Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 luglio 2015, n. 33434 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 9.1.2013 la Corte d’appello di Catania confermò, in punto di responsabilità, la sentenza di condanna emessa in primo grado il 22.11.2010 dal Tribunale di Catania nei confronti di S.G. in ordine: A) al delitto di cui...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 luglio 2015, n. 33441. Costituisce raggiro o artificio, elemento integrante il delitto di truffa, il pagamento di merci con un assegno di conto corrente postdatato, fornendo al contempo rassicurazioni sulla capacità economica di adempiere all’obbligazione pecuniaria che si appresta ad assumere
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 luglio 2015, n. 33441 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 27/2/2015 la Corte di Appello di Milano, in riforma della sentenza emessa in data 10/1/2012 dal Tribunale di Lodi appellata dal Procuratore Generale e dalla parte civile, ha dichiarato D.G.E. colpevole del reato di truffa aggravata...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 31 luglio 2015, n. 33881. Integra il reato di evasione qualsiasi comportamento che produca allontanamento dal luogo ove il provvedimento restrittivo stabilisce che l’interessato debba permanere, in quanto ogni diversa esecuzione della misura è idonea a produrre una frustrazione delle esigenze della misura applicata, che involge anche le conseguenti necessità di sottoposizione a cautela, quale la circoscrizione dell’ambito spaziale di influenza dell’interessato, oltre che delle sue possibilità di entrare in contatto con i terzi, al di fuori da qualsiasi controllo
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 31 luglio 2015, n. 33881 Ritenuto in fatto 1. II Tribunale di Livorno -sezione distaccata di Cecina-, con sentenza del 07/05/2012, giudicando in esito al giudizio abbreviato, ha assolto S.U.C.E. del delitto di evasione ascrittogli per insussistenza dei fatto, e disposto l’immediata liberazione dell’interessato. 2. Propone ricorso la...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 29 luglio 2015, n. 33583. In sede di esame dibattimentale ai sensi dell’art. 210, comma 6, cod. proc. pen., di imputato di reato connesso ex art. 12, comma 1, lett. c), cod. proc. pen., o collegato ex art. 371, comma 2, lett. b), cod. proc. pen., l’avvertimento di cui all’art. 64, comma 3, lett. c), deve essere dato non solo se il soggetto non ha reso in precedenza dichiarazioni concernenti la responsabilità dell’imputato (come testualmente prevede il comma 6 dell’art. 210), ma anche se egli abbia già deposto erga alios senza aver ricevuto tale avvertimento. In sede di esame dibattimentale ai sensi dell’art. 210, comma 6, cod. proc. pen., di un imputato di reato connesso ex art. 12, comma 1, lett. c), o collegato ex art. 371, comma 2, lett. b), cod. proc. pen., a quello per cui si procede, il mancato avvertimento di cui all’art. 64, comma 3, lett. c), cod. proc. pen., determina la inutilizzabilità della deposizione testimoniale
Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 29 luglio 2015, n. 33583 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza in epigrafe, la Corte di appello di Palermo confermava l’affermazione di responsabilità penale a carico di L.P.T. , M.G.B. e F.F. pronunciata, all’esito di giudizio abbreviato, con sentenza in data 18 luglio 2012, dal Giudice della udienza...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 luglio 2015, n. 15240. Nel ricorso per cassazione avverso la sentenza di primo grado, proponibile ai sensi dell’art. 348-ter, terzo comma, cod. proc. civ., l’atto d’appello, dichiarato inammissibile, e la relativa ordinanza, pronunciata ai sensi dell’art. 348-bis cod. proc. civ., costituiscono requisiti processuali speciali di ammissibilità, con la conseguenza che, ai sensi dell’art. 366, n. 3, cod. proc. civ., è necessario che nel suddetto ricorso per cassazione sia fatta espressa analitica menzione sia dei motivi di appello che della motivazione dell’ordinanza ex art. 348-bis cod. proc. civ., al fine di evidenziare l’insussistenza di un giudicato interno sulle questioni sottoposte al vaglio del giudice di legittimità e già prospettate al giudice del gravame
