Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 5 febbraio 2016, n. 4895 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PAOLONI Giacomo – Presidente Dott. FIDELBO Giorgio – Consigliere Dott. GIORDANO Umberto – rel. Consigliere Dott. CALVANESE Ersilia – Consigliere Dott. DI...
Categoria: Cassazione penale 2016
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 8 febbraio 2016, n. 4985. In caso di guida in stato di ebbrezza ai sensi del co. 2 bis secondo periodo dell’art. 186 cod. strada, l’esito dell’eventuale giudizio di bilanciamento tra circostanze attenuanti e la concorrente circostanza aggravante dell’aver provocato un incidente stradale non assume rilievo ai fini della applicazione della revoca della patente di guida. Per l’accertamento del reato di guida in stato di ebbrezza, sono utilizzabili i risultati del prelievo ematico effettuato durante il ricovero in una struttura ospedaliera pubblica a seguito di incidente stradale, restando irrilevante la mancanza del consenso dell’interessato.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 8 febbraio 2016, n. 4985 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. CIAMPI Francesco – rel. Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott. GIANNITI Pasquale – Consigliere Dott. PEZZELLA...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 24 febbraio 2016, n. 7521. L’evasione consistente nell’allontanamento del detenuto agli arresti domiciliare dal luogo in cui è autorizzato a svolgere attività lavorativa richiede il dolo generico, caratterizzato dalla consapevolezza di allontanarsi in assenza della necessaria autorizzazione, a nulla rilevando i motivi che hanno determinato la condotta dell’agente. Onde nessun pregio – nel caso di spcie – riveste la giustificazione addotta, secondo cui – come detto – l’imputato si era limitato a posizionarsi ad una distanza minima dall’ingresso del ‘tipico basso napoletano’ che ne costituisce l’abitazione, al fine di fumare una sigaretta (a dorso nudo ed in pantaloncini), mentre la moglie, incinta alla 33^ settimana, era impegnata a rassettare casa
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 24 febbraio 2016, n. 7521 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza 20.05.2013 la Corte di Appello di Napoli confermava la pronuncia con cui, il precedente 03.08.2009, il g.o.t. del Tribunale di Napoli, all’esito dei relativo processo condotto con le forme del rito abbreviato, aveva dichiarato B.C. colpevole dei...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 febbraio 2016, n. 7543. In tema di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, l’effettiva idoneità delle emissioni sonore ad arrecare pregiudizio ad un numero indeterminato di persone costituisce un accertamento di fatto rimesso all’apprezzamento del giudice di merito, il quale non è tenuto a basarsi esclusivamente sull’espletamento di specifiche indagini tecniche, ben potendo fondare il proprio convincimento su altri elementi probatori in grado di dimostrare la sussistenza di un fenomeno in grado di arrecare oggettivamente disturbo della pubblica quiete
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 febbraio 2016, n. 7543 Ritenuto in fatto 1. II tribunale di Messina con sentenza del 26 novembre 2014 condannava L.A. per il reato di cui all’art. 659 del cod. pen. alla pena di € 300,00 di ammenda oltre alle spese processuali. 2. La Corte di appello di...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 3 febbraio 2016, n. 4513. La circostanza attenuante di cui all’art. 62, comma primo, n. 6, cod. pen. non può essere riconosciuta allorquando il risarcimento del danno è stato unicamente riferito dalla vittima dell’infortunio sul lavoro, ma senza alcuna indicazione circa il relativo ammontare, atteso che la valutazione in ordine alla congruità del risarcimento è rimessa all’apprezzamento del giudice, donde è necessario mettere a disposizione dell’organo giudicante elementi conoscitivi specifici sull’entità del risarcimento
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 3 febbraio 2016, n. 4513 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. TANGA Antonio L. – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 3 febbraio 2016, n. 4488. Qualora sussistano i presupposti per l’applicazione della causa di esclusione della punibilità per la particolare tenuità del fatto la Corte di cassazione deve annullare con rinvio la sentenza impugnata per consentire ai giudici di merito la valutazione conseguente. Nel caso in cui la Corte di cassazione ritenga, sulla scorta della sentenza impugnata, che i fatti contestati non siano meritevoli di tale trattamento di favore tale valutazione è, di per sé, ostativa all’applicazione dell’art.131-bis c.p. senza alcun rinvio alla corte territoriale
