Consiglio di Stato sezione V sentenza 28 aprile 2016, n. 1633 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 777 del 2009, proposto da: Ag. s.c. a r.l., in nome del legale rappresentante, rappresentata e difesa...
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Diversamente da quanto avviene per le amministrazioni pubbliche in genere, gli atti di macro-organizzazione delle aziende sanitarie sono adottati con atti che il legislatore ha inteso qualificare «di diritto privato», con una disciplina che ha inteso prendere innanzitutto in considerazione il loro carattere «imprenditoriale strumentale» (pur se si tratta di attività nelle quali non rileva lo scopo di lucro e nel quale sono coinvolti valori costituzionali, inerenti allo svolgimento di un servizio pubblico, che la Costituzione considera indefettibile). La controversia avente ad oggetto gli atti conclusivi di una selezione pubblica per il conferimento di un incarico dirigenziale, impugnati sul presupposto dell’insussistenza del necessario presupposto della vacanza del posto, rientra quindi nella giurisdizione del giudice ordinario. Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 28 aprile 2016, n. 1631.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 28 aprile 2016, n. 1631 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 165 del 2016, proposto dal signor Pi. Do. Ra., rappresentato e difeso dall’avvocato Ma. Ye., con domicilio...
La struttura in alluminio anodizzato destinata ad ospitare tende retrattili in materiale plastico non integra le caratteristiche di “trasformazione edilizia e urbanistica del territorio” (artt. 3 e 10 d.P.R. n. 380/2001). Va, invero, considerato che l’opera principale non è la struttura in sé, ma la tenda, quale elemento di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici, finalizzata ad una migliore fruizione dello spazio esterno dell’unità abitativa. Considerata in tale contesto, la struttura in alluminio anodizzato si qualifica in termini di mero elemento accessorio, necessario al sostegno e all’estensione della tenda. Quest’ultima, poi, integrata alla struttura portante, non vale a configurare una “nuova costruzione”, atteso che essa è in materiale plastico e retrattile, onde non presenta caratteristiche tali da costituire un organismo edilizio rilevante, comportante trasformazione del territorio. Tanto è escluso in primo luogo dalla circostanza che la copertura e la chiusura perimetrale che essa realizza non presentano elementi di fissità, stabilità e permanenza, in ragione del carattere retrattile della tenda; onde, in ragione della inesistenza di uno spazio chiuso stabilmente configurato, non può parlarsi di organismo edilizio connotantesi per la creazione di nuovo volume o superficie. Ciò resta escluso, inoltre, in considerazione della tipologia dell’elemento di copertura e di chiusura, il quale è una tenda in materiale plastico, privo pertanto di quelle caratteristiche di consistenza e di rilevanza che possano connotarlo in termini di componenti edilizie di copertura o di tamponatura di una costruzione. Allo stesso modo, deve ritenersi che non sia integrata la fattispecie della ristrutturazione edilizia. Invero, ai sensi dell’articolo 3, lettera d), del dpr n. 380/2001, tale tipologia di intervento edilizio richiede che trattasi di “interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere”, i quali “comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi e impianti”: la disposizione, così come declinata dal legislatore, richiede che le opere realizzate abbiano consistenza e rilevanza edilizia, siano cioè tali da poter “trasformare l’organismo edilizio”, condividendo pertanto natura e consistenza degli elementi costitutivi di esso. Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 27 aprile 2016, n. 1619.
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 27 aprile 2016, n. 1619 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5046 del 2015, proposto da: Ma. Ag., rappresentato e difeso dall’avv. Ma. Di. Ra., con domicilio eletto...
Sono legittimi i requisiti psico-fisici ed attitudinali (specie per l’udito) per l’accesso ai ruoli del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, requisiti che sono più riduttivi e severi rispetto a quanto era previsto per i Vigili del Fuoco volonTARi. La sentenza ha ritenuto che è ragionevole un grado maggiore di selettività del personale che sarà in servizio permanente nel Corpo dei Vigili, e che l’inciso “normativa vigente” di cui all’articolo 5, comma 1 del d.m. 18 settembre 2008, n. 163, deve essere interpretato nel senso di normativa vigente alla data dell’ accertamento di questi requisiti. Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 13 aprile 2016, n. 1476.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 13 aprile 2016, n. 1476 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10293 del 2014, proposto da: -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall’avv.to Fr. Lu. Br. ed elettivamente domiciliato presso...
