Articolo

Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 aprile 2014, n. 7864. Il titolo esecutivo in possesso dell’agente di riscossione non è sorretto da un provvedimento giudiziale ma amministrativo e non rientra, pertanto, nelle categorie dell’ipoteca legale o volontaria per cui è prevista la revoca

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 3 aprile 2014, n. 7864 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da FALLIMENTO DELLA PSS.R.L. IN LIQUIDAZIONE, in persona del curatore dott. MT, elettivamente domiciliato in Roma, alla via Germanico n....

Articolo

Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 marzo 2014, n. 6877. Tenuto conto della natura del diritto di usufrutto, che costituisce un diritto reale che deve essere reso pubblico con il mezzo della trascrizione (articolo 2643 c.c., n. 2), disciplina cui l'articolo 1026 c.c., fa riferimento in materia di diritto di abitazione. Correlando tale disciplina a quella dettata dal legislatore con riferimento agli obblighi nascenti dall'usufrutto e, segnatamente, alle spese ed oneri per la custodia, amministrazione e manutenzione ordinaria della cosa oggetto del diritto, ne ha dedotto che l'usufruttuario e' obbligato ad adempiere tutti gli oneri relativi alla custodia, all'amministrazione ed alla manutenzione della cosa oggetto del diritto e, per altro verso, che la sua posizione di titolare di un diritto valevole erga omnes determina tutti gli effetti conseguenti, sostanziali e processuali. E, dunque, e' l'usufruttuario legittimato attivo e passivo in tutti i rapporti che sono comunque riconducibili al godimento della cosa (nella specie, l'unita' immobiliare facente parte del condominio) nei limiti previsti dall'articolo 1004 c.c., commi 1 e 2, mentre e' il nudo proprietario, ex articolo 1005 c.c., che deve provvedere alle riparazioni straordinarie: determinandosi, cosi', una diversa ma precisa legittimazione attiva e passiva in capo all'usufruttuario ed al nudo proprietario

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 24 marzo 2014, n. 6877 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – Consigliere Dott. CORRENTI Vincenzo – Consigliere Dott. FALASCHI Milena –...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 7 aprile 2014, n. 8094. Quando sia accertato il superamento della soglia di normale tollerabilità delle immissioni, si versa in una situazione di illiceità che, evidentemente, esclude il ricorso al giudizio di bilanciamento e quindi all'indennizzo, e introduce il diverso tema della inibitoria delle immissioni e dell'eventuale risarcimento del danno

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 7 aprile 2014, n. 8094 Ritenuto in fatto 1. – È impugnata la sentenza della Corte d’appello di Bari, notificata il 25 gennaio 2008, che ha confermato la sentenza del Tribunale di Lucera di parziale accoglimento della domanda proposta da S.M. nei confronti de La Cantina del Pozzo s.n.c.,...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 marzo 2014, n. 7106. In materia di pubblico impiego contrattualizzato non si applica l'art. 2103 c.c.

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 26 marzo 2014, n. 7106 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. BALESTRIERI Federico – rel. Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. ARIENZO Rosa – Consigliere Dott. MAROTTA Caterina –...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 9 aprile 2014, n. 8346. Il testamento pubblico non sottoscritto dal non vedente non può essere dichiarato valido sull’erroneo presupposto dell’idoneità a costituire utile succedaneo alla sottoscrizione la mera dichiarazione resa dal testatore al notaio rogante di essere impossibilitato a sottoscrivere l’atto perché cieco

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza  9 aprile 2014, n. 8346  Svolgimento del processo Con atto di citazione ritualmente notificato C.F.A. conveniva in giudizio dinanzi al Tribunale di Bologna M.M.L. , T.R. , P.O. , S.M. , B.L. e Ca.Do. chiedendo dichiararsi la nullità del testamento pubblico redatto dal fratello C.S. del (…) erogato...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 aprile 2014, n. 8144. La notificazione della sentenza in forma esecutiva, eseguita alla controparte personalmente, anziché al procuratore costituito ai sensi degli artt. 170, primo comma, e 285 cod. proc. civ., non è idonea a far decorrere il termine breve di impugnazione né per il notificante, né per il notificato; tale inidoneità è coerente con le finalità acceleratorie insite nella norma di cui all'art. 326 cod. proc. civ. e risulta compatibile con il principio di durata ragionevole del processo, di cui all'art. 111, secondo comma, Cost., giacché l'impugnabilità della sentenza nel termine massimo – che ritarda la formazione dei giudicato – non deriva dal comportamento di una sola delle parti, ma è il frutto della decisione consapevole di entrambe, potendo ciascuna di esse attivare gli strumenti a sua disposizione per abbreviare i tempi dell'impugnazione (se vincitore, attraverso la notificazione della sentenza; se soccombente, tramite l'impugnazione immediata).

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  8 aprile 2014, n. 8144 Svolgimento del processo Il Comune di S. Antonio Abate propone ricorso avverso la sentenza della Corte di appello di Napoli, depositata il 14-5-2009, con la quale la Corte ha dichiarato l’inammissibilità per tardività dell’appello proposto dal Comune avverso la sentenza di primo grado...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione I, sentenza del 21 febbraio 2014, n. 4185. Un finanziamento per il quale si invocano le garanzie di cui all’art. 39 del TUB (Testo unico bancario – D.Lgs. 1/09/1993, n. 385) può essere dichiarato nullo, anche parzialmente allorché risulti che le parti avrebbero comunque voluto il contratto, seppure con un contenuto ridotto eliminando le clausole viziate

Suprema Cassazione Civile  sezione i sentenza del 21 febbraio 2014, n. 4185   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE ha pronunciato la seguente: sentenza sul ricorso 29405/2008 proposto da: T. F.S.P.A. (c.f./p.i. (OMISSIS)), e per essa BANCA S.P.A. (nuova denominazione assunta dalla U. BANCA S.P.A., già...