Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 1 febbraio 2016, n. 4121 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 19.11.2013 la Corte d’Appello di Ancona, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Ascoli Piceno pronunciata il 13.4.2012 nei confronti di A.E., condannato alla pena di giustizia per il reato di cui agli artt....
Categoria: Cassazione penale 2016
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 29 gennaio 2016, n. 3789. Ove non contesti la già intervenuta prescrizione del reato, la parte civile non è legittimata alla impugnazione di sentenza di primo grado che abbia deliberato l’improcedibilità dell’azione penale
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 29 gennaio 2016, n. 3789 Ritenuto in fatto La parte civile O.T. ricorre avverso la sentenza di cui in epigrafe che ha confermato quella di primo grado, di non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di G.S., chiamato a rispondere di lesioni personali colpose ex articolo 590...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 gennaio 2016, n. 882. Non costituisce motivo grave che, se accertato, può legittimare la concessione di permesso al detenuto a norma dell’art. 30 dell’Ordinamento penitenziario la necessità di trascorrere un breve periodo di tempo con il coniuge, al fine di consumare un rapporto sessuale da parte di detenuto che si trovi sottoposto al regime del c.d. carcere duro
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 gennaio 2016, n. 882 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristina – Presidente Dott. MAZZEI Antonella P – rel. Consigliere Dott. CASA Filippo – Consigliere Dott. ROCCHI Giacomo – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 gennaio 2016, n. 819. Non prevedendo il reato di cui all’art. 2, d. lgs. n. 74 del 2000 alcuna soglia di punibilità, legittimo deve ritenersi il sequestro disposto in quanto strumentale all’accertamento di tale reato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 gennaio 2016, n. 819 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GRILLO Renato – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 18 gennaio 2016, n. 1804. Il divieto di utilizzazione delle intercettazioni di cui all’art. 270 c.p.p. è limitato ai soli casi di alterità / non uguaglianza del procedimento relativo ad un fatto storicamente distinto da quello oggetto per cui è stata data autorizzazione.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V sentenza 18 gennaio 2016, n. 1804 Ritenuto in fatto 1. Il 19/03/2015, il Tribunale del riesame di Lecce riformava parzialmente l’ordinanza emessa in data 13/02/2015 dal Gip dello stesso Tribunale, in forza della quale era stata disposta a carico di M.S. la misura cautelare degli arresti domiciliari quale partecipe...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 gennaio 2016, n. 3539. La materia fiscale è preposta a sanzionare condotte che pregiudicano l’interesse fiscale al buon esito della riscossione coattiva, mentre quella fallimentare l’interesse del ceto creditorio di massa al soddisfacimento dei propri singoli diritti; ne deriva che è configurabile il concorso tra il delitto di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e quello di bancarotta fraudolenta per distrazione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 27 gennaio 2016, n. 3539 Ritenuto in fatto Con ordinanza in data 17/09/2015 il Tribunale di Udine, nella parte che qui rileva, ha rigettato l’istanza di riesame proposta da C.R.D. avverso il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente emesso nei suoi confronti in data 19-20/06/2015...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 27 gennaio 2016, n. 3623. E’ ius receptum la previsione secondo la quale la condotta tipica del reato previsto dall’art. 187, commi primo e secondo, cod. strada non è quella di chi guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti, bensì quella di colui che guida in stato d’alterazione psico-fisica determinato da tale assunzione e pertanto, perché possa affermarsi la responsabilità dell’agente non è sufficiente provare che, precedentemente al momento in cui lo stesso si è posto alla guida, egli abbia assunto stupefacenti, ma altresì che egli guidava in stato di alterazione causato da tale assunzione. Mentre per la sussistenza del reato di guida in stato di ebbrezza alcolica è sufficiente la prova sintomatica dell’ebbrezza o che il conducente abbia superato uno dei tassi alcolemici indicati nel comma secondo dell’art. 186 cod. strada, per la configurabilità del reato “ex” art. 187 cod. strada è necessario sia un accertamento tecnico-biologico, sia che altre circostanze provino la situazione di alterazione psico-fisica
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 27 gennaio 2016, n. 3623 Ritenuto in fatto 1. La Corte di Appello di Bologna, pronunciando nei confronti dell’odierna ricorrente P.A. , con sentenza del 16.1.2015, confermava la sentenza del Tribunale di Ravenna, emessa in data 23.12.2013, con condanna al pagamento delle ulteriori spese del grado. Il GM...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 22 gennaio 2016, n. 3047. Se l’abuso d’ufficio è commesso con il fine di avvantaggiare un soggetto, il danno derivante dalla condotta cagionato al terzo è una conseguenza solo riflessa, con la conseguenza che quest’ultimo non può essere considerato come persona offesa
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI sentenza 22 gennaio 2016, n. 3047 Ritenuto in fatto 1. Con decreto adottato in data 19 gennaio 2015, il Giudice per le indagini preliminari dei Tribunale di Trani ha dichiarato l’inammissibilità dell’atto di opposizione proposto, quale persona offesa, da N.S. avverso la richiesta dì archiviazione avanzata dal pubblico Ministero...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 22 gennaio 2016, n. 3000. Acquirente finale ovvero soggetto immune da sanzione penale alla stregua della L. 35/2005 come modificata dalla L. 99/2009, è solo colui che acquista il prodotto contraffatto per sé e sia estraneo non solo al processo produttivo ma anche a quello diffusivo del prodotto contraffatto, la cui destinazione finale deve rimanere circoscritta all’uso e consumo dell’acquirente stesso
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 22 gennaio 2016, n.3000 Ritenuto in fatto Con sentenza emessa in data 8/1/2014 la Corte d’Appello di Milano confermava integralmente la sentenza del Tribunale di Corno del 21/4/2010, che dichiarava L.R. ed E.A. colpevoli del reato di ricettazione ex art. 648 c. 2 c.p., consistente nella detenzione, per...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 11 gennaio 2016, n. 587. In tema di sospensione condizionale della pena il beneficio può essere concesso per una seconda volta qualora, ai sensi dell’art. 164, co. 4, c.p., il giudice della cognizione ritenga di dover applicare una pena che si mantenga entro il limite prescritto dall’art. 163 c.p., ancorché sommata a quella precedentemente inflitta
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 11 gennaio 2016, n. 587 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VECCHIO Massimo – Presidente Dott. NOVIK Adet Toni – Consigliere Dott. TARDIO Angela – Consigliere Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe – Consigliere Dott....