Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 ottobre 2014, n. 41352 Svolgimento del processo Con la sentenza in epigrafe il giudice del tribunale di Treviso, sezione distaccata di Montebelluna, dichiarò P.F. colpevole del reato di cui all’art. 256, comma 1, lett. a), d. lgs. 3 aprile 2006, n. 152, per avere effettuato, senza autorizzazione,...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 1 luglio 2014, n. 28270. La custodia cautelare disposta nel corso delle indagini preliminari perde efficacia se il giudice non procede all'interrogatorio entro il termine di cinque giorni previsto dall'articolo 294, l'articolo 302 c.p.p., prevede che "dopo la liberazione, la misura puo' essere nuovamente disposta dal giudice, su richiesta del pubblico ministero, previo interrogatorio, allorche', valutati i risultati di questo, sussistono le condizioni indicate negli articoli 273, 274 e 275", contemplando il medesimo schema procedurale nel caso in cui la persona, senza giustificato motivo, non si presenti per rendere interrogatorio
Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 1 luglio 2014, n. 28270 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. FERRUA Giuliana – Consigliere Dott. SQUASSONI Claudia – Consigliere Dott. CONTI Giovanni – Consigliere Dott. VECCHIO Massimo –...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 24 settembre 2014, n. 39091. Escluso che la prova dell'impossibilità di adempiere all'obbligazione nei confronti dei congiunti possa desumersi dalla circostanza che l¿obbligato è stato ammesso al patrocinio a spese dello Stato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 24 settembre 2014, n. 39091 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott. APRILE Ercole – Consigliere Dott. BASSI A. – rel. Consigliere Dott. PATERNO’...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 ottobre 2014, n. 41383. Condannato alla pena di € 800 di ammenda per il reato di cui agli articoli 5, lett. b), e 6 L.283/1962 perché deteneva alimenti in stato di cattiva conservazione per somministrarli a clienti di una mensa aziendale da lui gestita. Quello che è stato contestato all'imputato è riconducibile alla violazione delle regole sulla modalità di conservazione, in quanto i prodotti da lui detenuti risultavano "confezionati in modo anonimo e senza alcuna etichettatura
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 ottobre 2014, n. 41383 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 28 gennaio 2013 il Tribunale di Parma ha condannato G.R. alla pena di € 800 di ammenda per il reato di cui agli articoli 5, lett. b), e 6 1.283/1962 perché deteneva alimenti in stato di...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 settembre 2014, n. 38354. Risponde del delitto di cui all’art. 328 c.p. il medico anestesista in servizio presso l'Azienda Ospedaliera che, incaricato di prestare la dovuta assistenza ad un intervento chirurgico, si allontana subito dopo l'esecuzione, senza attendere il regolare risveglio del paziente, senza accertarsi delle sue condizioni, senza lasciare detto dove andava e dove poteva essere rintracciato, lasciando il paziente alla sola vigilanza delle infermiere. Ponendo così in essere un condotta di rifiuto di un atto del suo ufficio che doveva essere compiuto senza ritardo per ragioni di sanità, rendendosi irreperibile ed irraggiungibile per oltre quaranta minuti, pur nella consapevolezza di avere lasciato senza la doverosa e cogente assistenza un paziente appena operato per oltre quaranta minuti durante i quali – a seguito dell'insorgere di serie complicanze respiratorie – era stato insistentemente e reiteratamente cercato dai medici e dal centralino dell'ospedale
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI SENTENZA 18 settembre 2014, n. 38354 Fatto e diritto 1 .-. Con sentenza in data 9-11-11 il Tribunale di Ascoli Piceno ha condannato F.G. alla pena (condizionalmente sospesa) di anni uno di reclusione (con interdizione per la stessa durata dai pubblici servizi e con risarcimento dei danni in...