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 21 luglio 2015, n. 15240 Svolgimento del processo 1. – Con ricorso notificato il 12.2.14 il Comune di Lanciano ricorre, ai sensi dell’art. 348-ter cod. proc. civ. ed affidandosi a due motivi, per la cassazione della sentenza del tribunale di Lanciano n. 192 del 20.4.12, il suo appello...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 luglio 2015, n. 15360. Con riferimento alla pubblicazione su un quotidiano della foto tessera
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 22 luglio 2015, n. 15360 Svolgimento del processo 1. – P.G.M. convenne in giudizio la R.T.I. – Reti Televisive Italiane S.p.a., per sentirla condannare al pagamento di un indennizzo ed al risarcimento dei danni derivanti dall’uso abusivo della sua immagine, posto in essere nell’ambito di un servizio televisivo...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 luglio 2015, n. 15539. In tema di azione di rivendicazione, qualora il convenuto abbia in passato presentato ricorso al pretore onde ottenere il riconoscimento della proprietà dell’immobile oggetto di rivendica in forza dell’usucapione speciale di cui all’art. 1159 bis cod. civ. e abbia notificato tale ricorso al dante causa dell’attore così implicitamente riconoscendone l’originaria proprietà del bene sulla base dei titoli trascritti nei registri immobiliari (senza tuttavia ottenere una valida declaratoria di acquisto della proprietà per usucapione) e successivamente, nel giudizio di rivendica, sostenga – in via di eccezione – di aver acquistato per usucapione la proprietà del bene rivendicato, l’onere probatorio posto a carico dell’attore in rivendicazione si attenua, riducendosi alla prova di un valido titolo di acquisto da parte sua e dell’appartenenza del bene ai suoi danti causa in epoca anteriore a quella in cui il convenuto assuma di aver iniziato a possedere, nonché alla prova che quell’appartenenza non è stata interrotta da un possesso idoneo ad usucapire da parte del convenuto
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 23 luglio 2015, n. 15539 Ritenuto in fatto 1. – C.O. convenne in giudizio, innanzi al Tribunale di Savona (Sezione distaccata di Albenga), R.R., R.A. e R.R., quali eredi di G.M., rivendicando la proprietà esclusiva di un vano di sgombero-magazzino, adiacente ad altri locali di sua proprietà esclusiva,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2015, n. 15861. Il protesto non tempestivo degli assegni privi di fondi, dovuto alla condotta omissiva del notaio, lo espone alla responsabilità, nei confronti dell’istituto bancario per cui svolge il servizio, per la perdita dell’azione di regresso
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2015, n. 15861 Svolgimento del processo Con atto di citazione del 15 dicembre 1992, la Cassa Rurale ed Artigiana di Castelvetrano, attualmente Banca di Credito Cooperativo “G. Toniolo” di (omissis) , conveniva in giudizio, davanti al Tribunale di Marsala, i notai G.G. , A.V. e L.V....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 25 giugno 2015, n. 13158. È illegittimo il licenziamento dell’infermiere che, assunto presso una Asl, svolga saltuariamente attività presso un centro privato convenzionato con il servizio sanitario nazionale
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 25 giugno 2015, n. 13158 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAMORGESE Antonio – Presidente Dott. VENUTI Pietro – rel. Consigliere Dott. BANDINI Gianfranco – Consigliere Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere Dott. BERRINO Umberto...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2015, n. 15849. La notifica effettuata ex art. 140 cod. proc. civ.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2015, n. 15849 Svolgimento del processo M.A. con atto del 20 luglio 2010 propose opposizione dinanzi al giudice di Pace di Torino al precetto notificatogli il 29 giugno 2010 per il pagamento di Euro 1.476,73 per compensi professionali, sulla base di un decreto ingiuntivo, emesso dal...