Suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione VI ORDINANZA 21 marzo 2014, n. 6762 Ritenuto in fatto L.T. ha chiesto al Tribunale di Latina la condanna di M.G. al pagamento delle somme da questi incassate a titolo di corrispettivo degli atti di compravendita stipulati in qualità di procuratore speciale di esso attore, nonché al risarcimento...
Categoria: Cassazione civile 2014
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 13 marzo 2014, n. 5885. Il licenziamento ingiurioso, ossia lesivo della dignita' e dell'onore del lavoratore, che da luogo al risarcimento del danno, ricorre soltanto in presenza di una particolare offensivita' e non funzionalita' delle espressioni usate dal datore di lavoro o di eventuali forme ingiustificate e lesive di pubblicita' date al provvedimento, le quali vanno rigorosamente provate da chi le adduce, unitamente al lamentato pregiudizio
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 13 marzo 2014, n. 5885 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MIANI CANEVARI Fabrizio – Presidente Dott. VENUTI Pietro – rel. Consigliere Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. DORONZO...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 marzo 2014, n. 6192. Perché le dichiarazioni contenute negli atti processuali di parte possano acquisire il carattere proprio della confessione giudiziale spontanea ex art.229 cod.proc.civ. occorre che esse siano state sottoscritte personalmente dalla parte con modalità tali da rivelare inequivocabilmente la consapevolezza delle specifiche dichiarazioni dei fatti sfavorevoli contenute dell'atto medesimo (animus confitendi). Né le dichiarazioni in questione possono essere imputate ad una vera e propria volontà confessoria della parte sulla sola base dell'avvenuta sottoscrizione della procura alle liti; dal momento che quest'ultima, indipendentemente dal fatto che sia apposta a margine o in calce all'atto difensivo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 marzo 2014, n. 6192 Svolgimento del processo Nel febbraio 1996 C.P.G. , Z.A. e C.D.A. convenivano in giudizio, avanti al tribunale di Campobasso, C.B. , D.N.G. , la Sapa Assicurazioni spa e la Sara Assicurazioni spa, chiedendone la condanna in solido al risarcimento dei danni patrimoniali e...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 20 marzo 2014, n. 6557. Veniva interamente accolta dalla Corte di appello di Palermo la richiesta da parte di un consigliere regionale del pagamento dell'intero trattamento economico e indennitario che avrebbe dovuto essergli corrisposto quale deputato, nel periodo in cui era stato sospeso dalla carica, in quanto raggiunto da un'ordinanza cautelare nell'ambito di un processo penale subito. Accolto, invece, dalla Cassazione il ricorso presentato dall'Assemblea regionale
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 20 marzo 2014, n. 6557 Svolgimento del processo Il Tribunale di Palermo con sentenza del 18 luglio 2003 respingeva la richiesta di A.C. di condanna dell’Assemblea regionale siciliana al pagamento dell’intero trattamento economico e indennitario che avrebbe dovuto essergli corrisposto quale deputato della stessa, nel periodo 2 novembre-23 dicembre...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 marzo 2014, n. 6347. Condannato un avvocato al risarcimento dei danni da inadempimento contrattuale per non aver adempiuto al mandato professionale conferito da un incidentato al fine di ottenere il relativo risarcimento nei confronti del responsabile
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 marzo 2014, n. 6347 Svolgimento del processo 1. Il sig. S.G. il (omissis) rimase coinvolto in un sinistro stradale, a seguito del quale il suo autoveicolo Fiat 128 venne danneggiato. Per ottenere il relativo risarcimento nei confronti del responsabile conferì mandato professionale all’avv. P.E. . Nel 1999...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 marzo 2014, n. 5943. Fermo l'onere dell'attore di provare il fatto costitutivo – di cui un elemento e' il nesso di causalita' tra la condotta dell'autore e l'evento – la decisione di secondo grado secondo cui la polvere sollevata dal passaggio dell'auto, in mancanza di altri elementi probatori, tra cui l'esclusione di altri mezzi in transito, non e' sufficiente a dimostrare che l'evento sia attribuibile alla condotta di guida del conducente dell'auto, rimasta sconosciuta, non costituendo il sollevamento della polvere al passaggio di essa fatto notorio della causa del rimbalzo di un sassolino, ma essendo a tal fine necessari ulteriori accertamenti di fatto e valutazioni di natura tecnica, e' immune da vizi logici e giuridici
