Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 6 agosto 2015, n. 34296 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. IZZO Fausto – Consigliere Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – Consigliere Dott. IANNELLO Emilio...
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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 luglio 2015, n. 33329. Colpa medica: i criteri per individuare il decorso causale autonomo e l’operatività dell’affidamento
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 luglio 2015, n. 33329 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. D’ISA Claudio – Consigliere Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. BLAIOTTA Rocco Marc – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 27 luglio 2015, n. 32753. Sulla dicotomia tra la prova statistica, che attiene alla causalità generale ed alle classi di eventi, e la prova logica, capace di particolarizzazione ai fini dell’addebito di penale responsabilità
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 27 luglio 2015, n. 32753 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. D’ISA Claudio – Consigliere Dott. BLAIOTTA Rocco Marco – rel. Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 30 giugno 2015, n. 13328. Al medico convenuto in un giudizio di responsabilità, per superare la presunzione posta a suo carica dall’articolo 1218del codice civile, non basta dimostrare che l’evento dannoso occorso al paziente rientri «astrattamente» nel novero di quelle che nel lessico clinico vengono chiamate «complicanze», benché rilevate dalla statistica sanitaria
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 30 giugno 2015, n. 13328 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SPIRITO Angelo – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella – Consigliere Dott. SCRIMA Antonietta – Consigliere Dott. ROSSETTI Marco...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 giugno 2015, n. 27111. Se sono state compiute dall’inizio scelte organizzative sbagliate, è configurabile una responsabilità dei dirigenti sanitari
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 giugno 2015, n. 27111 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – rel. Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 24 giugno 2015, n. 26565. Non sussiste responsabilità medica per negligenza, imprudenza o imperizia nel caso in cui il decesso del paziente sia avvenuto per cause non diagnosticabili nella fase di ospedalizzazione e scoperte solo nella successiva fase dell’autopsia. Lo ha affermato la Cassazione accogliendo il ricorso di un medico che era stato prosciolto dal Gup con la formula di proscioglimento del fatto non costituisce reato, avendo il giudice considerato la sussistenza di una colpa lieve. Per la Corte il primario non può avere nessuna colpa, nemmeno lieve, dal momento che aveva agito correttamente senza alcuna imprudenza, imperizia o senza diligenza da poter ascrivere al decesso del paziente
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 24 giugno 2015, n. 26565 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giusepp – Presidente Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere Dott. DOVERE Salvator – rel. Consigliere Dott. SERRAO Eugenia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 giugno 2015, n. 13218. Ai fini del diritto al risarcimento del danno iure haereditatis, il convivente more uxorio del defunto a cui sia stata negata la qualità di erede universale si trova in posizione di conflitto di interessi rispetto agli eredi legittimi. Pertanto, è inammissibile la loro costituzione in giudizio a mezzo di uno stesso procuratore
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 26 giugno 2015, n. 13218 Svolgimento del processo M.D., M.D.P. e G. P. – il primo nella qualità di convivente more uxorio e gli altri nella qualità di fratelli di E. P. – convennero in giudizio, davanti al Tribunale di Monza, Sezione distaccata di Desio, la Clinica...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 26 maggio 2015, n. 22042. Risponde di omicidio colposo il medico curante che nel certificato medico anamnestico, emesso in funzione del successivo accertamento delle condizioni psico-fisiche per il rilascio dell’autorizzazione al porto d’armi per la difesa personale, attesta contrariamente al vero che un suo paziente non è affetto da turbe psicofisiche e quest’ultimo dopo aver ottenuto il porto d’armi commette omicidio
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 26 maggio 2015, n. 22042 Ritenuto in fatto C.R.E. veniva tratto a giudizio dinanzi al Tribunale di Chieti per rispondere: a) del reato di cui all’art. 481 cod. pen., perché, nella sua qualità di medico curante di M.D. , nel certificato medico anamnestico emesso in funzione del successivo...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 22 maggio 2015, n. 21537. In tema di consenso informato e colpa, è da condividere in pieno nella parte in cui ribadisce il principio che la valutazione del comportamento del medico, sotto il profilo penale, non ammette un diverso apprezzamento a seconda che l’attività sia stata prestata con o in assenza di consenso. La mancanza o invalidità del consenso non ha alcuna rilevanza penale: vero, infatti, che a rigore un’attività esercitata sulla persona in assenza di consenso non può essere qualificata come violenza o minaccia, è anche vero che in una prospettiva teleologica volta a valorizzare istanze fortemente personalistiche questi concetti risultano ormai mutati, basti pensare a come sono interpretati rispetto alla fattispecie di violenza sessuale
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 22 maggio 2015, n. 21537 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IZZO Fausto – Presidente Dott. MASSAFRA Umberto – Consigliere Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – rel. Consigliere Dott. SERRAO...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 marzo 2015, n. 6243. L’ASL è responsabile civilmente, ai sensi dell’art. 1228 cod. civ., del fatto illecito che il medico, con essa convenzionato per l’assistenza medico-generica, abbia commesso in esecuzione della prestazione curativa, ove resa nei limiti in cui la stessa è assicurata e garantita dal S.S.N. in base ai livelli stabiliti secondo la legge
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III CIVILE sentenza 27 marzo 2015, n. 6243 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente – Dott. PETTI Giovanni Battista – Consigliere – Dott. CARLUCCIO Giuseppa – Consigliere – Dott. SCRIMA Antonietta...