Consiglio di Stato sezione VI sentenza 9 ottobre 2014, n. 5028 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3228 del 2013, proposto da: Ie.En., in proprio, con domicilio eletto in Andora, via (…) contro Università...
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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 3 ottobre 2014, n. 4934. In base all'art. 38 della L. n. 47 del 1985, la presentazione dell'istanza di condono edilizio, accompagnata dal versamento delle somme dovute a titolo di oblazione, "…sospende il procedimento penale e quello per le sanzioni amministrative". Trattasi di sospensione del tutto automatica, ex lege, che incide su tutti i provvedimenti amministrativi adottati ed adottandi aventi ad oggetto sanzioni per abusi edilizi, e ciò fino alla definizione delle domande di condono edilizio eventualmente presentate
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 3 ottobre 2014, n. 4934 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4134 del 2006, proposto da: CE.MA., rappresentata e difesa dall’avv. Gi.Bu. per mandato a margine dell’appello e...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 2 ottobre 2014, n. 4896. Non è configurabile un falso "innocuo" quando il bando di una gara d'appalto prevede una dichiarazione dal contenuto completo, anche sui "carichi pendenti", e il partecipante rende una autodichiarazione non veritiera, atteso che, nelle procedure di evidenza pubblica, la completezza delle dichiarazioni sul possesso dei requisiti generali è già di per sé un valore da perseguire, perché consente, anche in ossequio al principio di buon andamento dell'amministrazione e di proporzionalità, la celere decisione in ordine all'ammissione dell'operatore economico alla gara; conseguentemente una dichiarazione inaffidabile perché, al di là dell'elemento soggettivo sottostante, è falsa, deve ritenersi già di per sé stessa lesiva degli interessi considerati dalla norma, a prescindere dal fatto che l'impresa meriti sostanzialmente di partecipare alla gara.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 2 ottobre 2014, n. 4896 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 798 del 2014, proposto dalla S.R.L. KE., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 ottobre 2014, n. 4982. In grado di appello la sentenza in forma semplificata può essere pronunciata anche qualora un litisconsorte non costituito abbia notificato appello incidentale. Nel giudizio di appello la completezza del contraddittorio va riferita alla rituale instaurazione del medesimo, con la notifica dell'appello, non potendo assumere alcun rilievo la scelta processuale di una parte, abilitata essa pure all'impugnazione in via principale, di presentare appello incidentale, e dovendo, in tal caso, premunirsi di verificare l'eventuale fissazione di camera di consiglio per la trattazione dell'istanza incidentale cautelare, onde intervenire nella medesima, con costituzione formale, né potendo ignorare l'eventualità di decisione in forma semplificata
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 ottobre 2014, n. 4982 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2513 del 2013, proposto da: Comune di Carinaro, in persona del Sindaco pro-tempore, rappresentato e difeso...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 9 ottobre 2014, n. 5025. L’annullamento statale del nulla-osta ambientale su un intervento edilizio programmato (nella specie non impugnato e nonostante ciò realizzato), determina l’obbligo per l'autorità comunale, successivamente alla caducazione dell'atto autorizzatorio e al ripristino dell’interesse pubblico paesaggistico violato (costituzionalmente protetto dall’art. 9 quale valore prioritario e assoluto), di rinnovare l’atto stesso integrandone la motivazione (ove ritenga la perdurante sussistenza dei presupposti di legge per rilasciarlo) o negandolo in via definitiva (ove ravvisi il carattere insuperabile delle ragioni ostative illustrate nel corpo del provvedimento statale di annullamento). La valutazione paesaggistica deve essere condotta dal comune in maniera puntuale, mediante descrizione delle opere e del contesto ambientale in specifico riferimento all'area di ubicazione del manufatto ed indicare le specifiche ragioni per le quali esso sia ritenuto compatibile con i valori paesaggistici tutelati dal vincolo.
