Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 8 gennaio 2014, n. 130 Ritenuto in fatto 1. – Con sentenza depositata il 27 aprile 2007, il Tribunale di Padova pronunciò la separazione personale dei coniugi P.B. e A.G., che addebitò al primo, ponendo a carico di quest’ultimo il versamento in favore della moglie di un assegno...
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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 7 gennaio 2014, n. 108. L’assegno divorzile non richiesto in sede di divorzio, può essere richiesto successivamente, con il procedimento ex art. 9 L. Divorzio: il giudice dovrà esaminare i presupposti per il riconoscimento dell’assegno e non già il mutamento di circostanze
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 7 gennaio 2014, n. 108 Fatto e diritto In un procedimento di modifica delle condizioni di divorzio tra M.S. e G.A., il Tribunale di Taranto, con decreto del 26/02/2010, escludeva un assegno a carico del marito per la moglie, non previsto in sede di divorzio consensuale. La Corte...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 18 dicembre 2013, n. 28228. La circostanza in merito alla non conoscenza dello stato di alcolismo del coniuge è ritenuta indispensabile al fine di accertare l’addebitabilità della separazione
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 18 dicembre 2013, n. 28228 Ritenuto in fatto e in diritto 1.- Con la sentenza impugnata (depositata il 19.3.2009) la Corte di appello di Catania ha confermato la decisione di primo grado con la quale il tribunale – respinte le domande di addebito proposte reciprocamente dai coniugi –...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 dicembre 2013, n. 51027. Lo stato di disoccupazione non scrimina l’obbligato che è tenuto a inviare il mantenimento
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 18 dicembre 2013, n. 51027 Ritenuto in fatto e considerato in diritto Sull’appello proposte per i soli interesse civili da D.G.M.C. , nella qualità di parte civile nel procedimenti penale a carice di G.R. , imputato del reato di cui all’art. 570 co.2 n.2 cp. per aver fatto...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 18 dicembre 2013, n. 28229. Il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario, avendo per definizione data certa, è opponibile, ancorché non trascritto, al terzo acquirente in data successiva per nove anni dalla data dell’assegnazione, ovvero – ma solo ove il titolo sia stato in precedenza trascritto – anche oltre i nove anni.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 18 dicembre 2013, n. 28229 Ritenuto in fatto e in diritto 1.- Il 3 aprile 2000 O.G. ha acquistato da Santini Silvio – coniuge separato di F.M. – la quota di un mezzo di un immobile assegnato, nel corso del giudizio di separazione, alla predetta F.M. , comproprietaria...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 17 dicembre 2013, n. 50971. In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare; l’imputato si difendeva sostendo di essere stato per un lungo periodo detenuto. Ma siffatta evenienza non ha tuttavia inciso sulla conclusione finale assunta perché lo stesso ha pure goduto di periodi di libertà, sempre durante il medesimo arco temporale, senza tuttavia modificare in alcun modo il comportamento palesemente refrattario rispetto agli obblighi penalmente sanzionati ex art. 570 cp. A fronte dell’inadempimento all’obbligo di sostentamento economico, l’imputato, per sottrarsi alla responsabilità penale, doveva dimostrare di essersi trovato nella impossibilità oggettiva di provvedere, di certo esclusa laddove, malgrado la detenzione, l’interessato è stato considerato comunque dotato di adeguate disponibilità patrimoniali.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 17 dicembre 2013, n. 50971 Osserva 1. C.M. propone ricorso per Cassazione avverso la sentenza della Corte di Appello di Firenze con la quale è stata confermata la condanna resa in primo grado dal Tribunale di Firenze alla pena ritenuta di giustizia per il reato allo stesso ascritto,...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 13 dicembre 2013, n. 27923. Il volontario abbandono del domicilio coniugale è causa di per sé sufficiente di addebito della separazione, quale violazione di un obbligo matrimoniale (art. 143, secondo comma, cod. civ.) che comporta l’impossibilità della convivenza: salvo che si provi – e l’onere incombe su chi ha posto in essere l’abbandono – che esso è stato determinato dal comportamento dell’altro coniuge, ovvero quando il suddetto abbandono sia intervenuto nel momento in cui l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza si sia già verificata ed in conseguenza di tale fatto
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 13 dicembre 2013, n. 27923 Svolgimento del processo Con sentenza 22 dicembre 2006 il Tribunale di Catania dichiarava la separazione personale dei coniugi V.S. e L.G. ed affidava il figlio minore ad entrambi i genitori, disciplinandone i periodi di permanenza presso ciascuno di essi. Poneva a carico del...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 11 dicembre 2013, n. 27730. In tema di separazione personale tra coniugi, il giudice non può fondare la pronuncia di addebito sulla mera inosservanza dei doveri di cui all’art. 143 cod. civ., dovendo, per converso, verificare l’effettiva incidenza delle relative violazioni nel determinarsi della situazione di intollerabilità della convivenza. In particolare, l’inosservanza dell’obbligo di fedeltà coniugale in tanto può giustificare l’addebito della separazione al coniuge responsabile, in quanto determini la situazione d’intollerabilità del protrarsi della convivenza coniugale ma non anche se intervenga dopo che questa situazione sia già maturata e dunque in un contesto di disgregazione della comunione materiale e spirituale
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 11 dicembre 2013, n. 27730 Svolgimento del processo Con sentenza depositata il 5.06.2008 il Tribunale di Udine dichiarava la separazione personale dei coniugi B.L. , ricorrente (ricorso dell’8.02.2006) ed Be.En. , sposatisi il 27.08.1998, e la addebitava al marito per avere egli violato l’obbligo di fedeltà coniugale, come...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 6 dicembre 2013, n. 27377. Revoca dell’assegnazione della casa familiare e dell’assegno di mantenimento in favore della figlia ultratrentenne nonché dotata di patrimonio personale
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 6 dicembre 2013, n. 27377 Svolgimento del processo Con sentenza n. 280/07 il Tribunale di Foggia nel pronunziare con addebito al marito la separazione personale tra i coniugi F.A. ed P.A. ricorrente (ricorso del 4.04.2002), revocava l’assegno per i due figli maggiorenni della coppia N. e M.S. ,...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 dicembre 2013 n. 49512. Non punibile per ingiuria l’ex moglie che inveisce contro il marito, dandogli del “porco”, perché l’uomo aveva portato nella casa coniugale divisa un’altra donna
Il testo integrale[1] Convalidando il verdetto del giudice di pace, la Cassazione ha sottolineato che l’ingiustizia percepita dalla signora non deve essere valutata con criteri restrittivi, cioè limitatamente a un fatto che abbia un’intrinseca illegittimità ma con criteri più ampi, anche quando cioè esso sia lesivo di regole comunemente accettate nella civile convivenza. Nel caso...