Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 4 febbraio 2015, n. 1972 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna Concetta – Consigliere Dott. MELONI Marina – Consigliere Dott. TERRUSI...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 gennaio 2015, n. 3918. Il reato di emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti è configurabile anche in assenza di utilizzazione delle stesse, rendendosi, pertanto, non necessari la dichiarazione fiscale o il conseguimento dell'evasione.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 gennaio 2015, n. 3918 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – rel. Consigliere Dott. SAVINO Mariapia Gaetan – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 gennaio 2015, n. 3415. Quando il sequestro abbia ad oggetto beni dell'indagato di valore equivalente al profitto tratto dall'illecito per cui si procede, il valore di detti beni va calcolato tenendo conto delle indicazioni che fornisce il mercato ove gli stessi vengono scambiati; in particolare quando il sequestro abbia ad oggetto quote societarie, il valore delle stesse non deve essere quello nominale ma quello di mercato e il profilo temporale cui fare riferimento per il calcolo di tale valore è il momento in cui la misura viene eseguita
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 26 gennaio 2015, n. 3415 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 9 gennaio 2015, n. 171. Il termine di decadenza stabilito a carico dell'ufficio tributario ed in favore del contribuente per l'esercizio del potere impositivo ha natura sostanziale e non appartiene a materia sottratta alla disponibilita' delle parti, in quanto tale decadenza non concerne diritti indisponibili dello Stato alla percezione di tributi, ma incide unicamente sul diritto del contribuente a non vedere esposto il proprio patrimonio, oltre un certo limite di tempo, alle pretese del Fisco; cosicche' e' riservata alla valutazione del contribuente stesso la scelta di avvalersi o meno della relativa eccezione, da ritenersi, pertanto, eccezione in senso proprio, non rilevabile d'ufficio ne' proponibile per la prima volta in grado d'appello
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 9 gennaio 2015, n. 171 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente Dott. DI BLASI Antonino – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – rel....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 gennaio 2015, n. 2859. La condotta del reato di cui all'art. 10 D.Lgs. n. 74 del 2000 (già previsto dall'art. 4, comma primo, lett. b, L. n. 516 del 1982) consiste nella distruzione o nell'occultamento delle scritture contabili o dei documenti di cui è obbligatoria la conservazione, in modo da non consentire la ricostruzione dei redditi o del volume di affari. A differenza della distruzione che realizza un'ipotesi di reato istantaneo, che si consuma al momento della soppressione della documentazione l'occultamento – che consiste nella temporanea o definitiva indisponibilità della documentazione da parte degli organi verificatori – costituisce un reato permanente che si consuma nel momento dell'ispezione, e cioè nel momento in cui gli agenti chiedono di esaminare detta documentazione
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 gennaio 2015, n. 2859 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 9 gennaio 2015, n. 176. La non imponibilita' delle cessioni all'esportazione fatte nei confronti di esportatori abituali – prevista dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, articolo 8, comma 1, lettera c), – e' subordinata, nella disciplina del Decreto Legge n. 746 del 1983, all'emissione di specifica "dichiarazione d'intento" da parte dell'esportatore (articolo 1, comma 1, lettera c), mentre il soggetto cedente, una volta riscontratane la conformita' alle disposizioni di legge, non e' tenuto ad eseguire alcun altro controllo, rimanendo a carico di chi emette tale dichiarazione la responsabilita', anche penale, derivante dall'eventuale falsita'
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 9 gennaio 2015, n. 176 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente Dott. DI BLASI Antonino – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 22 gennaio 2015, n. 1236. In tema di accertamento delle imposte, il Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, articolo 32, n. 7 e del Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, articolo 51, autorizzano l'Ufficio finanziario a procedere all'accertamento fiscale anche attraverso indagini su conti correnti bancari formalmente intestati a terzi, ma che si ha motivo di ritenere connessi ed inerenti al reddito del contribuente, acquisendo dati, notizie e documenti di carattere specifico relativi a tali conti, sulla base di elementi indiziari tra i quali puo' assumere rilievo decisivo la mancata risposta del contribuente alla richiesta di chiarimenti rivoltagli dall'Ufficio in ordine ai medesimi conti, e senza che l'utilizzabilita' dei dati dagli stessi risultanti trovi ostacolo nel divieto di doppia presunzione, attenendo quest'ultimo alla correlazione tra una presunzione semplice ed un'altra presunzione semplice, e non gia' al rapporto con una presunzione legale, quale e' quella che ricorre nella fattispecie in esame. Consegue da cio' che il giudice del merito ha errato a supporre che fosse onere dell'Amministrazione offrire la prova della diretta correlazione tra le movimentazioni bancarie ed una specifica attivita' d'impresa, incombendo invece all'onere di parte contribuente dimostrare che le somme movimentate sui conti correnti bancari non attenessero ad alcuna fonte di reddito assoggettabile a tassazione, in difetto di che la presunzione disciplinata nel menzionato articolo 32, non puo' che condurre alla conclusione dell'imponibilita', con le necessarie conseguenze – poi – ai fini delle sanzioni conseguenti alle contestazioni oggetto dell'avviso di cui qui si tratta.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 22 gennaio 2015, n. 1236 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente Dott. DI BLASI Antonino – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – rel. Consigliere Dott. COSENTINO Antonello –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 gennaio 2015, n. 1975. In mancanza di un atto formale che provi la ripartizione di funzioni tra più soggetti, non si può arrivare ad escludere il dolo generico del reato di omesso versamento di ritenute certificate, in quanto l'essersi disinteressato del corretto adempimento degli obblighi contabili e tributari direttamente discendenti dalla carica sociale assunta (nella specie, di Presidente del C.d.A.) non esclude la responsabilità dolosa
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 gennaio 2015, n. 1975 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. SAVINO Mariapia G. – rel. Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 gennaio 2015, n. 1973. Il processo verbale della GDF ben può essere utilizzato quale prova ai fini della decisione dibattimentale per accertare o riferire violazioni a norme di leggi finanziarie o tributarie atteso che il medesimo costituisce atto irripetibile, e può quindi essere inserito nel fascicolo per il dibattimento
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 gennaio 2015, n. 1973 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. SAVINO Mariapia – rel. Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. PEZZELLA...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 21 gennaio 2015, n. 992. In sede di verifiche fiscali gli obblighi informativi posti dalla legge n. 212 del 2000 a tutela del contribuente non sono previsti a pena di nullità, valendo, anche in materia tributaria, la regola generale della tassatività delle nullità medesime
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 21 gennaio 2015, n. 992 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIELLI Stefano – Presidente Dott. CIRILLO Ettore – rel. Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – Consigliere Dott. OLIVIERI Stefano – Consigliere Dott. SCODITTI Enrico...