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Il diritto al risarcimento da parte di chi assume di aver contratto patologie causate da Hiv per fatto doloso o colposo di un terzo è soggetto al termine di prescrizione quinquennale, che decorre dal giorno in cui la malattia viene concretamente percepita o può essere percepita come danno ingiusto conseguente al comportamento del terzo. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 maggio 2016, n. 8645.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 maggio 2016, n. 8645 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRASCA Raffaele – Presidente Dott. DE STEFANO Franco – rel. Consigliere Dott. ESPOSITO Antonio Francesco – Consigliere Dott. VINCENTI Enzo – Consigliere...

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Fermo restando che anche l'ipoteca ex articolo 77 del Dpr 602/1973 può essere iscritta su beni facenti parte del fondo patrimoniale, occorre verificare in concreto se i debiti per i quali l'ipoteca è iscritta siano o meno contratti per i bisogni della famiglia. L'onere della prova ricade sul contribuente. Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 6 maggio 2016, n. 9188.

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 6 maggio 2016, n. 9188 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CAPPABIANCA Aurelio – Presidente Dott. LOCATELLI Giuseppe – Consigliere Dott. FEDERICO Guido – Consigliere Dott. LA TORRE Enza Maria – Consigliere Dott. CRICENTI...

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Il disabile che oggi chiede la pensione di invalidità deve mostrare solo la mera mancanza di occupazione. Fino al 2007, invece, era tenuto a provare non solo di non aver lavorato ma anche di aver chiesto l'accertamento della ridotta capacità lavorativa e, una volta verificata, di essersi iscritto negli elenchi. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 maggio 2016, n. 9292.

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 maggio 2016, n. 9292 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Presidente Dott. DORONZO Adriana – rel. Consigliere Dott. DE GREGORIO Federico – Consigliere Dott. LORITO Matilde – Consigliere Dott. ESPOSITO...

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L'esistenza di un mercato rilevante deve essere accertata sia sotto il profilo del prodotto che sotto il profilo geografico, ed esso comprende, l'ambito nel quale le imprese sono in concorrenza tra loro. La perimetrazione del mercato rilevante rappresenta un prius logico e pratico, un presupposto essenziale dell'illecito in relazione al quale la condotta considerata può assumere i tratti dell’abuso di posizione dominante. Tale perimetrazione implica l'analisi della sostituibilità sul versante della domanda (ed eventualmente dell'offerta), in presenza di beni e servizi intercambiabili o sostituibili dal consumatore, in ragione delle loro caratteristiche, dei loro prezzi, delle abitudini e tendenze dei consumatori, con riferimento ad una determinata area geografica che è quella nella quale le condizioni di concorrenza sono sufficientemente omogenee e che può essere distinta dalle zone geografiche contigue perché in queste ultime le condizioni di concorrenza sono sensibilmente diverse. Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 maggio 2016, n. 9325

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 9 maggio 2016, n. 9325 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RAGONESI Vittorio – rel. Presidente Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – Consigliere Dott....

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Non può essere dichiarato lo stato di adottabilità di un bambino se il padre, che non se ne è occupato perché detenuto, una volta uscito dal carcere trova un lavoro e prende in affitto un modesto alloggio. Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 maggio 2016, n. 9339

Suprema Corte di Cassazione sezione I  sentenza 9 maggio 2016, n. 9339 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. GIANCOLA Maria Cristina – rel. Consigliere Dott. ACIERNO Maria – Consigliere Dott....

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Nel processo tributario la parte rimasta soccombente sull’eccezione preliminare di merito, al fine di evitare la formazione del giudicato interno, deve necessariamente proporre impugnazione, non essendo sufficiente la mera riproposizione della questione in appello. Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 11 maggio 2016, n. 9558.

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria  sentenza 11 maggio 2016, n. 9558 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIELLI Stefano – Presidente Dott. CIRILLO Ettore – Consigliere Dott. SCODITTI Enrico – Consigliere Dott. MARULLI Marco – Consigliere Dott. PERRINO Angelina Maria...

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In tema di bancarotta fraudolenta, la responsabilità a carico dei sindaci è, normalmente, ravvisabile a titolo di concorso omissivo, alla stregua dell'art. 40 c.p.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 10 maggio 2016, n. 19470 Ritenuto in fatto 1.Con l’ordinanza impugnata il Tribunale dei Riesame di Brescia ha annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip in data 21.10.2015 per i reati di bancarotta fraudolenta distrattiva e documentale e per le correlate condotte di false comunicazioni...

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In materia di misure cautelari personali, è illegittima l’ordinanza che dispone, ex art. 282-ter cod. proc. pen., il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa senza determinare specificamente i luoghi oggetto di divieto, considerato che, in tal caso, all’indagato non è consentito – ferma restando la necessità che egli non si accosti fisicamente alla persona offesa ovunque la possa intercettare – di conoscere preventivamente i luoghi ai quali gli è inibito l’accesso in via assoluta, in quanto frequentati dalla persona offesa, luoghi che, pertanto, devono essere specificamente indicati. Né la necessaria determinazione può farsi discendere dal riferimento alle abitudini di vita della persona offesa in ragione della necessaria tipizzazione della misura poiché solo in tal modo il provvedimento cautelare assume una conformazione completa che consente il controllo delle prescrizioni funzionale al tipo di tutela che la legge intende assicurare. Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 12 maggio 2016, n. 19852.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 12 maggio 2016, n. 19852 Ritenuto in fatto 1. V.A. ricorre avverso l’ordinanza con la quale il Tribunale di Milano ha rigettato la richiesta di riesame dell’ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano aveva applicato alla ricorrente la misura del “divieto...