CONSIGLIO DI STATO SEZIONE VI SENTENZA 9 ottobre 2014, n. 5025 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1803 del 2011, proposto da: Costruzioni Edili Morandi s.r.l., nella persona dell’amministratore in carica, rappresentato e difeso dagli avv. Innocenzo Gorlani, Claudio Chiola e Mario Gorlani, con domicilio eletto presso Claudio Chiola in Roma, via della Camilluccia,...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 1 ottobre 2014, n. 4868. In caso di disparità di trattamento, il destinatario di un provvedimento illegittimo non può invocare, come sintomo di eccesso di potere, il provvedimento più favorevole illegittimamente adottato nei confronti di un terzo che si trovi in analoga situazione. Il vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento (configurabile soltanto in caso di assoluta identità di situazioni di fatto e di conseguente assoluta irragionevole diversità del trattamento riservato alle stesse), non può essere dedotto quando viene rivendicata l'applicazione in proprio favore di posizioni giuridiche riconosciute ad altri soggetti in modo illegittimo, in quanto, in applicazione del principio di legalità, la legittimità dell'operato della p.a. non può comunque essere inficiata dall'eventuale illegittimità compiuta in altra situazione. Un'eventuale disparità non può essere risolta estendendo il trattamento illegittimamente più favorevole ad altri riservato a chi, pur versando in situazione analoga, sia stato legittimamente destinatario di un trattamento meno favorevole (nel caso di specie, appurata la non condonabilità dell'abuso, non rileva la circostanza che, in casi analoghi, opere simili sono state condonate, atteso che, se pure esistesse identità di situazioni, la sanatoria rilasciata dovrebbe considerarsi illegittima e, come tale, inidonea a fungere da "tertium comparationis" al fine di sorreggere il denunciato vizio di disparità di trattamento)
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 1 ottobre 2014, n. 4868 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10048 del 2008, proposto da: MA.CA., rappresentata e difesa dall’avv. Em.Sa., con domicilio eletto presso Le.Lo. in...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 3 ottobre 2014, n. 4950. L'art. 48 del D.Lgs. n. 163 del 2006 riferisce la verifica non solo ai requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativa, bensì alle dichiarazioni contenute nella domanda di partecipazione o nell'offerta, e quindi a tutti i requisiti oggetto di dichiarazioni successivamente verificabili, non esclusi quelli di ordine generale di cui all'art. 38 del medesimo D.Lgs. n. 163.
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 3 ottobre 2014, n. 4950 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8989 del 2011, proposto da: DI. S.R.L., con sede in (…), in persona del legale rappresentante pro-tempore,...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 ottobre 2014, n. 4986. Il raggruppamento di imprese non dà luogo ad una entità giuridica autonoma che escluda la soggettività delle singole imprese che la compongono. La necessità della precisa indicazione delle attività assegnate a ciascun componente di un raggruppamento temporaneo di imprese sta proprio nell’esigenza di verificare se tale ripartizione è coerente con le qualificazioni di ciascuna e con il possesso dei requisiti per eseguire quella parte di attività. La dichiarazione di avvalimento “segue” tale necessità e ne mutua i caratteri e la ratio giustificativa della richiesta specificazione che, altrimenti, verrebbe nella sostanza elusa
CONSIGLIO DI STATO SEZIONE IV SENTENZA 6 ottobre 2014, n. 4986 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9130 del 2013, proposto da: Italbeton S.r.l., Italmixer Srl, n persona dei rispettivi legali rappresentanti in carica, rappresentati e difesi dagli avv. Lorenzo Lentini, Antonio Melucci, con domicilio eletto presso Giuseppe Placidi in Roma, via Cosseria N....
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 ottobre 2014, n. 4973. L'errore di fatto revocatorio si sostanzia in una svista o abbaglio dei sensi, idonei a provocare l'errata percezione del contenuto degli atti del giudizio, ritualmente acquisiti agli atti di causa, determinando un contrasto tra due diverse proiezioni dello stesso oggetto, l'una emergente dalla sentenza e l'altra risultante dagli atti e documenti di causa: esso, pertanto, non può (e non deve) confondersi con quello che coinvolge l'attività valutativa del giudice, costituendo il peculiare mezzo previsto dal legislatore per eliminare l'ostacolo materiale che si frappone tra la realtà del processo e la percezione che di essa ha avuto il giudicante, proprio a causa della svista o abbaglio dei sensi
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 ottobre 2014, n. 4973 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5753 del 2013, proposto da: Al.Pe., rappresentato e difeso dall’avv. Mi.Tr., con domicilio eletto presso Ba.Ba. in...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 ottobre 2014, n. 4977. E' inammissibile il ricorso in appello notificato a un legale diverso da quello che ha ricevuto l'incarico di rappresentare e difendere l'Amministrazione intimata, poi costituita nel giudizio di prime cure. In tal caso di configura un'irregolare instaurazione del contraddittorio processuale, risultando del tutto omesso il procedimento della notificazione dell'atto introduttivo del giudizio di secondo grado. Ne discende, dunque, che non opera la salvezza del vizio della notifica effettuata, in ragione dell'avvenuta costituzione in questo giudizio dell'Ente intimato, in quanto, la regola della costituzione sanante di cui all'art.44, 2°comma c.p.a. non è applicabile versandosi in caso di notifica inesistente o comunque radicalmente nulla
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 ottobre 2014, n. 4977 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 471 del 2012, proposto da: Consorzio Qu., rappresentato e difeso dagli avv.ti Pa.Ca., Ri.Lu., Vi.Al., con domicilio...