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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 5 maggio 2014, n.18459. In tema di prevenzione nei luoghi di lavoro, le norme antinfortunistiche non sono dettate soltanto per la tutela dei lavoratori nell'esercizio della loro attività, ma anche a tutela dei terzi che si trovino nell'ambiente di lavoro, indipendentemente dall'esistenza di un rapporto di dipendenza con il titolare dell'impresa. Ne consegue che, ove in tali luoghi vi siano macchine non munite dei presidi antinfortunistici e si verifichino a danno del terzo i reati di lesioni o di omicidio colposi, perché possa ravvisarsi l'ipotesi del fatto commesso con violazione delle norme dirette a prevenire gli infortuni sul lavoro, di cui agli artt. 589, comma secondo, e 590, comma terzo, cod. pen., nonché la perseguibilità d'ufficio delle lesioni gravi e gravissime, ex art. 590. u.c., cod. pen., è necessario e sufficiente che sussista tra siffatta violazione e l'evento dannoso un legame causale, il quale ricorre se il fatto sia ricollegabile all'inosservanza delle predette norme secondo i principi di cui agli artt. 40 e 41 cod. pen., e cioè sempre che la presenza di soggetto passivo estraneo all'attività ed all'ambiente di lavoro, nel luogo e nel momento dell'infortunio non rivesta carattere di anormalità, atipicità ed eccezionalità tali da fare ritenere interrotto il nesso eziologico tra l'evento e la condotta inosservante, e la norma violata miri a prevenire l'incidente verificatosi

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 5 maggio 2014, n.18459   Ritenuto in fatto  1. B.E. , B.F. , R.T. , Bu.Ma. , D.D. , M.G. e M.M. erano tratti a giudizio davanti al Tribunale di Lecco con l’accusa di omicidio colposo, aggravato dalla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro,...

In tema di locazione di immobili urbani, nella categoria delle riparazioni di piccola manutenzione, a carico del conduttore ex art. 1609 c.c.
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In tema di locazione di immobili urbani, nella categoria delle riparazioni di piccola manutenzione, a carico del conduttore ex art. 1609 c.c.

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 maggio 2014, n. 11353. In tema di locazione di immobili urbani, nella categoria delle riparazioni di piccola manutenzione, a carico del conduttore ex art. 1609 c.c., non rientrano quelle relative agli impianti interni alla struttura dell’immobile (elettrico, idrico, termico) per l’erogazione dei servizi indispensabili al suo godimento. Il...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 maggio 2014, n. 11415. In tema di determinazione dell'assegno di mantenimento, l'esercizio del potere di disporre indagini patrimoniali avvalendosi della polizia tributaria costituisce una deroga alle regole generali sull'onere della prova e rientra nella discrezionalita' del giudice di merito, tanto che nemmeno l'omissione di motivazione sul diniego di esercizio di tale potere e' censurabile in sede di legittimita', ove, sia pure per implicito, tale diniego sia logicamente correlabile ad una valutazione sulla superfluita' dell'iniziativa per ritenuta sufficienza dei dati istruttori acquisiti. Non deriva, dunque, l'esigenza di tali indagini dal mero fatto che vi sia contestazione delle parti in ordine alle loro rispettive condizioni patrimoniali e reddituali, trattandosi di un potere d'intervento a fine d'indagine patrimoniale eccezionale e di natura sussidiaria, che si giustifica e trova ingresso nel solo caso in cui risulti insufficiente o inappagante il risultato dell'ordinaria dinamica dell'attivita' istruttoria espletata dalle parti in giudizio

  Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 22 maggio 2014, n. 11415 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. ACIERNO Maria – Consigliere Dott. NAZZICONE Loredana...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 21 maggio 2014, n. 11211. Mentre la condanna al rimborso della quota del genitore che, prima della pronuncia, abbia provveduto per intero al mantenimento della prole, presuppone la domanda della parte, non e' necessaria alcuna richiesta in ordine ai provvedimenti relativi al mantenimento del minore, in relazione ai quali il giudice e' dotato di poteri ufficiosi

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 21 maggio 2014, n. 11211 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CAMPANILE Pietro – rel. Presidente Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 21 maggio 2014, n. 11265. Al riguardo, va esclusa già solo in astratto la configurabilità di un'eccessiva onerosità sopravvenuta nel caso di mutuo riferito, pure solo in parte, a valuta non nazionale, quand'anche dalle peculiari caratteristiche dell'ECU: in tal caso, l'alea di un contratto che, a norma dell'art. 1467 cod. civ., comma secondo, non legittima la risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta, comprende anche le oscillazioni di valore delle prestazioni originate dalle regolari normali fluttuazioni del mercato; in simile ipotesi, infatti, le parti, nell'esercizio della loro autonomia negoziale, hanno assunto un rischio futuro, estraneo al tipo contrattuale prescelto, rendendo il contratto di mutuo, sotto tale profilo, aleatorio in senso giuridico, e non solo economico, sotto il (mero) profilo della convenienza. il mutuo in ECU è pienamente valido come contratto aleatorio per espressa e libera volontà delle parti, che hanno deciso di riferirsi a quello come equiparato ad una valuta estera, ove non sia adeguatamente contestato (come non lo è, nella specie, per quanto detto), che la volontà stessa sia stata viziata

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 21 maggio 2014, n. 11265 Svolgimento del processo 1. Con sentenza n. 3217 del 12.2.08 il tribunale di Roma ha definito l’opposizione dispiegata da B.R. in merito all’esecuzione immobiliare n. 96992, ai suoi danni intentata dall’INCE, cui sono succeduti la Banca Popolare di Novara ed il Banco Popolare...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 maggio 2014, n. 19856. In caso di adesione allo sciopero della categoria, il difensore ha diritto al rinvio dell'udienza anche quando la sua presenza, come nei procedimenti camerali, sia facoltativa

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 14 maggio 2014, n. 19856 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. ANDREAZZA Gastone – rel. Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. ANDRONIO Alessandro...