Suprema Corte di Cassazione Sezione VI ordinanza 5 giugno 2015, n. 11632 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente – Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere – Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere – Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere – Dott. CONTI Roberto Giovanni – rel. Consigliere – ha pronunciato la seguente: ordinanza sul ricorso...
Categoria: Cassazione civile 2015
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 luglio 2015, n.15367. In tema di assegnazione dell’abitazione coniugale, l’interesse tutelato dall’ordinamento è quello dei figli a permanere nell’ambiente domestico in cui sono cresciuti. L’assegnazione della casa coniugale, pur avendo anche importanti riflessi economici, non può essere disposta per sopperire alle esigenze economiche del coniuge più debole, a garanzia delle quali è unicamente destinato l’assegno di divorzio
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 22 luglio 2015, n.15367 Considerato in diritto Con i primi tre motivi di ricorso – che, per la loro evidente connessione, vanno esaminati congiuntamente – C.A.L. e B.C. denunciano la violazione e falsa applicazione degli artt. 6, co. 6, 9, co. 1 della L. n. 898 del 1970,...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 1 giugno 2015, n. 11314. Nel rapporto di lavoro i principi di correttezza e buona fede rilevano, come norme di relazione con funzione di fonti integrative del contratto (art. 1374 cod. civ.), ove ineriscano a comportamenti dovuti in relazione ad obblighi di prestazione imposti al datore di lavoro dal contratto collettivo o da altro atto di autonomia privata; ne consegue che, in assenza di qualsiasi obbligo previsto dalla contrattazione collettiva, il datore di lavoro non ha l’onere di avvertire preventivamente il lavoratore della imminente scadenza del periodo di comporto per malattia al fine di permettere al lavoratore di esercitare eventualmente la facoltà, prevista dal contratto collettivo, di chiedere tempestivamente un periodo di aspettativa
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 1 giugno 2015, n. 11314 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. MAMMONE Giovanni – Consigliere Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – rel. Consigliere Dott. TRICOMI Irene...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 1 giugno 2015, n. 11301. Le “gravi ed eccezionali ragioni”, da indicarsi esplicitamente nella motivazione ed in presenza delle quali – o, in alternativa alle quali – il giudice puo’ compensare, in tutto o in parte, le spese del giudizio, devono trovare puntuale riferimento in specifiche circostanze o aspetti della controversia decisa e comunque devono essere appunto indicate specificamente
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 1 giugno 2015, n. 11301 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – rel....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 1 giugno 2015, n. 11365. L’esistenza di un giudicato esterno è rilevabile di ufficio anche in sede di legittimità, e, qualora esso si sia formato dopo la notifica del ricorso per cassazione, i relativi documenti giustificativi possono essere prodotti, dalla parte regolarmente costituitasi, fino all’udienza di discussione; ove, invece, tale produzione venga effettuata, prima della menzionata udienza, dal resistente costituitosi irritualmente (perché con controricorso tardivo o con comparsa depositata per la sola discussione orale), eventualmente in allegato alla memoria ex artt. 378 o 380 bis, secondo comma, cod. proc. civ., di quei documenti non può tenersi conto, salvo che l’irritualità di detta costituzione non sia sanata dalla partecipazione del resistente alla discussione orale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 1 giugno 2015, n. 11365 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezioni unite, ordinanza 1 giugno 2015, n. 11292. In tema di domande di risarcimento del danno nei confronti della p.a., con specifico riguardo a fattispecie di danni da prosecuzione del restringimento di extracomunitario in assenza di autorizzazione alla proroga da parte del giudice si è riconosciuta la competenza giurisdizionale del giudice ordinario (anche) in base al rilievo che l’Amministrazione, ove operi sine titulo, non esercita potere alcuno, ma compie attivita’ materiale non espressiva dei poteri autoritativi propri dell’agire in attuazione di compiti istituzionali
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite ordinanza 1 giugno 2015, n. 11292 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Primo Presidente f.f. Dott. RORDORF Renato – Presidente di Sez. Dott. BERNARDI Sergio – Consigliere Dott. CAPPABIANCA Aurelio –...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 22 luglio 2015, n. 15350. Nel caso di morte immediata o che segua entro brevissimo lasso di tempo alle lesioni
Suprema Corte di Cassazione Sezioni Unite Civili sentenza 22 luglio 2015, n. 15350 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. – Dott. SALME’ Giuseppe – rel. Presidente Sezione – Dott. RORDORF Renato – Presidente Sezione – Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Sezione – Dott. BUCCIANTE Ettore – Consigliere –...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 9 giugno 2015, n. 11977. In tema di imposte sul consumo dell’energia elettrica, l’art. 14, comma 2, del d.lgs. 26 ottobre 1995, n. 504 (T.U. delle imposte sulla produzione e sui consumi), sancisce la regola generale secondo cui il rimborso dell’accisa indebitamente pagata deve essere richiesto, a pena di decadenza, entro due anni dalla data del pagamento, con norma innovativa rispetto all’abrogato d.m. 8 luglio 1924, ma priva di qualsivoglia disposizione di tipo transitorio relativa a fattispecie in cui il diritto al rimborso sia sorto in epoca anteriore alla sua entrata in vigore. In tal caso, il diritto al rimborso, che non si sia già prescritto per decorrenza del termine ordinario decennale, deve intendersi prescritto se la parte interessata non abbia proposto la domanda entro due anni dall’entrata in vigore della norma di cui all’art. 14 del d.lgs n. 504 del 1995 e cioè entro il 14 dicembre 1995.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 9 giugno 2015, n. 11977 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – rel. Consigliere Dott. DE STEFANO Franco –...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 12 giugno 2015, n. 12192. Gli atti interruttivi dell’usucapione eseguiti nei confronti di uno dei compossessori non hanno effetto interruttivo nei confronti degli altri, in quanto il principio di cui all’articolo 1310 del Cc, secondo cui gli atti interruttivi contro uno dei debitori in solido interrompono la prescrizione contro il comune creditore con effetto verso gli altri debitori, trova applicazione in materia di diritti di obbligazione e non di diritti reali, per i quali non sussiste vincolo di solidarietà, dovendosi, invece, fare riferimento ai singoli comportamenti dei compossessori, che giovano o pregiudicano solo coloro che li hanno (o nei cui confronti sono stati) posti in essere
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 12 giugno 2015, n. 12192 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BURSESE Gaetano Antonio – Presidente Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. MATERA Lina – rel. Consigliere Dott. ORICCHIO Antonio – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 giugno 2015, n. 12579. Il conflitto tra il proprietario del fondo servente, cui è assicurata dall’articolo 841 del codice civile la facoltà di chiusura del fondo, e il titolare della servitù di passaggio è regolato dall’articolo 1064, comma 2, del codice civile, nel senso di garantire a quest’ultimo il libero e comodo esercizio della servitù, in base a un bilanciamento che tenga conto del contenuto specifico del diritto reale di godimento, delle precedenti modalità del suo esercizio, dello stato e della configurazione dei luoghi
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 giugno 2015, n. 12579 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. PROTO Cesare Antonio – rel. Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – Consigliere Dott....