Il reato ex  Decreto Legislativo n. 74 del 2000, articolo 11, e’ configurabile esclusivamente allorche’ l’attivita’ simulatoria, o comunque fraudolenta, posta in essere dall’agente e’ finalizzata alla personale sottrazione al pagamento dei debiti tributari riferibili alle imposte sui redditi o sul valore aggiunto ovvero ad interessi e sanzioni relative a dette imposte.
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Il reato ex Decreto Legislativo n. 74 del 2000, articolo 11, e’ configurabile esclusivamente allorche’ l’attivita’ simulatoria, o comunque fraudolenta, posta in essere dall’agente e’ finalizzata alla personale sottrazione al pagamento dei debiti tributari riferibili alle imposte sui redditi o sul valore aggiunto ovvero ad interessi e sanzioni relative a dette imposte.

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 26 marzo 2018, n. 14007. Il reato ex Decreto Legislativo n. 74 del 2000, articolo 11, e’ configurabile esclusivamente allorche’ l’attivita’ simulatoria, o comunque fraudolenta, posta in essere dall’agente e’ finalizzata alla personale sottrazione al pagamento dei debiti tributari riferibili alle imposte sui redditi o sul valore aggiunto...

La violazione dell’articolo 609 quinquies c.p., comma 1, e’ caratterizzato dalla necessita’ che la condotta da esso descritta – consistente nel compimento di atti sessuali, dovendo essere ricompresi in tale nozione non solamente le condotte di congiunzione carnale fra soggetti diversi ma anche le condotte onanistiche nonche’ gli atti di mero esibizionismo degli organi genitali, ove connessi a manifestazioni della vita sessuale, in presenza di persona avente eta’ inferiore ad anni 14
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La violazione dell’articolo 609 quinquies c.p., comma 1, e’ caratterizzato dalla necessita’ che la condotta da esso descritta – consistente nel compimento di atti sessuali, dovendo essere ricompresi in tale nozione non solamente le condotte di congiunzione carnale fra soggetti diversi ma anche le condotte onanistiche nonche’ gli atti di mero esibizionismo degli organi genitali, ove connessi a manifestazioni della vita sessuale, in presenza di persona avente eta’ inferiore ad anni 14

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 26 marzo 2018, n. 13996. La violazione dell’articolo 609 quinquies c.p., comma 1, e’ caratterizzato dalla necessita’ che la condotta da esso descritta – consistente nel compimento di atti sessuali, dovendo essere ricompresi in tale nozione non solamente le condotte di congiunzione carnale fra soggetti diversi ma anche...

Ai fini della sussistenza del reato di induzione alla prostituzione di cui alla L. n. 75 del 1958, articolo 3, non e’ necessario che il soggetto passivo sia una persona non iniziata e non gia’ dedita alla vendita del proprio corpo
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Ai fini della sussistenza del reato di induzione alla prostituzione di cui alla L. n. 75 del 1958, articolo 3, non e’ necessario che il soggetto passivo sia una persona non iniziata e non gia’ dedita alla vendita del proprio corpo

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 26 marzo 2018, n. 13995. Ai fini della sussistenza del reato di induzione alla prostituzione di cui alla L. n. 75 del 1958, articolo 3, non e’ necessario che il soggetto passivo sia una persona non iniziata e non gia’ dedita alla vendita del proprio corpo, essendo, invece,...

In tema di pornografia minorile, la sussistenza del reato di cui all’articolo 600 ter c.p., comma 3, deve essere esclusa nel caso di semplice utilizzazione di programmi di file sharing che comportino nella rete internet l’acquisizione e la condivisione con altri utenti dei files contenenti materiale pedopornografico
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In tema di pornografia minorile, la sussistenza del reato di cui all’articolo 600 ter c.p., comma 3, deve essere esclusa nel caso di semplice utilizzazione di programmi di file sharing che comportino nella rete internet l’acquisizione e la condivisione con altri utenti dei files contenenti materiale pedopornografico

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 26 marzo 2018, n. 14001. In tema di pornografia minorile, la sussistenza del reato di cui all’articolo 600 ter c.p., comma 3, deve essere esclusa nel caso di semplice utilizzazione di programmi di file sharing che comportino nella rete internet l’acquisizione e la condivisione con altri utenti dei...

