La confessione e’ si’ soggetta come tutte le prove orali alla verifica dell’attendibilita’, ma da cio’ non consegue la necessita’ dell’acquisizione di altri elementi quale riscontri “individualizzanti”, non trovando applicazione per le dichiarazioni contra se dell’imputato la particolare disciplina prevista dall’articolo 192 c.p.p., commi 3 e 4.
Sentenza 16 gennaio 2018, n. 1762
Data udienza 23 novembre 2017
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE PRIMA PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. BONITO Francesco M. – Presidente
Dott. BINENTI Roberto – rel. Consigliere
Dott. CENTOFANTI Francesco – Consigliere
Dott. DI GIURO Gaetano – Consigliere
Dott. MAGI Raffaello – Consigliere
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/10/2016 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROBERTO BINENTI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. TAMPIERI LUCA, che ha concluso chiedendo di dichiarare l’inammissibilita’ del ricorso;
udito il difensore dell’imputato, Avv. (OMISSIS) del Foro di Roma in sostituzione dell’Avv. (OMISSIS) del foro di ROMA, che ha chiesto l’accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Roma, con sentenza del 17 ottobre 2016, riformava parzialmente quella emessa il 9 febbraio 2016 dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Roma, a seguito di giudizio abbreviato, riducendo, previa concessione delle attenuanti generiche dichiarate equivalenti alla contestata recidiva, ad anni nove di reclusione la pena inflitta ad (OMISSIS) in quanto riconosciuto responsabile del reato di tentato omicidio.
segue pagina successiva
[…]
Leave a Reply