Corte di Cassazione, sezione terza civile, Ordinanza 15 aprile 2019, n. 10445. La massima estrapolata: La responsabilità del padrone o del committente per il fatto del commesso o servitore, prevista dall’art. 2049 c.c., sussiste anche quando difetti una identificazione precisa dell’autore materiale del fatto illecito, quando sia comunque certo che questo sia da attribuirsi ad...
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Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 23 gennaio 2018, n. 1574. Nel caso in cui un dipendente sia messo a disposizione di soggetto diverso dal datore di lavoro, il responsabile ex articolo 2049, e’ soltanto il soggetto che ha assunto in proprio la direzione e la vigilanza del lavoro stesso, facendolo eseguire
Nel caso in cui un dipendente sia messo a disposizione di soggetto diverso dal datore di lavoro, il responsabile ex articolo 2049, e’ soltanto il soggetto che ha assunto in proprio la direzione e la vigilanza del lavoro stesso, facendolo eseguire. Detto principio di diritto segue il criterio del controllo, in forza del quale la...
Corte di Cassazione, sezione terza civile, sentenza 22 settembre 2017, n. 22058. In tema di fatto illecito, con riferimento alla responsabilita’ dei padroni e committenti
In tema di fatto illecito, con riferimento alla responsabilita’ dei padroni e committenti, ai fini dell’applicabilita’ della norma di cui all’articolo 2049 c.c., non e’ richiesto l’accertamento del nesso di causalita’ tra l’opera dell’ausiliario e l’obbligo del debitore, nonche’ della sussistenza di un rapporto di subordinazione tra l’autore dell’illecito ed il proprio datore di lavoro...
Corte di Cassazione, sezione seconda civile, sentenza 29 settembre 2017, n. 22832. La responsabilita’ del Ministero della salute in riferimento al risarcimento per i danni subiti a seguito di emotrasfusioni
Il Ministero della salute è tenuto ad esercitare un’attività di controllo e di vigilanza in ordine, tra l’altro, alla pratica terapeutica della trasfusione del sangue e dell’uso degli emoderivati e risponde ex art. 2043 c.c. per omessa vigilanza, dei danni conseguenti ad epatite e ad infezione da HIV contratte da soggetti emotrasfusi. Gli obblighi...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 9 marzo 2017, n. 6033
Il datore di lavoro, titolare dell’officina meccanica, è responsabile per i danni provocati all’occhio di un bambino a causa dello scoppio di un pallone gonfiato da un suo dipendente apprendista con il compressore, su richiesta del ragazzino Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 9 marzo 2017, n. 6033 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 9 giugno 2016, n. 11816
La responsabilità del preponente ai sensi dell’art. 2049 cod. civ. sorge per il solo fatto che il comportamento illecito del preposto sia stato agevolato o reso possibile dalle incombenze a lui demandate dal preponente, purché però il primo non abbia agito per finalità o scopi esclusivamente personali e del tutto avulsi dalle incombenze o da...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 14 novembre 2014, n. 24347. In tema di trasporto di persone, viene affermato che la presunzione di responsabilita' che l'articolo 1681 c.c., e l'articolo 409 codice navale, pongono a carico del vettore per i danni al viaggiatore verificatosi dall'inizio dell'imbarco al compimento dello sbarco, opera quando sia provato il nesso causale tra il sinistro occorso al viaggiatore e l'attivita' del vettore in esecuzione del trasporto. Il vettore resta liberato dalla responsabilita' presunta a suo carico, qualora provi che l'evento dannoso, verificatosi a causa del trasporto, (quando cioe' il sinistro e' posto in diretta, e non occasionale, derivazione causale rispetto all'attivita' di trasporto), sia dovuto a fatto non prevedibile suo o dei suoi preposti o dipendenti, ovvero non potuto evitare nonostante l'uso della dovuta diligenza, mentre il viaggiatore ha l'onere di provare il nesso eziologico esistente tra l'evento dannoso ed il trasporto medesimo. Occorre quindi che, nonostante l'avvenuto rilascio del certificato di navigabilita', il giudice di merito accerti nel caso concreto, le modalita' dell'incidente occorso al passeggero e controlli se detto incidente sia o meno rapportabile a colpa del vettore o dei dipendenti o preposti di lui; dunque nel caso di viaggio effettuato a mezzo di commesso, le indagini sull'adozione, da parte dello stesso, delle cautele necessarie al compimento del trasporto debbono essere estese alla condotta tenuta da quest'ultimo, salvo che l'evento sia ascrivibile esclusivamente a negligenza del passeggero medesimo
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 14 novembre 2014, n. 24347 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. RAGONESI Vittorio – rel. Consigliere Dott. CRISTIANO Magda –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 novembre 2014, n. 23448. I contratti di agenzia e subagenzia, pur avendo sostanzialmente un identico contenuto, si differenziano nettamente con riguardo alla persona del preponente (che nel contratto di agenzia è l’impresa, mentre in quello di subagenzia è l’agente); la subagenzia, quindi, costituisce un caso particolare di contratto derivato (subcontratto), unilateralmente funzionalmente collegato al contratto principale di agenzia, che ne è il necessario presupposto e ad esso si applica la disciplina del contratto principale, nei limiti consentiti o imposti dal collegamento funzionale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 novembre 2014, n. 23448 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. CARLEO Giovanni – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – rel. Consigliere Dott. RUBINO Lina – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 giugno 2014, n. 12371. Il giudice dell'appello che accolga il ricorso contro una sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva deve sempre ordinare la restituzione di quanto corrisposto in esecuzione della decisione riformata.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 3 giugno 2014, n. 12371 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – rel. Consigliere Dott. ACIERNO Maria – Consigliere Dott. LAMORGESE...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 giugno 2014, n. 12833. Il Comune è direttamente responsabile allorquando l'evento dannoso risulti come nella specie da ascriversi alla condotta colposa del terzo prestatore (nel caso, vigilatrice) della cui attività si è comunque avvalso per l'adempimento delle prestazioni ricreative oggetto dello contratto stipulato con i genitori del minore affidato al centro estivo comunale, essendo tenuto al risarcimento dei danni dal minore sofferti in conseguenza del comportamento colposo per negligente mantenimento da parte della vigilante della condotta dovuta
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 giugno 2014, n. 12833 Svolgimento del processo Con sentenza del 26/3/2008 la Corte d’Appello di Torino, respinti quelli in via incidentale spiegati dalla società Ace European Group Ltd e dalla Coopera Uisp s.c.a.r.l., in parziale accoglimento dei gravami interposti dai sigg. P.F. e L.B.C. – in proprio...
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