Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 4 agosto 2014, n. 34239 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHI Luisa – Presidente Dott. MARINELLI F. – rel. Consigliere Dott. BLAIOTTA Rocco M. – Consigliere Dott. VITELLI CASELLA Luca – Consigliere...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 23 luglio 2014, n.16769. Medico veterinario condannato poichè l'appurata negligenza era consistita, sulla scorta delle risultanze istruttorie conseguite – nell'aver erroneamente diagnosticato una puntura di calabrone anzichè un morso di vipera, e nell'aver conseguentemente trascurato di adottare tutte le cautele che si imponevano per tentare di salvare l'animale da questo ben più grave evento (potenzialmente, ma non necessariamente, letale); – nel non aver, in particolare, tenuto il cane in debita osservazione per assicurargli le cure necessarie ad evitargli la morte; cosa che, se fosse stata fatta, avrebbe reso evidente che l'animale, anzichè riprendersi come avrebbe dovuto se fosse stato semplicemente punto da un calabrone, si aggravava sino a giungere, in poche ore, allo stato di coma
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza del 23 luglio 2014, n.16769 LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente – Dott. PETTI Giovanni Battista – Consigliere – Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere – Dott. ARMANO Uliana – Consigliere – Dott. STALLA Giacomo Maria –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 maggio 2014, n. 11364. Piena responsabilità del ginecologo in ordine alla causazione dei danni patrimoniali anche futuri e non patrimoniali in capo ad una coppia quale conseguenza della nascita di un bambino malformato se non avverte la madre durante la gestazione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III CIVILE sentenza 22 maggio 2014, n. 11364 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente – Dott. PETTI Giovanni B. – rel. Consigliere – Dott. RUBINO Lina – Consigliere – Dott. CARLUCCIO...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 luglio 2014, n. 16401. L'eventuale lesione del diritto di interrompere la gravidanza è dunque giuridicamente irrilevante se la gestante, quand'anche informata, avrebbe comunque verosimilmente scelto di non abortire. E nel caso di specie, per quanto già detto, la Corte d'appello ha giustappunto escluso tale nesso di causa, con decisione non sindacabile in sede di legittimità.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 luglio 2014, n. 16401 Svolgimento del processo 1. Nel 1999 la sig.a R.M. convenne dinanzi al Tribunale di Milano il proprio ginecologo, dott. A.E.M., esponendo che: – nel luglio del 1997, essendo aumentata di peso e ritardando il mestruo, si era rivolta al dott. A.E.M., per sapere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 luglio 2014, n. 15909. In tema di risarcimento del danno per decesso da responsabilità sanitaria, i genitori di un minore deceduto in conseguenza di un fatto illecito sono potenzialmente titolari di un diritto al risarcimento del danno derivante dalla lesione di un'aspettativa alla produzione di un reddito futuro. Tale diritto non è, però, automatico e i genitori hanno l'onere di allegare e dimostrare che il figlio deceduto avrebbe verosimilmente contribuito ai bisogni familiari, secondo criteri di ragionevolezza probabilistica
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 luglio 2014, n. 15909 Svolgimento del processo 1. S.I. convenne in giudizio, davanti al Tribunale di Treviso, l’Azienda USL n. X del Veneto per sentirla condannare al risarcimento dei danni conseguenti alla morte del proprio figlio M.M. , di poco meno di tre anni di età, conseguente...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 luglio 2014, n. 15239. Non è ipotizzabile il delitto di lesioni volontarie, gravi o gravissime, per il medico che sottoponga, anche con esito infausto, il paziente ad un intervento da lui non consentito qualora sia comunque riscontrabile una «finalità terapeutica» tale da ricondurre l'attività nella categoria degli «atti medici»
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 luglio 2014, n. 15239 Svolgimento del processo 1. Con atto di citazione del 24 e 25 settembre 2004 R.M. convenne in giudizio, davanti al Tribunale di Pavia, il prof. P.S. ed il Policlinico S. Matteo affinché fossero condannati al risarcimento dei danni conseguenti ad un intervento chirurgico...
Corte di Cassazione, sezione III, Sentenza 6 giugno 2014 n. 12830. Il consenso informato, inteso quale espressione della consapevole adesione al trattamento sanitario proposto dal medico, si configura quale vero e proprio diritto della persona e trova fondamento nei principi espressi nell'articolo 2 Cost., che ne tutela e promuove i diritti fondamentali, e negli articoli 13 e 32 Cost., i quali stabiliscono rispettivamente che la liberta' personale e' inviolabile e che nessuno puo' essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
Suprema Corte di Cassazione sezione III Sentenza 6 giugno 2014 n. 12830 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – rel. Consigliere Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella – Consigliere Dott. SCRIMA...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 giugno 2014, n.24528. La colpa professionale del medico deve valutarsi tenendo conto della qualifica ricoperta dal professionista, delle specializzazioni ricoperte dallo stesso e del grado di difficoltà e urgenza di cui debba occuparsi. Il rimprovero personale che fonda la colpa personalizzata, spostata cioè sul versante squisitamente soggettivo, richiede di ponderare le difficoltà con cui il professionista ha dovuto confrontarsi; di considerare che le condotte che si esaminano non sono accadute in un laboratorio o sotto una campana di vetro e vanno quindi analizzate tenendo conto del contesto in cui si sono manifestate. Da questo punto di vista, si è concluso, l'art. 2236 cod. civ. non è che la traduzione normativa di una regola logica ed esperienziale che sta nell'ordine stesso delle cose. In breve, quindi, la colpa del terapeuta ed in genere dell'esercente una professione di elevata qualificazione va parametrata alla difficoltà tecnico-scientifica dell'intervento richiestogli ed al contesto in cui esso si è svolto.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 10 giugno 2014, n.24528 1. Il Tribunale di Palermo ha affermato la responsabilità dell’imputato in epigrafe in ordine al reato di omicidio colposo in danno di C.R. e lo ha altresì condannato al risarcimento del danno nei confronti delle parti civili. La sentenza è stata confermata dalla Corte...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 giugno 2014, n. 12830. In tema di responsabilità medica, il professionista è soggetto a responsabilità per i danni alla salute anche quando derivano da un intervento compiuto con perizia ma sulla base di un consenso assente o viziato, per il solo fatto oggettivo di aver omesso informazioni di carattere medico al paziente sottoposto all’intervento chirurgico
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 giugno 2014, n. 12830 Svolgimento del processo 1. B.E. convenne, davanti al tribunale di Perugia, il Dott. L.L. chiedendone la condanna al risarcimento dei danni subiti a seguito di un intervento di chirurgia estetica volto alla rimozione di un tatuaggio sulla spalla. Il L. , costituitosi, contestò...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 22 maggio 2014, n. 11363. In tema di responsabilità medica da omessa diagnosi di neoplasia mammaria maligna. Concorso di colpe tra la struttura, che si avvale di un medico imperito, ed il medico stesso che omette di approfondire le analisi e di dare una diagnosi corretta.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza del 22 maggio 2014, n. 11363 Svolgimento del processo 1. Con citazione del 25 ottobre 1995 S.E. convenne dinanzi al tribunale di Roma la società Centro e chiedeva che fosse accertata la responsabilità professionale per la ritardata diagnosi del tumore mammario, con la condanna al risarcimento...