Nel giudizio elettorale il principio della specificità dei motivi di censura e dell’onere della prova è da considerarsi attenuato in considerazione della situazione di obiettiva difficoltà in cui si trova il soggetto che ha interesse a contestare le operazioni elettorali illegittime sulla base di dati informativi di carattere indiziario e della correlata esigenza di garantire l’effettività della tutela giurisdizionale sancita dagli artt. 24 e 113 Cost., per cui è necessario e sufficiente, ai fini dell’ammissibilità del ricorso o delle singole doglianze, che l’atto introduttivo indichi, non in termini astratti ma con riferimento a fattispecie concrete, la natura dei vizi denunziati, il numero delle schede contestate e le sezioni cui si riferiscono, mentre si appalesano inammissibili azioni esplorative volte al mero riesame delle operazioni svolte. Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 13 aprile 2016, n. 1477.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 13 aprile 2016, n. 1477 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso iscritto in appello al numero di registro generale 3995 del 2015, proposto da: A.R., rappresentato e difeso dagli avvocati Sa. St....
La deducibilità quale errore revocatorio ai sensi del n. 4) dell’art. 395 cod. proc. civ. dell’omesso esame di domande, motivi, censure o eccezioni è configurabile solo se l’errore percettivo che ha determinato la mancata pronuncia risulti in via immediata dall’esame del testo della pronuncia e della sua motivazione, senza la necessità di argomentazioni induttive, e purché in ogni caso un implicito rigetto del motivo non sia comunque configurabile dalla lettura complessiva del ragionamento posto a base della decisione censurata con il rimedio revocatorio. In questa linea, nel citato precedente si è inoltre sottolineato che nel giudizio in materia di procedure di affidamento di contratti pubblici il dovere di sinteticità sancito in via generale dall’art. 3 cod. proc. amm. ha una particolare pregnanza. Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 14 aprile 2016, n. 1498.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 14 aprile 2016, n. 1498 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9595 del 2015, proposto dal Consorzio stabile Eu., in proprio e quale capogruppo mandataria del costituendo raggruppamento...
L’emanazione di un provvedimento (o l’adozione di un comportamento) esplicito in risposta all’istanza dell’interessato od in ossequio all’obbligo di legge (nella fattispecie, l’invocata stipula del contratto di appalto), rende il ricorso inammissibile per carenza originaria dell’interesse ad agire od improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, a seconda se il provvedimento (od il comportamento conforme all’interesse del privato) intervenga prima della proposizione del ricorso o nelle more del giudizio conseguentemente instaurato. Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 14 aprile 2016, n. 1502.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 14 aprile 2016, n. 1502 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4508 del 2015, proposto da: Be. s.r.l. unipersonale, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa...
La verifica circa la possibile anomalia di un’offerta ha natura unitaria e globale e non ha per oggetto la ricerca di specifiche e singole inesattezze dell’offerta economica, mirando piuttosto ad accertare se in concreto l’offerta sia attendibile e affidabile in relazione alla corretta esecuzione dell’appalto, in modo da garantire e tutelare l’interesse pubblico concretamente perseguito dalla P.A. attraverso la procedura di gara per l’effettiva scelta del miglior contraente possibile. Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 14 aprile 2016, n. 1505.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 14 aprile 2016, n. 1505 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7836 del 2015, proposto da: Se. Se. s.r.l., in persona del legale rappresentante, rappresentato e difeso dall’avvocato...
In tema di contratto di avvalimento l’esigenza di una puntuale indicazione del suo oggetto, trova ragione nella necessità sottesa alla pubbliche gare della chiarezza di tutti gli elementi dell’offerta sin dal momento della sua formulazione, onde evitare agevoli aggiramenti dei requisiti di ingresso. Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 14 aprile 2016, n. 1506.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 14 aprile 2016, n. 1506 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5419 del 2015, proposto da: Li. Società Cooperativa Sociale, in persona del legale rappresentante in carica, rappresentata...
La ristrutturazione edilizia si configura laddove attraverso il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio si realizza un’alterazione dell’originaria fisionomia e consistenza fisica dell’immobile, che sono incompatibili con i concetti di manutenzione straordinaria e di risanamento conservativo, che presuppongono invece la realizzazione di opere che lascino inalterata la struttura dell’edificio e la distribuzione interna della sua superficie. Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 14 aprile 2016, n. 1510.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 14 aprile 2016, n. 1510 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3560 del 2005, proposto dal Comune di Pescara, in persona del sindaco in carica, rappresentato e difeso...