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 14 marzo 2014, n. 5943 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Giovanni B. – Presidente Dott. CHIARINI Maria Margherita – rel. Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 marzo 2014, n. 6341. L'accertamento di postumi permanenti, incidenti con una certa entità sulla capacità lavorativa specifica, non comporta l'automatico obbligo del danneggiante di risarcire il danno patrimoniale, conseguenza della riduzione della capacità di guadagno – derivante dalla ridotta capacità lavorativa specifica – e quindi di produzione di reddito; detto danno patrimoniale da invalidità deve perciò essere accertato in concreto attraverso la dimostrazione che il soggetto leso svolgesse o, trattandosi di persona non ancora dedita ad attività lavorativa, presumibilmente avrebbe svolto, un'attività produttiva di reddito. La liquidazione del danno, peraltro, non può essere fatta in modo automatico in base ai criteri dettati dall'art. 4 legge 26 febbraio 1977 n. 39, che non comporta alcun automatismo di calcolo, ma si limita ad indicare alcuni criteri di quantificazione del danno sul presupposto della prova relativa che incombe al danneggiato e può essere anche data in via presuntiva, purché sia certa la riduzione di capacità lavorativa specifica
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 marzo 2014, n. 6341 Svolgimento del processo p.1. S.A. ha proposto ricorso per cassazione contro l’Azienda sanitaria RM – F Polo Ospedaliero Civitavecchia Bracciano e Si.Cl. avverso la sentenza del 19 maggio 2009, con la quale la Corte d’Appello di Roma ha rigettato il suo appello contro...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 19 marzo 2014, n. 6297. L'ordinanza ex art.708 c.p.c. non costituisce titolo per l'emanazione di decreto ingiuntivo, trattandosi di provvedimento (esaminabile soltanto nel contesto del procedimento cui accede) autonomamente presidiato da efficacia esecutiva, opera in relazione alle somme che in detto titolo risultino determinate o determinabili con un semplice calcolo aritmetico, mentre, ove l'obbligo inadempiuto di contribuzione afferisce anche alle spese straordinarie della minore, genericamente considerate in quel provvedimento, in conformità ai principi che regolano il processo di esecuzione, è necessario acquisire il titolo esecutivo attraverso un intervento del giudice che accerti l'insorgenza stessa dell'obbligo di quelle spese, e ne determini l'esatto ammontare
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 19 marzo 2014, n. 6297 Svolgimento del processo G.G. proponeva avanti al Giudice di pace opposizione al decreto ingiuntivo per il pagamento della somma di Euro 2582,28, quale partecipazione nella misura del 50% alle spese straordinarie per la figlia, in forza dell’ordinanza presidenziale resa il 6/6/01 nel giudizio...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 19 marzo 2014, n. 6432. Gli agenti ed ufficiali di polizia municipale, in conformità della regola generale stabilita dall'art. 13 della l. n. 689 del 1981 in tema di accertamento delle sanzioni amministrative pecuniarie, in quanto organi di polizia giudiziaria con competenza estesa all'intero territorio comunale, hanno il potere di accertare le violazioni in materia di circolazione stradale punite con sanzioni amministrative pecuniarie in tutto tale territorio, anche, quindi, su strade statali al di fuori del centro abitato. Ne deriva che, una volta stabilito che gli ufficiali e gli agenti della polizia municipale hanno tale potere nell'ambito dell'intero territorio comunale, gli accertamenti di violazioni del codice della strada da essi compiuti in tale territorio debbono ritenersi per ciò stesso legittimi sotto il profilo della competenza dell'organo accertatore, restando l'organizzazione, la direzione e il coordinamento del servizio elementi esterni all'accertamento, ininfluenti su detta competenza
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 19 marzo 2014, n. 6432 Svolgimento del processo Con ricorso depositato il 29-4-2006 N.M. proponeva opposizione avverso il verbale di accertamento n. 327/2006. emesso dalla Polizia Municipale di Riace, notificatogli il 24-3-2006, con il quale gli era stata contestata la violazione dell’art. 142 comma 8 C.d.S., per eccesso...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 marzo 2014, n. 4919. Non può attribuirsi rilevanza al motivo delle dimissioni presentate nel periodo di gravidanza anche nelle ipotesi in cui le stesse risultino preordinate all'assunzione della lavoratrice alle dipendenze di altro datore di lavoro
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 marzo 2014, n. 4919 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. ARIENZO Rosa – rel. Consigliere Dott. LORITO Matilde – Consigliere Dott. FERNANDES Giulio...