Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 4 febbraio 2014, n. 2455 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. TRIA Lucia – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. MANCINO Rossana – Consigliere Dott. PAGETTA Antonella...
Categoria: Cassazione civile 2014
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 febbraio 2014, n. 3612. In caso di incidente subito da un minore, verificatosi durante una lezione di sci collettivo. L’affidamento di un minore ad una scuola di sci perché gli siano impartite lezioni – il che concretizza la ricorrenza di un contratto – comporti a carico della scuola l’assunzione di obbligazioni di protezione volte a garantirne l’incolumità. Per quanta cautela il maestro di sci possa predisporre, è pur sempre possibile che l’allievo cada, per l’intrinseca natura dell’attività che la scuola è richiesta di svolgere e perché costituisce dato di comune esperienza che non è possibile imparare a sciare senza incappare mai in cadute. Sulla base di tali dati, da un lato, sarebbe erroneo assumere che, per il solo fatto della caduta, la scuola sia responsabile delle lesioni riportate dall’allievo; dall’altro che, essendo una caduta altamente probabile – tale quindi da essere considerata come un rischio accettato – delle lesioni subite dal minore la scuola non debba mai rispondere.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 febbraio 2014, n. 3612 Svolgimento del processo R.C. e O.C. , in proprio e quali genitori esercenti la potestà sul figlio minore R.G. , convennero, davanti al tribunale di Bolzano, l’Associazione Professionale Scuola di Sci e Snowboard Selva Gardena ed B.A. chiedendone la condanna al risarcimento dei...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 12 febbraio 2014, n. 3142. In tema di imposte indirette ed accertamento IVA
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 12 febbraio 2014, n. 3142 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VALITUTTI Antonio – Presidente Dott. MELONI Marina – Consigliere Dott. OLIVIERI Stefano – rel. Consigliere Dott. PERRINO Angelina Maria – Consigliere Dott. CONTI...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 18 febbraio 2014, n. 3767. Rigettato il gravame proposto nei confronti del Comune di Acri, reputando corretta la decisione del primo giudice di rigetto della domanda risarcitoria proposta dai ricorrenti per i danni provocati dall’allagamento verificatosi nella notte tra il 27 e il 28 novembre 1984 nell’abitazione di loro proprietà e nell’annesso giardino. La Corte d’Appello ha, in particolare, confermato la valutazione del carattere eccezionale ed imprevedibile del nubifragio di vaste dimensioni verificatosi in quella data nei luoghi di causa, tale da escludere la responsabilità del Comune per l’inidoneità delle opere di canalizzazione e convogliamento delle acque piovane nell’abitato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 18 febbraio 2014, n. 3767 Premesso in fatto E’ stata depositata in cancelleria la seguente relazione: “1. – Con la sentenza impugnata la Corte d’Appello di Catanzaro ha rigettato il gravame proposto da R.E. ed E.S. nei confronti del Comune di Acri, avverso la sentenza del Tribunale di...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 17 febbraio 2014, n. 3674. Il pegno irregolare determina, in caso di adempimento, non l’obbligo di restituire l’idem corpus, e cioè nella specie i titoli ricevuti, ma il tantundem eiusdem generis e qualitatis e, in caso di inadempimento, l’obbligo di restituire res eiusdem generis e qualitatis per l’eventuale eccedenza tra il valore delle cose al momento della scadenza del credito garantito e l’importo di quest’ultimo. In altre parole, la restituzione si trasforma da obbligazione di specie in obbligazione di genere
La massima 1. La “dematerializzazione” dei titoli di credito, pur superando la fisicità del titolo, non è incompatibile con il pegno regolare, consentendone forme di consegna e di trasferimento virtuali, attraverso meccanismi alternativi di scritturazione, senza la movimentazione o senza neppure la creazione del supporto cartaceo. 2. Il pegno irregolare determina, in caso di adempimento,...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 febbraio 2014, n. 3714. In materia di immissioni acustiche , mentre è senz’altro illecito il superamento dei livelli di accettabilità stabiliti dalle leggi e dai regolamenti che, disciplinando le attività produttive, fissano nell’interesse della collettività le modalità di rilevamento dei rumori ed i limiti massimi di tollerabilità, l’eventuale rispetto degli stessi non può far considerare senz’altro lecite le immissioni, dovendo il giudizio sulla loro tollerabilità formularsi alla stregua dei principi di cui all’art. 844 c.c., tenendo presente, fra l’altro, la vicinanza dei luoghi ed i possibili effetti dannosi per la salute delle immissioni
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 febbraio 2014, n. 3714 Svolgimento del processo Con atto di citazione ritualmente notificato P.C. conveniva in giudizio dinanzi al Giudice di Pace di Sarzana R.U. esponendo di essere proprietario di una casa posta davanti all’arenile demaniale in località Fiumaretta di Ameglia ed in particolare di fronte allo...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 11 febbraio 2014, n. 3038. Da riconteggiare la pensione e i contributi versati in caso in cui il lavoratore operando in sedi straniere abbia avuto delle sovvenzioni dal datore (studio dei figli, alloggio ecc).
