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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 23 settembre 2014, n. 38742. Il falso avente ad oggetto la targa automobilistica integra il delitto dì falsità in certificazione amministrativa e non in atto pubblico

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 23 settembre 2014, n. 38742 Ritenuto di fatto Con sentenza in data 12.2.13 la Corte di Appello di Firenze pronunziava la riforma della sentenza del Giudice monocratico di Empolì, in data 17.11.2009, dichiarando non doversi procedere a carico di C.F: per la contravvenzione di cui all’art.102 comma VII...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 23 settembre 2014, n. 38701. Ai fini dell'emissione del provvedimento di rimpatrio con foglio di via obbligatorio, è indispensabile che il comportamento concretamente realizzato dalla persona sia realmente lesivo dei suddetti beni giuridici. Ne consegue che il mero esercizio dell'attività di prostituzione, non costituendo di per sé reato (salvo che trascenda in una condotta penalmente rilevante), non può legittimamente fondare l'appartenenza alla categoria di persone socialmente pericolose prevista dall'art. 1, comma 1, lett. c) d. lgs. n. 159 del 2011 e, quindi, non può giustificare l'adozione del provvedimento di rimpatrio con foglio di via obbligatorio. Né, d'altra parte, possono essere posti a carico del soggetto che si prostituisce eventuali reati o comportamenti pericolosi, commessi da terze persone, pur se occasionati dall'attività di meretricio. Diversamente, verrebbe surrettiziamente ripristinata, in palese violazione di legge, la previsione dell'art. 1, comma 1. n. 3, 1. n. 1423 del 1956, abrogata dall'art. 2 della 1. n. 327 del 1988.

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 23 settembre 2014, n. 38701 Ritenuto in fatto 1. Il 15 luglio 2013 la Corte d’appello di Ancona confermava la sentenza emessa il 15 maggio 2012 dal Tribunale di Fermo, sezione distaccata di S. Elpidio al mare che aveva dichiarato R. A. A. colpevole del reato previsto dall’ari....

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 settembre 2014, n. 37596. Caso di molestie ripetute e frequenti perpetrate ai danni di una giornalista televisiva “presa di mira”dal molestatore, circa le caratteristiche del fisico ed il modo di vestire, sia presso la redazione, sede del suo ufficio, sia con apprezzamenti mediante uso di facebook

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 settembre 2014, n. 37596 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIEFFI Severo – Presidente Dott. DI TOMASSI Maria S. – rel. Consigliere Dott. MAZZEI Antonella P. – Consigliere Dott. LOCATELLI Giuseppe –...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 22 settembre 2014, n. 19886. La giurisdizione della Corte dei Conti nella materia pensionistica riguarda non solo il diritto a pensione ma anche, pur in costanza di lavoro, ogni diritto relativo al rapporto pensionistico, ivi compreso quello relativo al conseguimento del trattamento di pensione a partire da una certa data, nonche' quello relativo al risarcimento del danno per inadempimento delle obbligazioni derivanti da tale rapporto

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 22 settembre 2014, n. 19886 Svolgimento del processo Con DM 30 marzo 2004 n. 409 il Comitato Regione Militare Nord procedeva alla determinazione e liquidazione della pensione definitiva spettante al dott. A.S., già dipendente del Ministero della Difesa – Corpo Sanitario dell’Esercito assoggettandola all’aliquota del 29% di cui...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 settembre 2014, n. 19743. Il termine breve d'impugnazione, previsto dall'art. 325 cod. proc. civ., decorre dalla notificazione della pronuncia anche per le sentenze emesse ex art. 281 sexies cod. proc. civ., non potendosi ritenere equipollente alla notificazione, in quanto atto ad istanza di parte, la lettura del dispositivo e della motivazione in udienza che, unitamente alla sottoscrizione del verbale contenente il provvedimento da parte del giudice, caratterizza tale tipologia di sentenze

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 settembre 2014, n. 19743 Svolgimento del processo F.A. ricorre per cassazione, formulando un unico articolato motivo, avverso la sentenza della Corte di appello di Roma n. 531/2008 che ha dichiarato inammissibile, perché tardivo, l’appello da lui proposto con ricorso depositato in data 10.10.2005 avverso la sentenza, emessa...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 4 settembre 2014, n. 18673. In tema di demansionamento e di dequalificazione, il riconoscimento del diritto del lavoratore al risarcimento del danno non patrimoniale che asseritamente ne deriva – non ricorrendo automaticamente in tutti i casi di inadempimento datoriale – non può prescindere da una specifica allegazione, nel ricorso introduttivo del giudizio, sulla natura e sulle caratteristiche del pregiudizio medesimo

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 4 settembre 2014, n. 18673   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – rel. Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. AMENDOLA...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 22 settembre 2014, n. 19942. In tema di disciplina delle udienze, l'art. 59 disp. att. cod. proc. civ. prevede che la dichiarazione di contumacia della parte non costituita è fatta dal giudice di pace a norma dell'art. 171 ultimo comma del codice, quando è decorsa almeno un'ora dall'apertura dell'udienza

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 22 settembre 2014, n. 19942 Ritenuto che il consigliere designato ha deposita­to, in data 23 dicembre 2013, la seguente proposta di definizione, ai sensi dell’art. 380-bis cod. proc. civ.: «A.M., con ricorso ex art. 22 della legge n. 689 del 1981 dinanzi al Giudice di pace di Ostia,...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 settembre 2014, n. 18965. Scatta il risarcimento del danno per il dipendente demansionato. E la quantificazione può essere correttamente operata in via equitativa dal giudice di merito parametrandola sui giorni di effettiva compressione della professionalità

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 settembre 2014, n. 18965 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. AMOROSO Giovanni – Consigliere Dott. NOBILE Vittorio – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. GHINOY Paola...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 22 settembre 2014, n.19943. In materia di giuramento decisorio, qualora la parte chiamata a prestare il giuramento decisorio apporti alla formula aggiunte o variazioni, il giuramento deve considerarsi prestato soltanto se queste costituiscono semplici chiarimenti della formula stessa, tali da non alterarne il contenuto sostanziale in relazione al fine cui tende

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI ORDINANZA 22 settembre 2014, n.19943 Fatto e diritto Ritenuto che il consigliere designato ha depositato, in data 11 gennaio 2014, la seguente proposta di definizione, ai sensi dell’art. 380-bis cod. proc. civ.: “Con atto di citazione notificato il 27 agosto 2008, l’Avv. A.E. convenne in giudizio innanzi al Tribunale...