Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 30 novembre 2017, n. 28791. Incombe sul lavoratore l’onere di dimostrare che il trasferimento, che ha portato al licenziamento per il rifiuto del dipendente di spostarsi, è ritorsivo
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 30 novembre 2017, n. 28791. Incombe sul lavoratore l’onere di dimostrare che il trasferimento, che ha portato al licenziamento per il rifiuto del dipendente di spostarsi, è ritorsivo

Incombe sul lavoratore l’onere di dimostrare che il trasferimento, che ha portato al licenziamento per il rifiuto del dipendente di spostarsi, è ritorsivo. Mentre il datore deve provare la giusta causa. Sentenza 30 novembre 2017, n. 28791 Data udienza 5 luglio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...

Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 17 luglio 2017, n. 3472
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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 17 luglio 2017, n. 3472

In materia di indennità di trasferimento le distanze si computano di norma tra le case comunali, valendo il criterio derogatorio della sede dell’ufficio solo quando questo si trova in località isolata Consiglio di Stato sezione IV sentenza 17 luglio 2017, n. 3472 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 19 marzo 2014, n. 6325. Gli accordi sindacali, di ambito nazionale, che regolino i trasferimenti dei lavoratori e concordino i criteri per la loro individuazione, costituiscono una disposizione speciale, perciò da applicare, rispetto al contratto collettivo nazionale di lavoro applicato, il quale costituisce una disciplina generale per la materia

  Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 19 marzo 2014, n. 6325 Svolgimento del processo La Corte d’Appello di Napoli, giudice del rinvio disposto dalla Corte di Cassazione con la sentenza n 10219 del 2008 per insufficienza della motivazione della sentenza gravata, con la sentenza 7287 del 2011 accogliendo il ricorso incidentale di Telecom Italia...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 5 novembre 2013 n. 24775. Il diritto della persona handicappata di non essere trasferita senza il suo consenso ad altra sede, mentre non può subire limitazioni in caso di mobilità connessa ad ordinarie esigenze tecnico-produttive dell’azienda, non è invece attuabile ove sia accertata la incompatibilità della permanenza del lavoratore nella sede di lavoro.

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 5 novembre 2013 n. 24775[1]   Nella specie, avendo il giudice d’appello accertato – con valutazioni di merito non sindacabili in questa sede – che non poteva protrarsi la permanenza della odierna ricorrente nella sede di lavoro, in ragione delle tensioni e dei contrasti creatisi...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza del 14 maggio 2013, n. 11527. In tema di trasferimento e demansionamento

La massima Il pregiudizio non si pone come conseguenza automatica di ogni comportamento illegittimo del datore di lavoro, per cui non è sufficiente dimostrare la mera potenzialità lesiva della condotta datoriale, incombendo sul lavoratore non solo di allegare la illegittimità della condotta datoriale ma anche di fornire la prova ex art. 2697 c.c., anche con...