Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 ottobre 2014, n. 21299 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. MANNA Antonio – rel. Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. AMENDOLA Fabrizio –...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 13 ottobre 2014, n. 21598. Il diritto all'assegno di divorzio può essere riconosciuto anche dopo la morte dell'ex coniuge se avvenuta nel corso del giudizio
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 13 ottobre 2014, n. 21598 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. DOGLIOTTI Massimo – rel. Consigliere Dott. CRISTIANO Magda –...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 22 ottobre 2014, n. 22456. Il diritto reale di abitazione, riservato per legge al coniuge superstite, ha ad aggetto la casa coniugale, ossia l'immobile che in concreto era adibito a residenza familiare e si identifica con l'immobile in cui i coniugi – secondo la loro determinazione convenzionale, assunta in base alle esigenze di entrambi – vivevano insieme stabilmente, organizzandovi la vita domestica del gruppo familiare; che le espressioni usate dall'art. 540, comma secondo non lasciano al riguardo spazi a dubbi interpretativi, riferendosi alla casa che dai coniugi era stata adibita a residenza familiare (dove il concetto di residenza, di cui all'art. 43, comma secondo, c.c., richiama la effettività della dimora abituale nella causa coniugale); che la ratio della suddetta disposizione è da rinvenire non tanto nella tutela dell'interesse economico del coniuge superstite di disporre di un alloggio, quanto dell'interesse morale legato alla conservazione dei rapporti affettivi e consuetudinari con la casa familiare
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 22 ottobre 2014, n. 22456 Svolgimento del processo Con sentenza del 13 settembre 2004 il Tribunale di Roma respinse la domanda proposta da R.L. , diretta ad ottenere la condanna di suo padre R.E. al pagamento di una indennità per il mancato godimento, da parte dell’attrice, di un...
Corte Costituzionale, sentenza n. 240 del 22 ottobre 2014. Dichiarata la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art. 2-bis, comma 3, della legge 24 marzo 2001, n. 89 (Previsione di equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo e modifica dell’articolo 375 del codice di procedura civile), sollevata, in riferimento all’art. 117, primo comma, della Costituzione, dalla Corte d’appello di Reggio Calabria, sezione civile, con le ordinanze indicate in epigrafe
Ordinanza 240/2014 Giudizio Presidente TESAURO – Redattore MATTARELLA Camera di Consiglio del 24/09/2014 Decisione del 22/10/2014 Deposito del 22/10/2014 Pubblicazione in G. U. Norme impugnate: Art. 2 bis, c. 3°, della legge 24/03/2001, n. 89. Massime: Atti decisi: ordd. 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 60...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 6 ottobre 2014, n. 4992. E' infondato il ricorso esperito avverso il provvedimento concernente la mancata ammissione, di taluni sindaci e consiglieri, nelle liste per l'elezione del Presidente della Provincia, in quanto sospesi dalla rispettiva carica a seguito di sentenza penale di condanna con pronuncia di primo grado e con pendenza del giudizio di appello. A tal proposito si rileva che, a norma dell'art. 1, comma 69, della L. n. 56 del 2014 è previsto che "il consiglio provinciale è eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali dei comuni della provincia. Sono eleggibili a consigliere provinciale i sindaci e i consiglieri comunali in carica" per cui tale norma configura l'elettorato di cui si tratta come elettorato di secondo grado. Poiché la sospensione di diritto prevista dall'art. 11 del D.Lgs. n. 235 del 2012 è riferita espressamente alle "cariche" indicate dall'articolo, l'applicazione concreta di tale misura agisce proprio facendo venir meno, nel soggetto colpito, l'attualità di quella "carica" dalla quale la legge n. 56 del 2014 fa dipendere, invece, l'eleggibilità. Su un piano più sostanziale, la fruizione dell'elettorato per cui si controverte, in quanto espressione della carica dalla quale gli interessati sono stati sospesi, e come ogni altra concreta manifestazione della carica stessa, in difetto di una previsione normativa difforme deve reputarsi inibita dalla sospensione che ha investito la carica medesima
