L’aggravante di cui all’articolo 625 c.p., n. 4 è configurabile esclusivamente nel caso in cui sia stato lo stesso agente con il proprio comportamento caratterizzato da particolare abilita’, astuzia o avvedutezza a creare la situazione idonea a sorprendere, eludere o attenuare la sorveglianza sul bene.
Sentenza 24 ottobre 2017, n. 48767
Data udienza 22 settembre 2017
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE QUINTA PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. SETTEMBRE Antonio – Presidente
Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere
Dott. PISTORELLI Luca – rel. Consigliere
Dott. CAPUTO Angelo – Consigliere
Dott. AMATORE Roberto – Consigliere
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso proposto dal difensore di:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/4/2015 della Corte d’appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. PRATOLA Gianluigi, che ha concluso per l’inammissibilita’ del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte d’appello di Napoli ha confermato la condanna di (OMISSIS) per il reato di furto aggravato dalla destrezza.
2. Avverso la sentenza ricorre l’imputata a mezzo del proprio difensore deducendo errata applicazione della legge penale in merito alla ritenuta configurabilita’ dell’aggravante di cui all’articolo 625 c.p., n. 4, di cui non ricorrerebbero nel caso di specie gli elementi costitutivi.
CONSIDERATO IN DIRITTO
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