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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 1 dicembre 2014, n. 25368. Il Consiglio dell'ordine degli avvocati non può sottoporre un proprio iscritto ad un procedimento disciplinare per fatti di rilievo penale commessi in un periodo antecedente alla sua iscrizione all'albo. Può però rifiutarne l'iscrizione qualora ritenga che tale comportamento sia incompatibile con i principi della condotta «specchiatissima ed illibata» richiesta per l'esercizio della professione

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 1 dicembre 2014, n. 25368   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Primo Presidente f.f. Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente Sezione Dott. RORDORF Renato – Presidente Sezione Dott. DI AMATO...

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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 28 novembre 2014, n. 25313. In tema di IRAP, deve ritenersi presunto, dinanzi ad uno studio associato tra professionisti, il requisito dell'autonoma organizzazione quale presupposto impositivo del tributo

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 28 novembre 2014, n. 25313 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIRGILIO Biagio – Presidente Dott. GRECO Antonio – rel. Consigliere Dott. CIGNA Mario – Consigliere Dott. FEDERICO Guido – Consigliere Dott. IOFRIDA Giulia...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 novembre 2014, n. 24853. Con la promessa del fatto del terzo di cui all'articolo 1381 c.c., il promittente assume una prima obbligazione di facere, consistente nell'adoperarsi affinche' il terzo tenga il comportamento promesso, onde soddisfare l'interesse del promissario, ed una seconda obbligazione di dare, cioe' di corrispondere l'indennizzo nel caso in cui, nonostante si sia adoperato, il terzo si rifiuti di impegnarsi. Con la conseguenza che, qualora l'obbligazione di facere non venga adempiuta e l'inesecuzione sia imputabile al promittente, ovvero venga eseguita in violazione dei doveri di correttezza e buona fede, il promissario avra' a disposizione gli ordinari rimedi contro l'inadempimento, quali la risoluzione del contratto, l'eccezione di inadempimento, l'azione di adempimento e, qualora sussista il nesso di causalita' tra inadempimento ed evento dannoso, il risarcimento del danno; qualora, invece, il promittente abbia adempiuto a tale obbligazione di facere e, ciononostante, il promissario non ottenga il risultato sperato a causa del rifiuto del terzo, diverra' attuale l'altra obbligazione di dare, in virtu' della quale il promittente sara' tenuto a corrispondere l'indennizzo.

Corte di Cassazione sezione II sentenza 21 novembre 2014, n. 24853 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere Dott. MATERA Lina – rel. Consigliere Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. PICARONI...