Vendita di cosa altrui e di cosa parzialmente altrui
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Vendita di cosa altrui e di cosa parzialmente altrui

La vendita di cosa altrui e di cosa parzialmente altrui Per una migliore lettura e comprensione del presente saggio si consiglia di scaricare il documento in pdf Si consiglia di scaricare, inoltre, il saggio sulla compravendita La compravendita A)   Vendita di cosa altrui [1] [2] [3]   art. 1478 c.c. vendita di cose altrui Se...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 giugno 2014, n. 24875. Ai reati tributari, in particolare a quello previsto dall'art. 10 ter del d.lgs. 74/2000 (omesso versamento dell'iva), non è applicabile il terzo comma dell'art. 182 bis l.f., il quale stabilisce che non si possono iniziare o proseguire azioni cautelari sul patrimonio del debitore in presenza di un accordo di ristrutturazione dei debiti

Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 giugno 2014, n. 24875 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – rel. Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. ACETO...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 3 giugno 2014, n. 23013. In tema di maltrattamenti effettuati da maestre di asilo nido nei confronti di minori è inverosimile la richiesta effettuata dall'avvocato dell'applicazione delle attenuanti generiche già applicate nei precedenti gradi di giudizio

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 3 giugno 2014, n. 23013 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesc – Presidente Dott. LEO Guglielm – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Ann – rel. Consigliere Dott. APRILE Ercole – Consigliere Dott. PATERNO’ RADDUSA...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 giugno 2014, n. 13355. Se il contratto di dirigente prevede un «patto di durata minima garantita» del rapporto, l'azienda per recedere deve dimostrare la «giusta causa» non potendo semplicemente basare il licenziamento sulle sue scelte di gestione.

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 12 giugno 2014, n. 13355 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – est. Presidente Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. ARIENZO Rosa...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 giugno 2014, n. 13364. In relazione a qualunque tipo di strada, l'ente proprietario o gestore ha sempre la possibilita' di collocare la segnaletica prevista dal Codice della Strada, con la conseguenza che, ove si prospetti l'esistenza di un rapporto causale fra l'inidoneita' della segnaletica e un sinistro stradale, non puo' predicarsi l'esclusione dell'applicazione del paradigma dell'articolo 2051 c.c., per il solo fatto che la strada sia extraurbana

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 giugno 2014, n. 13364 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. D’ALESSANDRO Paolo – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – rel. Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione unite, sentenza 14 maggio 2014, n. 10406. Il provvedimento prefettizio con il quale, ai sensi degli artt. 120 e 219 cod. strada venga disposta la revoca della patente di guida a seguito della irrogazione, a carico del titolare, della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, non può essere assimilato alle sanzioni amministrative per le quali è previsto, in via generale, il regime di impugnazione di cui all'art. 22 bis, legge 24 novembre 1981, n. 689, poiché esso non costituisce conseguenza accessoria della violazione di una disposizione in tema di circolazione stradale, bensì la constatazione dell'insussistenza, originaria o sopravvenuta, dei requisiti morali prescritti per il conseguimento del titolo di abilitazione alla guida. Ne consegue che il giudizio di opposizione avverso tale provvedimento, non rientrando nella competenza per materia del giudice di pace, è devoluto alla competenza ordinaria del tribunale, ai sensi dell'art. 9 cod. proc. civ.

Suprema Corte di Cassazione sezione unite sentenza 14 maggio 2014, n. 10406 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. BERRUTI Giuseppe – Presidente di sez. Dott. RORDORF Renato – Presidente di sez. Dott....