La rilevata espunzione dal sistema penale della fattispecie incriminatrice ex articolo 635 c.p., comma 1, impone al giudice l’immediato epilogo decisorio
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La rilevata espunzione dal sistema penale della fattispecie incriminatrice ex articolo 635 c.p., comma 1, impone al giudice l’immediato epilogo decisorio

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 26 marzo 2018, n. 13970. Poiche’ l'”abolitio criminis” espunge dall’ordinamento la norma incriminatrice penale, ogni giudice che sia formalmente investito della cognizione sulla fattispecie oggetto di abrogazione ha il compito di dichiarare, ex articolo 129 c.p.p., comma 1, che il fatto non e’ previsto dalla legge come reato,...

In tema di omesso versamento IVA, l’ammissione alla procedura di concordato preventivo, seppure antecedente alla scadenza del termine previsto per il versamento dell’imposta, non esclude il reato previsto dal Decreto Legislativo 10 marzo 2000, n. 74, articolo 10 ter
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In tema di omesso versamento IVA, l’ammissione alla procedura di concordato preventivo, seppure antecedente alla scadenza del termine previsto per il versamento dell’imposta, non esclude il reato previsto dal Decreto Legislativo 10 marzo 2000, n. 74, articolo 10 ter

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 23 marzo 2018, n. 13744. In tema di omesso versamento IVA, l’ammissione alla procedura di concordato preventivo, seppure antecedente alla scadenza del termine previsto per il versamento dell’imposta, non esclude il reato previsto dal Decreto Legislativo 10 marzo 2000, n. 74, articolo 10 ter, in relazione al debito...

E’ affetta da vizio di motivazione ex articolo 606 c.p.p., comma 1, lettera e), per mancato rispetto del canone di giudizio “al di la’ di ogni ragionevole dubbio”, di cui all’articolo 533 c.p.p., comma 1, la sentenza di appello che, su impugnazione del pubblico ministero, affermi la responsabilita’ dell’imputato, in riforma di una sentenza assolutoria, operando una diversa valutazione di prove dichiarative ritenute decisive, delle quali non sia stata disposta la rinnovazione a norma dell’articolo 603 c.p.p., comma 3
Per le intercettazioni finalizzate a indagini su fatti di criminalità organizzata serve il semplice indizio e la necessità di proseguire. La natura permanente del reato autorizza lo svolgimento delle indagini preliminari per tutta la durata delle stesse.
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Per le intercettazioni finalizzate a indagini su fatti di criminalità organizzata serve il semplice indizio e la necessità di proseguire. La natura permanente del reato autorizza lo svolgimento delle indagini preliminari per tutta la durata delle stesse.

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 23 marzo 2018, n. 13844. Per le intercettazioni finalizzate a indagini su fatti di criminalità organizzata serve il semplice indizio e la necessità di proseguire. La natura permanente del reato autorizza lo svolgimento delle indagini preliminari per tutta la durata delle stesse. Sentenza 23 marzo 2018, n. 13844...

La richiesta di cancellazione dall’albo dei commercialisti non fa venire meno il rischio di reiterazione del reato e dunque l’esigenza della custodia cautelare
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La richiesta di cancellazione dall’albo dei commercialisti non fa venire meno il rischio di reiterazione del reato e dunque l’esigenza della custodia cautelare

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 23 marzo 2018, n. 13752. La richiesta di cancellazione dall’albo dei commercialisti non fa venire meno il rischio di reiterazione del reato e dunque l’esigenza della custodia cautelare in carcere per i reati di cui agli artt. 81 c.p., Decreto Legislativo n. 74 del 2000, articolo 2, articolo...

La nullita’ conseguente all’omessa traduzione in lingua araba del decreto di citazione a giudizio davanti al Giudice di Pace non ha carattere assoluto
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La nullita’ conseguente all’omessa traduzione in lingua araba del decreto di citazione a giudizio davanti al Giudice di Pace non ha carattere assoluto

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 22 marzo 2018, n. 13371. La nullita’ conseguente all’omessa traduzione in lingua araba del decreto di citazione a giudizio davanti al Giudice di Pace non ha carattere assoluto, ai sensi dell’articolo 179 c.p.p., non essendo stata omessa la citazione dell’imputato, ma e’ una nullita’ di ordine generale concernente...