Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 6 marzo 2015, n. 9855 Ritenuto in fatto 1. Il G.i.p. presso il Tribunale di Milano, con sentenza in data 10.02.2012, resa all’esito di giudizio abbreviato, assolveva C.N. , T.E. e Pa.St. dal reato di omicidio colposo loro ascritto, per non aver commesso il fatto. Agli odierni imputati,...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 6 marzo 2015, n. 9863. Premessa la volontarietà della condotta necessaria ai fini del controllo, la mancata adeguata espirazione, cui consegue l'emissione di scontrino indicante la dicitura (ma con indicazione del tasso alcolemico), in assenza di fattori condizionanti l'emissione di aria (quali patologie atte a incidere sulle capacità respiratorie del soggetto), non può essere ritenuta tale da rendere l'esito dell'esame inattendibile. Ne consegue che, nella descritta situazione, alternativamente, o gli esiti dell'esame sono ritenuti idonei a fondare il giudizio di responsabilità per il reato contestato, secondo l'esito del test effettuato, o conducono a ritenere configurabile il reato di cui all'art.186, comma 7, cod. strada in ragione della dimostrata indisponibilità del soggetto a sottoporsi validamente all'accertamento
Corte di Cassazione sezione IV sentenza 6 marzo 2015, n. 9863 Ritenuto in fatto 1. La Corte di Appello di Torino, con sentenza del 3/04/2014, riformando la formula assolutoria pronunciata in primo grado dal Tribunale di Alba in esito a giudizio abbreviato, ha riqualificato il fatto come violazione dell’art.186 lett. a) d.lgs. 30 aprile 1992,...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 9 marzo 2015, n. 4663. Ai fini di cui all'art. 2051 cod. civ., il caso fortuito può essere integrato anche dalla colpa del danneggiato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 9 marzo 2015, n. 4663 Svolgimento del processo È stata depositata la seguente relazione: «1. A.B. convenne in giudizio, davanti al Tribunale di Cagliari, il Comune di quella città, chiedendo il risarcimento dei danni conseguenti ad una caduta verificatasi in ora notturna e dovuta alla presenza di una...
Corte di Cassazione, sezione II, 2 marzo 2015, n. 4161. Allorché si esperiscano i rimedi riparatori di cui all'art. 1668, 1 co., c.c. il committente deve conseguire la medesima utilità economica che avrebbe ottenuto se l'inadempimento della appaltatore non si fosse verificato, utilità puntualmente correlata, nei rigorosi limiti del valore dell'opera o del servizio oggetto del contratto, al quantum necessario per l'eliminazione dei vizi e delle difformità che l'opera o il servizio prefigurati in contratto abbiano palesato ovvero al quantum monetario per cui gli stessi vizi e difformità incidano sull'ammontare del corrispettivo in danaro pattuito; giammai invero i rimedi ex art. 1668, 1 co., c.c. possono risolversi nell'acquisizione di un'utilità economica eccedente i termini anzidetti
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 2 marzo 2015, n. 4161 Svolgimento del processo Con ricorso a questa Corte l’”Ambiente” s.r.l. esponeva: che aveva ricevuto in appalto dalla “Confraternita di S. Maria di Loreto”, giusta contratto siglato in data 29.5.1996, la sistemazione della pavimentazione del settore omissis) ; che, eseguiti i lavori, la committente aveva...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 2 marzo 2015, n. 1026. La discrezionalità tecnica è suscettibile di sindacato da parte del giudice amministrativo nell'ipotesi in cui emerga la carenza di istruttoria, la incompletezza del procedimento logico valutativo o la sua manifesta irragionevolezza
Consiglio di Stato sezione III sentenza 2 marzo 2015, n. 1026 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8203 del 2014, proposto da: Co.Fr. quale titolare della Farmacia sita in Campi Salentina, via (…), rappresentata...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 2 marzo 2015, n. 1018. Ai fini della idoneità al servizio nell'ambito del pubblico impiego, la valutazione della Commissione Medica Ospedaliera in sede amministrativa e la consulenza medica di ufficio possono agire tecnicamente sullo stesso piano quanto all'accertamento della malattia e dello stato fisico del paziente, ma non con riferimento alla verifica di idoneità al servizio. In relazione a tale verifica, invero, le valutazioni dell'organo amministrativamente preposto devono presumersi, salva la prova contraria, basate su maggiore preparazione e competenza, stante la conoscenza dei requisiti richiesti dal servizio e la necessaria uniformità dei parametri da adottare, a meno che la stessa perizia non metta in luce violazioni dei parametri normativamente previsti, palesi illogicità o errori nei presupposti
Consiglio di Stato sezione III sentenza 2 marzo 2015, n. 1018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3240 del 2014, proposto da: Ministero dell’Interno, rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 2 marzo 2015, n. 1024. E' legittimo il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo, successivamente a quello già rilasciato per lavoro subordinato, avente fondamento sul rilievo della esistenza, a carico dell'istante, di una condanna in relazione al reato di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e, dunque, in relazione alla disposizione dell'art. 4, comma 3, D.Lgs. n. 286 del 1998. La citata norma, invero, sancisce espressamente i reati costituenti motivo ostativo al rilascio del permesso di soggiorni, in relazione ai quali, stante la gravità degli stessi anche sul piano penale, nonché il particolare allarme sociale che provocano nella comunità nazionale, il giudizio di pericolosità sociale e di minaccia per l'ordine pubblico è stato presunto dal legislatore
Consiglio di Stato sezione III sentenza 2 marzo 2015, n. 1024 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7518 del 2014, proposto da: Mo.El., rappresentato e difeso dagli avv. Ma.An.An. e Ma.Ro.Da., con domicilio eletto...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 2 marzo 2015, n. 1032. E' inammissibile il ricorso per revocazione qualora venga articolata, attraverso un presunto errore di fatto, una censura relativa ad un error in iudicando, ovvero quando si chieda la rivalutazione di un punto controverso sul quale la sentenza si è espressamente pronunziata
Consiglio di Stato sezione III sentenza 2 marzo 2015, n. 1032 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8010 del 2014, proposto da: Fe. s.p.a., rappresentata e difesa dagli avv. Ca.A. Pi. ed altri, con...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 23 febbraio 2015, n. 7941. Non tutte le ipotesi di disastro previste dal Capo 1 del Titolo 6 del Libro 2 del codice penale (delitti contro l'incolumita' pubblica) hanno di necessita' le caratteristiche di un macroevento
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 23 febbraio 2015, n. 7941 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. DI TOMASSI M. – rel. Consigliere Dott. CAVALLO Aldo – Consigliere Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 19 febbraio 2015, n. 7654. Seppur condivisibile il riconoscimento di poteri discrezionali all'amministrazione penitenziaria circa l'individuazione delle ragioni di sicurezza idonee ad impedire il colloquio visivo tra familiari detenuti, di cui uno al regime differenziato, occorre considerare i diritti personali che verrebbero limitati oltremisura e, quindi, valutare la possibilità di rimedi volti a contemperare queste opposte esigenze, quale, ad esempio, l'utilizzo della videoconferenza
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 19 febbraio 2015, n. 7654 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. CAIAZZO Luigi – Consigliere Dott. CAVALLO Aldo – Consigliere Dott. BONI Monica – rel. Consigliere Dott. MAGI...