Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 4 dicembre 2014, n. 50969 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza impugnata, il Giudice di pace di Gioiosa Ionica condannava F.C. alla pena di € 258 di multa, per il reato di cui all’articolo 594 cod. pen., per aver pronunciato l’espressione “sei pazzo” alla presenza di D’A.S.,...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 dicembre 2014, n. 50947. Può ravvisarsi “inimicizia grave” tra giudice e imputato solo nell’ipotesi in cui vi siano rapporti personali, conflittuali, estranei all’attività giurisdizionale e desumibili da dati di fatto concreti e precisi, del tutto autonomi rispetto alla realtà processuale. L’avversione non può essere ipotetica o frutto di mere congetture ma deve estrinsecarsi in atteggiamenti obiettivi talmente anomali e settari da poter intaccare la serenità del giudizio
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 4 dicembre 2014, n. 50947 Ritenuto in fatto 1. F.V., imputato in un procedimento penale pendente dinanzi al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, dr.ssa M. R., ricorre per cassazione avverso l’ordinanza della Corte d’appello di Catania,in data 101-2014, con la quale è stata dichiarata...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 19 novembre 2014, n. 47896. L'assenza prolungata per lavoro della vittima non esclude il reato di maltrattamenti. Non esclude l'abitualità della condotta di maltrattamenti l'eventuale intermittenza di periodi di comportamento non aggressivo da parte dell'agente, sussistendo il rapporto di convivenza anche quando, per i peculiari impegni di lavoro dell'autore del reato e della vittima, siano frequenti e prolungate le assenze
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 19 novembre 2014, n. 47896 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. LEO Guglielmo – rel. Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. APRILE Ercole – Consigliere Dott. DE...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 dicembre 2014, n. 50743. Successivamente a una sentenza irrevocabile di condanna, la dichiarazione d'illegittimità costituzionale di una norma penale diversa dalla norma incriminatrice, idonea a mitigare il trattamento sanzionatorio, comporta la rideterminazione della pena, che non sia stata interamente espiata, da parte del giudice dell'esecuzione
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 3 dicembre 2014, n. 50743 Rilevato in fatto 1. Con decreto emesso il 13/04/2014, ai sensi dell’art. 666, comma 2, cod. proc. pen., il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Pesaro, quale giudice dell’esecuzione, dichiarava inammissibile l’istanza formulata da V.L. , ai sensi dell’art. 673 cod. proc. pen.,...
Corte Costituzionale, sentenza n. 273 del 5 dicembre 2014. Dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 516 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede la facoltà dell’imputato di richiedere al giudice del dibattimento il giudizio abbreviato relativamente al fatto diverso emerso nel corso dell’istruzione dibattimentale, che forma oggetto della nuova contestazione
Sentenza 273/2014 Giudizio Presidente NAPOLITANO – Redattore FRIGO Udienza Pubblica del 04/11/2014 Decisione del 01/12/2014 Deposito del 05/12/2014 Pubblicazione in G. U. Norme impugnate: Art. 516 del codice di procedura penale. Massime: Atti decisi: ord. 5/2014 SENTENZA N. 273 ANNO 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori:...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 novembre 2014, n. 24882. In forza della legge n. 21 del 1986, l'omessa o tardiva comunicazione dei redditi da parte del dottore commercialista legittima la Cassa previdenziale di appartenenza non solo ad irrogare le relative sanzioni, ma anche a non poter riconoscere il supplemento di pensione non risultando versata la contribuzione con i relativi accessori. Non può infatti trovare applicazione, al rapporto tra lavoratore autonomo, qual è il libero professionista, e l'ente previdenziale, il principio dell'automatismo della prestazione previdenziale, poiché, nel caso di specie, il soggetto beneficiario della prestazione coincide con quello tenuto al versamento della contribuzione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 21 novembre 2014, n. 24882 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – rel. Consigliere Dott. MAISANO Giulio – Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. BERRINO...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 dicembre 2014, n. 25634. In tema di condominio negli edifici la legittimazione passiva dell'amministratore, prevista dall'art. 1131, secondo comma, cod. civ., ha portata generale, in quanto estesa ad ogni interesse condominiale e sussiste, pertanto, anche con riguardo alla domanda, proposta da un condomino o da un terzo, di accertamento della proprietà esclusiva di un bene, senza che sia necessaria la partecipazione al giudizio di tutti i condomini
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 dicembre 2014, n. 25634 Svolgimento del processo Il condominio Verde Sirente di Rocca di Mezzo chiedeva e otteneva in data 3/3/1995 dal Presidente del Tribunale di Roma un decreto ingiuntivo nei confronti di C.M. per il pagamento spese condominiali come risultanti da preventivo e riparto approvati dall’assemblea....
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 21 novembre 2014, n. 24799. In tema di imposta di registro, l'interpretazione più evoluta del disposto dell'art. 20 del d.P.R. n. 131/1986 porta ad attribuire rilevanza alla natura intrinseca degli atti rispetto al loro titolo e forma apparente
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 21 novembre 2014, n. 24799 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna Concetta – Consigliere Dott. NAPOLITANO Lucio – Consigliere Dott. BRUSCHETTA...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 novembre 2014, n. 24860. Il compenso del legale per i pareri legali pro-veritate, se frutto di contrattazione con il cliente, non può successivamente essere messo in discussione sulla scorta del mancato rispetto dei minimi tariffari
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 21 novembre 2014, n. 24860 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BURSESE Gaetano Antonio – Presidente Dott. BUCCIANTE Ettore – Consigliere Dott. PARZIALE Ippolisto – rel. Consigliere Dott. ABETE Luigi – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 dicembre 2014, n. 25663. Nelle cause per separazione personale dei coniugi – in cui ciascuno di essi muove all'altro addebiti integranti gli estremi della separazione per colpa l'indagine testimoniale, sia nel momento dell'acquisizione delle deposizioni, sia in quello finale della loro valutazione in un contesto globale, è particolarmente delicata ed il giudice, pur tenendo in debito conto i rapporti di parentela, dipendenza etc., che possono spingere i terzi ad una scarsa obiettività, deve considerare le deposizioni di tutti e giudicare della scarsa attendibilità di un teste non apoditticamente, in base al solo rapporto che lo lega alla parte che lo ha indotto, ma secondo la verosimiglianza o meno, delle circostanze affermate e la conferma che queste possono trovare o meno nelle deposizioni di altri testi
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 dicembre 2014, n. 25663 Svolgimento del processo l. La Corte d’appello di Napoli ha respinto l’impugnazione principale proposta dal sig. G.M. e quella incidentale della signora I.S. avverso la sentenza del Tribunale di Avellino con la quale era stata: a) accolta la domanda della I. per la...