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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 29 maggio 2015, n. 11192. L’articolo 2054 c.c. non può essere applicato, per esplicita previsione contenuta nella stessa norma, ai sinistri in cui sono coinvolti veicoli che viaggiano su rotaie. La sentenza in commento spiega quali siano, in questa particolare fattispecie, le norme applicabili e gli oneri probatori

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 29 maggio 2015, n. 11192 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BERRUTI Giuseppe Maria – Presidente Dott. CARLEO Giovanni – Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 giugno 2015, n. 12705. In tema di risarcimento danni per overdose di un detenuto in favore dei familiari. L’uso consapevole della droga importa senza dubbio assunzione del rischio, ma tanto non produce totale neutralizzazione degli antecedenti causali con conseguente esclusione della responsabilità

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 giugno 2015, n. 12705 Ritenuto in fatto 1. – Il 24 aprile del 1999 G.P. detenuto presso la casa circondariale di Sassari, venne rinvenuto in stato di coma nella sua cella per abuso di sostanze stupefacenti (overdose da eroina) e, a seguito del ricovero in ospedale, decedette...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 giugno 2015, n. 12621. Nei casi cui il danneggiato non si sia costituito nel processo penale ma abbia fatto valere il suo diritto al risarcimento dei danni esclusivamente in sede civile, ai fini della prescrizione, il giudice deve avere riguardo al reato contestato e non a quello ritenuto in sentenza, ove vi sia stata derubricazione dell’originaria imputazione o siano state ritenute applicabili circostanze attenuanti.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 18 giugno 2015, n. 12621 Ritenuto in fatto Il (omissis) Ci.Ma. è deceduto a seguito di una scarica elettrica, mentre si trovava al lavoro all’interno dello stabilimento della s.p.a. CEVIP, su di un’autogrù condotta da B.Q. , il cui braccio telescopico ha urtato la linea elettrica sovrastante, trasmettendo...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 maggio 2015, n. 10465. In tema di responsabilità del datore di lavoro per violazione delle disposizioni dell’art. 2087 cod. civ., la parte che subisce l’inadempimento non deve dimostrare la colpa dell’altra parte – dato che, ai sensi dell’art. 1218 cod. civ., è il debitore-datore di lavoro che deve provare che l’impossibilità della prestazione o la non esatta esecuzione della stessa o comunque il pregiudizio che colpisce la controparte derivano da causa a lui non imputabile – ma è comunque soggetta all’onere di allegare e dimostrare l’esistenza del fatto materiale ed anche le regole di condotta che assume essere state violate, provando che l’asserito debitore ha posto in essere un comportamento contrario o alle clausole contrattuali che disciplinano il rapporto o a norme inderogabili di legge o alle regole generali di correttezza e buona fede o alle misure che, nell’esercizio dell’impresa, debbono essere adottate per tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 21 maggio 2015, n. 10465 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAMORGESE Antonio – Presidente Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. LORITO Matilde – rel. Consigliere Dott. GHINOY Paola...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 maggio 2015, n. 10263. In sede di liquidazione del danno, la mancata adozione da parte del giudice del merito delle Tabelle elaborate presso il foro di Milano in favore di altre, ivi ricomprese quelle in precedenza adottate presso diversa autorità giudiziaria, è idonea ad integrare una violazione di norma di diritto censurabile con ricorso per cassazione ai sensi dell’art. 360, comma 1, n. 3) cod. proc. civ.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 maggio 2015, n. 10263 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Giovanni B. – Presidente Dott. SCARANO Luigi Alessandro – rel. Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa – Consigliere Dott. ROSSETTI Marco – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 maggio 2015, n. 10127. A causa del mancato completamento della rete fognaria, il comune deve risarcire il privato per la perdita di potabilità dell’acqua passante nel fosso che attraversa il fondo di sua proprietà. E l’amministrazione va anche condannata al ripristino delle tubature fino all’imbocco di una struttura destinata alla depurazione, facendo salva però l’autonomia del municipio nel decidere se agganciarsi ad un depuratore già esistente o utilizzare altro mezzo idoneo

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 maggio 2015, n. 10127 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Giovanni B. – Presidente Dott. SPIRITO Angelo – Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella – rel. Consigliere Dott. D’AMICO Paolo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 29 maggio 2015, n. 11152. Se le “tabelle” applicate per la liquidazione del danno non patrimoniale da morte di un prossimo congiunto cambino nelle more tra l’introduzione del giudizio e la sua decisione, il giudice (anche d’appello) ha l’obbligo di utilizzare i parametri vigenti al momento della decisione

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 29 maggio 2015, n. 11152 Considerato in diritto Con il primo mezzo è denunciata, in relazione all’art. 360, comma primo, n. 3, cod. proc. civ., violazione o falsa applicazione degli artt. 1226 e 2056 cod. civ., 3, 32, 111 Cost., nonché dedotto vizio di motivazione. La Corte di...