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 3 febbraio 2016, n. 4488 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. BIANCHI Luisa – Consigliere Dott. MENICHETTI Carla – Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – rel. Consigliere Dott. TANGA...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 22 febbraio 2016, n. 6913. Ai sensi dell’art. 16, comma 6, del d.l. n. 179/2012, le notificazioni e comunicazioni a soggetti per cui la legge prevede l’obbligo di munirsi di un indirizzo PEC, i quali non abbiano provveduto a munirsi o a comunicare il predetto indirizzo, sono eseguite esclusivamente mediante deposito in cancelleria
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 22 febbraio 2016, n. 6913 Ritenuto in fatto 1. Con l’ordinanza impugnata il Tribunale del Riesame di Milano ha dichiarato l’inammissibilità dell’appello proposto dall’indagato avverso il provvedimento del Gip presso il Tribunale di Busto Arsizio, provvedimento con cui veniva rigettata l’istanza di revoca o sostituzione dell’applicata misura...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 22 febbraio 2016, n. 6916. In tema di bancarotta fraudolenta impropria “da reato societario”, di cui all’art. 223, secondo comma, n. 1, R.D. 16 marzo 1942 n. 267, la nuova formulazione degli artt. 2621 e 2622 cod. civ., introdotta dalla L. 27 maggio 2015, n. 69, ha determinato, eliminando l’inciso “ancorché oggetto di valutazioni”, ed inserendo il riferimento, quale oggetto anche della condotta omissiva, ai “fatti materiali non rispondenti al vero”, una successione di leggi con effetto abrogativo limitato alle condotte di errata valutazione di una realtà effettivamente sussistente con esclusione dall’effetto parzialmente abrogativo dell’esposizione di crediti inesistenti perché originati da contratti fittizi, dell’esposizione di crediti concernenti i ricavi di competenza dell’esercizio successivo, nonché dell’esposizione di crediti relativi ad una fattura emessa per operazioni inesistenti
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 22 febbraio 2016, n. 6916 Ritenuto in fatto Con l’ordinanza impugnata il Tribunale del Riesame di Vicenza aveva respinto il ricorso presentato dall’istituto di credito sopra indicato, confermando il provvedimento di sequestro preventivo adottato dal Gip di Vicenza in data 24.7.2015 in relazione al reato di false comunicazioni...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 3 febbraio 2016, n. 4451. Allorquando l’obbligo di impedire l’evento ricade su piu’ persone che debbano intervenire o intervengano in tempi diversi, il nesso di causalita’ tra la condotta omissiva o commissiva del titolare di una posizione di garanzia non viene meno per effetto del successivo mancato intervento da parte di un altro soggetto parimenti destinatario dell’obbligo di impedire l’evento, configurandosi in tale ipotesi, un concorso di cause ai sensi dell’articolo 41 codice penale, comma 1. In questa ipotesi la mancata eliminazione di una situazione di pericolo (derivante da fatto omissivo o commissivo dell’agente) ad opera di terzi, non e’ una distinta causa sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l’evento, ma una causa/condizione negativa grazie alla quale la prima continua ad essere efficace
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 3 febbraio 2016, n. 4451 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. MASSAFRA Umberto – Consigliere Dott. BLAIOTTA Rocco Marco – Consigliere Dott. CIAMPI Francesco – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 2 febbraio 2016, n. 4334. Al fine di escludere la responsabilità del venditore per aver fornito all’acquirente una macchina “insicura”, non rileva il c.d. principio dell’affidamento, ossia l’aver confidato nella diligenza del titolare della società autorizzata ai sensi dell’art. 11 del D. Lgs. n. 17/2010 a svolgere l’attività di certificazione di corrispondenza delle macchine utensili ai parametri CE, laddove possa escludersi dalla semplice lettura del contenuto del libretto di istruzioni che la valutazione dei rischi e la idoneità del macchinario fossero stati oggetto di positiva considerazione da parte del venditore, ancorché questi avesse esaminato la macchina. Ne consegue che è onere del venditore avvisare il cliente dell’inidoneità della macchina ad un utilizzo diverso da quello per il quale è stata costruita
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 2 febbraio 2016, n. 4334 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giusep – Presidente Dott. D’ISA Claudio – rel. Consigliere Dott. BLAIOTTA Rocco Marco – Consigliere Dott. MENICHETTI Carla – Consigliere...