Consiglio di Stato sezione III sentenza 3 luglio 2015, n. 3321 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 900 del 2010, proposto da: Azienda per i Servizi Sanitari n. 6 Friuli Occidentale, rappresentata e difesa...
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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 7 luglio 2015, n. 3366. L’annullamento in sede giurisdizionale del titolo ad aedificandum (seppur a seguito di D.I.A.) implica sia la illiceità delle opere edilizie realizzate in base ad esso, sia l’obbligo del Comune di dare esecuzione al giudicato, adottando, o riprendendo, i provvedimenti consequenziali. In tale contesto, sebbene non debba necessariamente procedersi alla demolizione delle opere realizzate (come prescrive l’art. 31, D.P.R. n. 380 del 2001) e vi sia una gamma articolata di possibili soluzioni, l’extrema ratio dell’ordine di demolizione e di remissione in pristino non è sinonimo di illegittimità di procedervi ogni qual volta non sia possibile né sanare i vizi, né conservare il manufatto a cagione dell’insormontabile distonia, degli uni e dell’altro, con lo stato dei luoghi e con le prescrizioni di zona
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 7 luglio 2015, n. 3366 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 c.p.a., sul ricorso n. 4136/2015 RG, proposto dalla TR. s.r.l., corrente in Pescara, in persona del legale...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 7 luglio 2015, n. 3382. La mera qualifica di proprietario del suolo non impone alcun obbligo o responsabilità per il ritrovamento di rifiuti e il loro smaltimento, soprattutto nell’ipotesi in cui il deposito sia avvenuto da parte di soggetti ignoti. Di talché è illegittimo il provvedimento amministrativo a tal fine adottato nei confronti del proprietario del suolo, qualora l’Amministrazione abbia omesso qualsivoglia valutazione in ordine alla sussistenza di profili di dolo o colpa nella condotta del destinatario del provvedimento, cui ricollegare ed imputare almeno soggettivamente la responsabilità dello smaltimento
Consiglio di Stato sezione V sentenza 7 luglio 2015, n. 3382 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8853 del 2014, proposto da: Comune di Campomarino, rappresentato e difeso dall’avv. Gi.Di., con domicilio eletto...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 23 giugno 2015, n. 3137. Negli appalti pubblici il soggetto a cui spetta la valutazione delle offerte anomale è la stazione appaltante, la quale ha ampia discrezionalità nel decidere, o meno, sull’attendibilità dell’offerta. La valutazione della commissione tecnica si limita solo ad analizzare le giustificazioni presentate dall’impresa partecipante. Inoltre la valutazione da parte della stazione appaltante, dell’attendibilità dell’offerta, è complessiva e non è finalizzata al singolo componente indicato
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 23 giugno 2015, n. 3137 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9862 del 2014, proposto da: TR. s.r.l. ed altri (…), lungotevere (…); contro A. s.p.a ed altri...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 30 giugno 2015, n. 3249. In caso di danno da perdita di chance il risarcimento è possibile ma l’onere della prova spetta al ricorrente. Il danno da perdita di chance può essere in concreto ravvisato e risarcito (ove ne ricorrano i presupposti anche in via equitativa), solo con specifico riguardo al grado di probabilità che in concreto il richiedente avrebbe avuto di conseguire il bene della vita e, cioè, in ragione della maggiore o minore probabilità dell’occasione perduta
Consiglio di Stato sezione V sentenza 30 giugno 2015, n. 3249 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 4443 del 2015, proposto dal Consorzio per La. in...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 26 giugno 2015, n. 3240. La normativa sulle pari opportunità (che riserva alle donne una quota rosa di almeno un terzo dei posti di componente delle commissioni di concorso) è preordinata a garantire nel senso più ampio le possibilità di occupazione femminile, sicché la sua violazione non può venir contestata altro che dalle possibili beneficiarie della stessa
Consiglio di Stato sezione V sentenza 26 giugno 2015, n. 3240 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1006 del 2008, proposto dal signor Be.St., rappresentato e difeso dagli avvocati Gi.Di. e Ca.To., con domicilio...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 1 luglio 2015, n. 3262. In riferimento al beneficio di cui all’art. 33 l. n. 104/1992, la posizione del dipendente pubblico, il quale ne richieda la concessione, non può qualificarsi come un diritto soggettivo, ma costituisce un interesse legittimo, nel senso che all’Amministrazione spetta valutarne la richiesta alla luce delle esigenze organizzative e di efficienza complessiva del servizio; tuttavia, trattandosi di disposizioni rivolte a dare protezione a valori di rilievo costituzionale, ogni eventuale limitazione o restrizione nella relativa applicazione dovrebbe comunque essere espressamente dettata e congruamente motivata
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 1 luglio 2015, n. 3262 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3591 del 2015, proposto da: Mi.Va., rappresentato e difeso dall’avv. Gi.Ca.Pa., con domicilio eletto presso Gi.Pa. in...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 3 luglio 2015, n. 3310. Il mero rapporto di parentela, in assenza di ulteriori elementi, non è di per sé idoneo a dare conto del tentativo di infiltrazione. Non può, infatti, configurarsi un rapporto di automatismo tra un legame familiare, sia pure tra stretti congiunti, ed il condizionamento dell’impresa, che deponga nel senso di un’attività sintomaticamente connessa a logiche e ad interessi malavitosi
Consiglio di Stato sezione III sentenza 3 luglio 2015, n. 3310 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9572 del 2014, proposto da Ga.At. in proprio e quale legale rappresentante dell’omonima ditta individuale, rappresentato e...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 3 luglio 2015, n. 3314. Nel procedimento disciplinare del personale della Polizia di Stato l’intervento di un difensore non è obbligatorio, anzi non è neppure previsto, salvo che relativamente alla discussione davanti al consiglio (provinciale o centrale) di disciplina. Tale discussione peraltro ha luogo solo nei procedimenti concernenti le mancanze più gravi e rappresenta solo una fase intermedia del procedimento; ma anche in questa ipotesi la presenza di un difensore è facoltativa, a scelta dell’inquisito
Consiglio di Stato sezione III sentenza 3 luglio 2015, n. 3314 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5442 del 2012, proposto da: Ministero dell’Interno, rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 3 luglio 2015, n. 3328. Nel caso di richiesta di un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, l’essere incorsi in un reato per la violazione dei diritti d’autore non rappresenta un titolo preclusivo automatico al rilascio del permesso di soggiorno
Consiglio di Stato sezione III sentenza 3 luglio 2015, n. 3328 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5758 del 2014, proposto dal: Ministero dell’Interno, in persona del Ministro p.t., e dalla Questura di Salerno,...