamento; solo in tale modo vi è certezza della sussistenza del fatto tipico e del conseguente regime sanzionatorio da applicare, nel rispetto del principio di legalità
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 4 settembre 2014, n. 36889 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIRENA Pietro Antonio – Presidente Dott. IZZO Fausto – rel. Consigliere Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 settembre 2014, n. 36859. sotto i 103.000 euro niente omesso versamento IVA. La Corte di Cassazione, uniformandosi alla recente decisione n. 80/2014 della Corte Costituzionale, ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata con la formula "perché il fatto non sussiste", osservando come tale formula esclude ogni possibile rilevanza anche in sede diversa da quella penale, dovendosi la stessa adottare quando difetti un elemento costitutivo del reato, come nel caso in esame.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 settembre 2014, n. 36859 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 settembre 2014, n. 36852. Nell'ipotesi di esecuzione di un intervento edilizio in assenza di permesso di costruire non ricorrono gli estremi della buona fede con efficacia esimente ex art. 5 c.p., nell'interpretazione datane dalla Corte Cost. con la sentenza n. 364/1988, allorquando l'imputato abbia male interpretato una pur chiara disposizione di legge e non si sia premurato di consultare il competente ufficio per conoscere quali adempimenti egli avrebbe dovuto compiere, erroneamente formandosi il convincimento soggettivo, sulla base di un provvedimento della pubblica amministrazione riguardante opera edilizia diversa da quella abusivamente realizzata, che non fosse necessario alcun titolo abilitativo per la realizzazione di quest'ultima
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 settembre 2014, n. 36852 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. SAVINO Mariapia G. – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA...
Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza 1 settembre 2014, n. 36509. Individuato il momento consumativo del reato di appropriazione indebita nella prima condotta appropriativa tenuta dall'agente, ossia nel primo atto compiuto in violazione del titolo del possesso; tuttavia nel caso di specie la condotta appropriativa tenuta dall'imputata, consistente nel non aver messo a disposizione del curatore i beni della società, appare ambigua
Suprema Corte di Cassazione sezione feriale sentenza 1 settembre 2014, n. 36509 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE FERIALE PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHI Luisa – Presidente Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. CARRELLI P.D.M. R.M. – rel. Consigliere Dott. LIGNOLA...