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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 28 luglio 2015, n. 33235. Non è ricorribile in cassazione, per il principio di tassatività delle impugnazioni, il provvedimento con cui la Corte d’appello si pronuncia, ai sensi dell’art. 27 del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, sulla richiesta del pubblico ministero di sospensione dell’esecutività del decreto di revoca del sequestro

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 28 luglio 2015, n. 33235 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CONTI Giovann – Presidente Dott. CITTERIO C. – rel. Consigliere Dott. FIDELBO Giorgio – Consigliere Dott. MOGINI Stefano – Consigliere Dott. PATERNO’...

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Corte di Casaszione, sezioni unite, sentenza 23 luglio 2015, n. 15478. Il magistrato con funzioni direttive o semidirettive che nel corso di un procedimento disciplinare a suo carico viene trasferito con provvedimento cautelare non può essere assegnato ad analoghe mansioni organizzative

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 23 luglio 2015, n. 15478 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. RORDORF Renato – Presidente di Sez. Dott. DI PALMA Salvatore – Consigliere Dott. BANDINI...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 luglio 2015, n. 15749. In caso di contestazione, il telefax non è prova di avvenuta ricezione, diversamente dagli strumenti di comunicazione ordinari, quale la lettera raccomandata con ricevuta di ritorno

Suprema Corte di Casssazione Sezione III Civile sentenza 27 luglio 2015, n. 15749 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BERRUTI Giuseppe M. – Presidente – Dott. PETTI Giovanni B. – rel. Consigliere – Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere – Dott....

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 settembre 2015, n. 17542. Nel giudizio di appello relativo alla querela di falso e necessario che la pendenza del processo venga comunicata al P.M. presso il giudice “ad quem”, affinché egli sia posto in grado di intervenire, ai sensi dell’art. 221, co. 3, c.p.c., derivandone, in mancanza, la nullità del procedimento

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza  3 settembre 2015, n. 17542 Ritenuto in fatto 1. Con atto di citazione notificato il 28.7.2010, A.J.T. proponeva opposizione avverso il decreto ingiuntivo n. 341/2010, emesso su istanza dell’ex marito T.U. dal presi­dente dei Tribunale di Tempio Pausania, e fondato sulle scritture private dei 20.12.2005 e del 14.9.2009,...

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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 24 luglio 2015, n. 15635. Ai fini della deduzione, che sia specificamente dimostrata dal contribuente la certezza e la definitivita’ delle perdite su crediti; la deduzione delle perdite delle quali sia acclarata certezza e definitivita’, e’ cumulabile con le deduzioni ex articolo 71, comma 1, non per l’intero ammontare delle perdite, bensi’ nei limiti della parte eccedente l’importo complessivo delle deduzioni su svalutazioni e accantonamenti operate ex articolo 71, comma 1, dpr 917/86

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 24 luglio 2015, n. 15635 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCININNI Carlo – Presidente Dott. BIELLI Stefano – Consigliere Dott. OLIVIERI Stefano – Consigliere Dott. MARULLI Marco – Consigliere Dott. PERRINO Angelina Maria...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 1 settembre 2015, n. 17422. Nel giudizio di opposizione avverso ordinanza-ingiunzione di pagamento di somma di denaro a titolo di sanzione amministrativa, disciplinato dagli artt. 22 e 23 della legge n. 689 del 1981, è strutturato, nelle sue linee generali, in conformità al modello del giudizio civile ordinario e risponde agli inerenti principi, in particolare della domanda, della corrispondenza tra chiesto e pronunciato e del divieto della pronunzia d’ufficio su eccezioni rimesse esclusivamente all’iniziativa di parte, nonché ai limiti della modificazione della “causa petendi’ , che, in tale giudizio, resta individuata sulla base dei motivi di opposizione. Ne consegue che il giudice, salve le ipotesi d’inesistenza, non ha il potere di rilevare ragioni di invalidità dei provvedimento opposto o del procedimento che l’ha preceduto non dedotte nell’atto di opposizione, nemmeno sotto il profilo della disapplicazione del provvedimento stesso, e che l’opponente … non può introdurre in corso di causa domande nuove. Né può dubitarsi che l’eventuale sussistenza dell’esimente della buona fede rispetto ad una sanzione amministrativa non costituisca un autonomo profilo di opposizione (che tra l’altro richiede anche uno specifico accertamento con relativo onere a carico di chi tale esimente invoca)

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 1 settembre 2015, n. 17422 Svolgimento del processo 1. Il ricorrente F. M. impugna la sentenza dei Tribunale di Palermo n. 3170/11, emessa ai sensi dell’art. 281 cod. proc. civ., che ha rigettato il suo appello avverso la sentenza del giudice di pace, che, a sua volta, aveva...