Consiglio di Stato sezione V sentenza 6 ottobre 2014, n. 4992 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7910 del 2014, proposto dai signori Ro.Sc. e Ar.Cu., rappresentati e difesi dagli avvocati D.Ti. e Fe.Te.,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 8 ottobre 2014, n. 5013. Legittimo il rigetto dell'istanza di trasformazione del permesso di soggiorno in "carta di soggiorno CE di lungo periodo" motivato unicamente in relazione alla presenza di una precedente condanna, peraltro non definitiva, a carico del cittadino extracomunitario istante
Consiglio di Stato sezione III sentenza 8 ottobre 2014, n. 5013 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9045 del 2013, proposto da: Be.To., rappresentato e difeso dagli avv. Co.Ma., D.Ce., con domicilio eletto presso...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 23 ottobre 2014, n. 44263. La rinuncia al mandato difensivo da parte del difensore di fiducia non fa venir meno l’efficacia dell’elezione di domicilio presso il suo studio eseguita dall’imputato, se essa non viene espressamente revocata. (Fattispecie relativa a notificazione dell’estratto di sentenza contumaciale al difensore domiciliatario che aveva rinunciato al mandato, comunicando di non avere più alcun contatto con il cliente)
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 23 ottobre 2014, n. 44263 La Corte, ritenuto in fatto e considerato in diritto 1. Il Tribunale di Napoli, in funzione di giudice dell’esecuzione, con ordinanza del 6 novembre 2013, rigettava l’istanza con la quale C.X. aveva chiesto dichiararsi la nullità della notifica dell’estratto contumaciale della sentenza n....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 23 ottobre 2014, n. 44095. L'ordinanza del Ministro della Salute del 13\1\2007, n. 10, avente per oggetto la "Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani", è previsto l'obbligo per i detentori di cani di applicare la museruola o il guinzaglio ai cani quando si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico; inoltre di vigilare con particolare attenzione sulla detenzione degli stessi al fine di evitare ogni possibile aggressione a persone. Spetta pertanto al detentore dell'animale scegliere il mezzo più adeguato (museruola o guinzaglio) idoneo a garantire la sicurezza dei terzi presenti in luoghi pubblici. Nel caso che in esame il giudice di merito ha rinvenuto nella omessa vigilanza del cane il profilo di colpa dell'imputata la quale, in presenza di più persone nell'ambito di una mostra, avrebbe dovuto tenere una condotta di particolare attenzione ed idonea ad evitare l'evento poi verificatosi (lesioni colpose in danno del minore che pativa un morso da un cane condotto dall'imputata in una villa in cui era in corso una mostra canina).
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 23 ottobre 2014, n. 44095 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 4\4\2013 il Tribunale di Lecce, sez. dist. di Maglie, confermava la condanna di R.D. per il reato di cui all’art. 590 c.p. per lesioni colpose in danno del minore G.N. che pativa un morso da un...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 22 ottobre, n. 43880. Quando l'uso o il porto d'armi è previsto quale elemento costitutivo o circostanza aggravante del reato, il reato stesso sussiste o è aggravato anche qualora si tratti di arma per uso scenico o di giocattoli riproducenti armi la cui canna non sia occlusa a norma del quarto comma. Ciò comporta che la sussistenza dell'aggravante deve considerarsi ancorata al dato obiettivo dell'uso dell'arma giocattolo priva del richiesto tappo rosso, a prescindere da ogni valutazione in ordine alla sua reale capacità intimidatoria.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 22 ottobre, n. 43880 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 19/12/2013, la Corte di appello di Palermo, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Agrigento, in data 18/6/2012, esclusa la recidiva per B. e R. e per tutti e tre gli imputati le circostanze aggravanti...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 ottobre 2014, n. 41686. L'attestazione della Camera di Commercio, relativa all'assenza del requisito di commercialità della società partecipata, non è sufficiente a negare l'applicabilità del regime della pex a favore della società controllante, ma occorre un accertamento sostanziale sul suo effettivo stato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 7 ottobre 2014, n. 41686 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott....