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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 ottobre 2014, n. 21401. Risarcimento del danno: imprescindibile la prova di una perdita oggettivamente esistente ed apprezzabile. Il danno risarcibile consiste in una perdita, causalmente collegata alla lesione di un interesse giuridicamente protetto

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 10 ottobre 2014, n. 21401 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – Consigliere Dott. ROSSETTI...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 ottobre 2014, n. 21917. In caso di illecito civile che abbia determinato la morte della vittima, il danno cosiddetto "catastrofale", conseguente alla sofferenza dalla stessa patita – a causa delle lesioni riportate – nell'assistere, nel lasso di tempo compreso tra l'evento che le ha provocate e la morte, alla perdita della propria vita (danno diverso sia da quello cosiddetto "tanatologico", ovvero connesso alla perdita della vita come massima espressione del bene salute, sia da quello rivendicabile jure hereditatis dagli eredi della vittima dell'illecito, poi rivelatosi mortale, per avere il medesimo sofferto, per un considerevole lasso di tempo, una lesione della propria integrità psico-fisica costituente un autonomo danno "biologico", accertabile con valutazione medico legale) deve comunque includersi, al pari di essi, nella categoria del danno non patrimoniale ex art. 2059 cod. civ., ed è risarcibile in favore degli eredi del defunto.

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 16 ottobre 2014, n. 21917 Fatto e diritto 1. Con sentenza 30.5.2012, la corte d’appello di L’Aquila ha confermato la sentenza 1.2.2006 del tribunale della stessa sede, che aveva condannato la ASL n. X L’Aquila al risarcimento del danno morale jure proprio, subito dai ricorrenti in ragione del...

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Corte Costituzionale, sentenza n. 235 del 16 ottobre 2014. Dichiarata non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 139 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 (Codice delle assicurazioni private), sollevata dal Giudice di pace di Torino, in riferimento agli artt. 2, 3, 24 e 76 della Costituzione; dal Tribunale ordinario di Brindisi – sezione distaccata di Ostuni, per contrasto con gli artt. 2, 3, 24, 32, 76, e con l’art. 117, primo comma, Cost., in relazione agli artt. 2 e 6 della CEDU, 6 del Trattato dell’Unione europea, e 1 e 3, comma 1, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea; dal Tribunale ordinario di Tivoli e dal Giudice di pace di Recanati, per contrasto con i medesimi artt. 2, 3, 24, 32, 76 Cost. e con l’art. 117, primo comma, Cost., in relazione agli artt. 3 e 8 della CEDU e 1 del Protocollo addizionale alla Convenzione medesima, con le rispettive ordinanze in epigrafe indicate

Sentenza  235/2014 Giudizio Presidente TESAURO – Redattore MORELLI Udienza Pubblica del 23/09/2014    Decisione  del 06/10/2014 Deposito del 16/10/2014   Pubblicazione in G. U. Norme impugnate: Art. 139 del decreto legislativo 07/09/2005, n. 209. Massime: Atti decisi: ordd. 95 e 272/2012; 60 e 286/2013   SENTENZA N. 235 ANNO 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 1 ottobre 2014, n. 20735. Vanno riconosciuti i danni da lesione del diritto all'assunzione. In sostanza, il soggetto che vince un concorso pubblico non può vedersi negare il posto su contestazioni sollevate dalla società e se questo dovesse accadere va risarcito

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 1 ottobre 2014, n. 20735   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. MAISANO Giulio – rel. Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. BUFFA...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 settembre 2014, n. 20559. Il risarcimento accordato al passeggero della moto che subisca un grave incidente una volta quantificato e riconosciuto non può poi essere rimesso in discussione.

  Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 settembre 2014, n. 20559 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – rel. Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 1 ottobre 2014, n. 20734. La prova, che grava sul lavoratore, dell'esposizione all'amianto in misura superiore alle soglie previste dalla legge "deve essere valutata in termini di ragionevole certezza, nel senso che, esclusa la rilevanza della mera possibilita' di una concentrazione di fibre qualificata, questa puo' essere ravvisata in presenza di un elevato grado di probabilita

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 1 ottobre 2014, n. 20734 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – Consigliere Dott. BANDINI Gianfranco – Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. AMENDOLA Fabrizio...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 settembre 2014, n. 20190. In tema di assicurazione della responsabilita' civile derivante dalla circolazione di veicoli a motore, la previsione di una clausola di esclusione della garanzia assicurativa per i danni cagionati dal conducente non abilitato alla guida non e' idonea ad escludere l'operativita' della polizza ed il conseguente obbligo risarcitorio dell'assicuratore, se detto conducente, legittimamente abilitato alla guida, abbia omesso di rispettare prescrizioni e cautele imposte dal codice della strada. Infatti, per mancanza di abilitazione alla guida deve intendersi l'assoluto difetto di patente, ovvero la mancanza, originaria o sopravvenuta, delle condizioni di validita' e di efficacia della stessa (sospensione, revoca, decorso del termine per la conferma, sopravvenienza di condizioni ostative), onde, ove esista un'abilitazione alla guida, l'inosservanza di prescrizioni o limitazioni, eventualmente imposte dal legislatore, non si traduce in una limitazione della validita' od efficacia del titolo abilitativo, ma integra una ipotesi di mera illiceita' della guida

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 settembre 2014, n. 20190   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. SESTINI Danilo – rel. Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella – Consigliere Dott. D’AMICO Paolo – Consigliere ha...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 settembre 2014, n. 20558. Il danno alla reputazione e all'immagine è un danno-conseguenza che richiede, pertanto, specifica prova da parte di chi ne chiede il risarcimento

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 settembre 2014, n. 20558 Svolgimento del processo l. L’avv. F.C. convenne in giudizio, davanti al Tribunale di Ancona, la dott.ssa V.C. e il Ministero dei lavori pubblici per sentirli condannare, in solido, al risarcimento dei danni da lui patiti nella qualità di Presidente della società cooperativa edilizia...