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 3 ottobre 2014, n. 20943. L'inesistenza della procura alle liti relativa al ricorso per decreto ingiuntivo comporta l'invalidità non solo della fase monitoria e dell'ingiunzione, ma anche della domanda agli effetti della cognizione piena con il rito ordinario in sede di giudizio di opposizione, allorché l'opposto non abbia prodotto in quest'ultimo una nuova valida procura nella comparsa di risposta, con la conseguenza che il giudice deve definire l'opposizione con una pronuncia di mero rito dichiarativa del difetto del presupposto processuale del ministero del difensore; l'invalidità del decreto ingiuntivo, per essere stato il ricorso sottoscritto da un difensore sfornito di procura, non è di ostacolo al giudizio di merito che si instaura con l'opposizione, dovendo il giudice di questa accertare la fondatezza delle pretese fatte valere dallo ingiungente opposto, ove ritualmente riproposto in tale sede, senza che rilevi – salvo che ai fini dell'esecuzione provvisoria e dell'incidenza delle spese nella fase monitoria – se l'ingiunzione sia stata o no legittimamente emessa
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 3 ottobre 2014, n. 20943 Svolgimento del processo e Motivi della decisione I. – Il Consigliere relatore, nominato ai sensi dell’art. 377 c.p.c., ha depositato in cancelleria la seguente relazione in base agli artt. 380-bis e 375 c.p.c.: “1. – Con ordinanza resa il 15.4.2013 ai sensi...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 24 settembre 2014, n. 20040. In tema di legittimazione all'opposizione nel giudizio di omologazione del concordato preventivo, la locuzione "qualunque interessato", prevista dall'art. 180, c. 2, L. Fall., non è necessariamente riferibile soltanto a soggetti diversi dai creditori, essendo invece suscettibile di comprendere i creditori non dissenzienti
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 24 settembre 2014, n. 20040 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALVAGO Salvatore – Presidente Dott. DIDONE Antonio – rel. Consigliere Dott. CAMPANILE Pietro – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 6 ottobre 2014, n. 21010. L'assegno per il coniuge deve tendere al mantenimento del tenore di vita da questo goduto durante la convivenza matrimoniale, e tuttavia indice di tale tenore di vita può essere l'attuale disparità di posizioni economiche tra i coniugi. Quanto alla decorrenza dell'assegno esso di regola va disposto dalla sentenza, ma il giudice, con potere discrezionale, sorretto da adeguata motivazione, può anticipare la decorrenza fino alla domanda. Nella specie, la Corte di merito, con motivazione congrua e non illogica, giustifica la decorrenza dalla sentenza, con l'accrescimento delle disponibilità economiche del marito nel corso degli anni e con il godimento da parte della moglie della casa coniugale di proprietà esclusiva del marito.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 6 ottobre 2014, n. 21010 Fatto e diritto In un procedimento di divorzio tra L.L. e B.M. o M.A., la Corte d’Appello di Brescia, con sentenza del 06/06/2011, in parziale riforma della sentenza dei Tribunale di Brescia del 24/11/2010, riduceva l’assegno a carico del marito in favore della...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 25 settembre 2014, n. 20294. Se il fallito aliena beni immobili nel periodo sospetto, la mancata prova del pagamento del prezzo non è indizio sufficiente della simulazione assoluta dell’atto di compravendita, ma è idoneo a comprovare la simulazione relativa e la gratuità dell’atto dissimulato che, ai sensi dell’art.64 l.f., è inefficace nei confronti dei creditori
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 25 settembre 2014, n. 20294 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Maria Rosa – Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 2 ottobre 2014, n. 20854. In materia di contratti, stabilire se sussista una condizione risolutiva o una clausola risolutiva espressa dipende dalla interpretazione della volontà delle parti, rimessa al giudice di merito e censurabile in sede di legittimità solo nella misura in cui sia informata ad erronei criteri giuridici o non sorretto da una motivazione logicamente adeguata
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 2 ottobre 2014, n. 20854 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 9-6-1988 D.M. conveniva dinanzi al Tribunale di Palermo la s.a.s. Tomasino Lorenzo e C. e l’avv. M.A. , commissario giudiziale dell’amministrazione controllata della predetta società, chiedendo l’esecuzione in forma specifica del contratto preliminare di...