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 11 febbraio 2014, n. 3038 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. ARIENZO Rosa – Consigliere Dott. LORITO Matilde – rel. Consigliere Dott. FERNANDES Giulio...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 febbraio 2014, n. 3355. Nelle cause di responsabilità professionale nei confronti degli avvocati, la motivazione del giudice di merito in ordine alla valutazione prognostica circa il probabile esito dell’azione giudiziale che è stata malamente intrapresa o proseguita è una valutazione in diritto, fondata su di una previsione probabilistica di contenuto tecnico giuridico. Ma nel giudizio di cassazione tale valutazione, ancorché in diritto, assume i connotati di un giudizio di merito, il che esclude che questa Corte possa essere chiamata a controllarne l’esattezza in termini giuridici
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 febbraio 2014, n. 3355 Svolgimento del processo 1. A.T. , M. , A. , A. e Mi. convenivano in giudizio l’avvocato Z.L. davanti al Tribunale di Caltanissetta, chiedendo il risarcimento dei danni asseritamente patiti a causa di negligenze professionali del medesimo. Il convenuto si costituiva chiedendo il...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 febbraio 2014, n. 3362. Nel contratto di leasing traslativo, l’utilizzatore del bene, benché non proprietario, è una sorta di domino utile, e dunque può essere chiamato a rispondere a titolo di responsabilità precontrattuale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 febbraio 2014, n. 3362 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella – rel. Consigliere Dott. D’AMICO Paolo –...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 14 febbraio 2014, n. 3559. In materia di dichiarazione giudiziale di paternità e maternità naturale, il rimborso delle spese spettanti al genitore che ha provveduto al mantenimento del figlio fin dalla nascita, ancorché trovi titolo nell’obbligazione legale di mantenimento imputabile anche all’altro genitore, ha natura in senso lato indennitaria, essendo diretta ad indennizzare il genitore, che ha riconosciuto il figlio, a causa degli esborsi sostenuti da solo per il mantenimento della prole; poiché è principio generale (desumibile da varie norme, quali ad esempio gli articoli 379, secondo comma, 2054, 2047 cod. civ.) che l’equità costituisca criterio di valutazione del pregiudizio non solo in ipotesi di responsabilità extracontrattuale ma anche quando la legge si riferisca in genere ad indennizzi o indennità, il giudice di merito può utilizzare il criterio equitativo per determinare le somme dovute a titolo di rimborso
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 14 febbraio 2014, n. 3559 Rilevato che 1. Il Tribunale per i minorenni di Napoli con sentenza del 4 novembre 2009 ha dichiarato non luogo a provvedere in merito alla richiesta dichiarazione di paternità di G.G., proposta dalla madre C.G. nei confronti di C.C., per avere quest’ultimo provveduto...