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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 24 gennaio 2014, n. 1468. In tema investimento da parte di un treno dell’auto di quest’ultimo nei pressi di un passaggio a livello privo di custodia. Nonostante la mancanza di segnalazioni, accertata la consapevolezza, che il titolare dell’autovettura, diversamente da quanto lui sosteneva, della presenza del passaggio a livello, con la conseguenza che, fermandosi con la propria auto nella zona dei binari, violava la elementare norma di diligenza che impone a chiunque di non effettuare soste o fermate in tale zona. La riconducibilità del fatto dannoso alla condotta dello stesso danneggiato, ha comportato di conseguenza il rigetto delle domande risarcitorie, sia sotto il profilo dell’art. 2043, sia sotto il profilo della invocata responsabilità oggettiva, atteso che il fatto del danneggiato integra gli estremi del caso fortuito di cui all’art. 2051 c.c.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 24 gennaio 2014, n. 1468 In fatto e in diritto Nella causa indicata in premessa, é stata depositata la seguente relazione: “1. – La sentenza impugnata (Corte d’appello di Brescia 09/07/2012, non notificata), confermando quella di primo grado, attribuiva alla condotta imprudente dell’allora appellante (odierno ricorrente), sotto il...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 gennaio 2014, n. 999. Proposta azione di risarcimento danno conseguenti ad una caduta dovuta al manto stradale sconnesso e dissestato in danno del Comune di Sorrento, in Appello veniva confermata la sentenza di rigetto poichè l’attrice aveva chiesto in primo grado la condanna ai sensi dell’art. 2043 cod. civ., sicché non poteva essere proposta per la prima volta in appello la diversa domanda fondata sull’art. 2051 cod. civ., richiedendo i due tipi di responsabilità l’accertamento di elementi di fatto diversi. La Cassazione conferma il provvedimento della Corte di merito affermando principi già consolidati, ovvero: una volta proposta in primo grado una domanda ai sensi dell’art. 2043 cod. civ. – fondata, ad esempio, sulle figure dell’insidia e del trabocchetto, ancorché impropriamente richiamate – non è consentito alla parte in grado di appello fondare la medesima domanda sulla violazione dell’obbligo di custodia, perché ciò verrebbe inevitabilmente a stravolgere il processo, mettendo il danneggiante nella situazione di doversi attivare quando una serie di preclusioni processuali si sono già maturate. Infine anche nel merito viene confermato la responsabilità del pedone: in una strada dissestata è del tutto ragionevole l’esistenza di un tombino malfermo e mobile, sicché la caduta in una situazione del genere può ricondursi anche alla esclusiva responsabilità del pedone, ovvero non si deve ritenere di necessità “cagionata dalla cosa in custodia

Suprema Corte di Cassazione sezione III  sentenza  20 gennaio 2014, n. 999 Svolgimento del processo 1. V.E. conveniva in giudizio il Comune di Sorrento, davanti al Tribunale di Torre Annunziata, Sezione distaccata di Sorrento, chiedendo il risarcimento dei danni conseguenti ad una caduta dovuta al manto stradale sconnesso e dissestato. Costituitosi il Comune, il Tribunale...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 ottobre 2013, n. 23919. Non opera la presunzione di responsabilità di cui all’art. 2051 c.c. quando il conducente del motorino a conoscenza dell’esistenza di buche, ben avrebbe potuto evitarle. In seguito a tale conoscenza gravava su di lui la prova della non visibilità e non prevedibilità. Detto onere non è stato da lui adempiuto

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  22 ottobre 2013, n. 23919   Svolgimento del processo R.D.G. convenne in giudizio, dinanzi al Tribunale di Roma, il Comune della stessa città esponendo che, mentre era alla guida del proprio ciclomotore, era caduto e si era ferito a causa di una buca presente sul manto stradale, non...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 ottobre 2013, n. 22755. Condanna al risarcimento in danno dell’ANAS per i danni subiti da un frutteto e dalla relativa rete di recinzione, zincata, a causa di quattro incendi sviluppatisi dalla cunetta di servizio della strada statale a causa di sterpaglia ed erba secca, non rimosse.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  4 ottobre 2013, n. 22755 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 29 aprile 1995 C.P. ha convenuto davanti al Tribunale di Lecce la s.p.a. ANAS, chiedendone la condanna al risarcimento dei danni subiti dal suo frutteto e dalla relativa rete di recinzione, zincata, a causa...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 ottobre 2013, n. 22593. Respinta la domanda in merito al risarcimento del danno per un incidente a causa di un improvviso cedimento della sede stradale nel suo margine estremo destro

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  3 ottobre 2013, n. 22593 Svolgimento del processo Con atto notificato nel 1998 R.M. conveniva in giudizio, innanzi alla Pretura di Massa, sezione distaccata di Carrara, il Comune di Carrara per sentirlo condannare al risarcimento per le lesioni personali e per i danni all’auto riportati nel sinistro avvenuto...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza n. 20360 del 5 settembre 2013. Danno esistenziale al concorrente illegittimamente bocciato al concorso solo se è provato il profondo turbamento della psiche a causa della tardiva assunzione

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza n. 20360 del 5 settembre 2013 Svolgimento del processo Il Consiglio di Stato, confermando la sentenza del TAR Lazio, respingeva la domanda di C.M.G., proposta nei confronti del Ministero della Giustizia, avente ad oggetto il risarcimento dei danni derivante da illegittima esclusione da concorso e successivamente, a seguito...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 agosto 2013 n 18654. Per ottenere il ristoro dai danni subiti dal malfunzionamento di un elettrodomestico è necessario che il danneggiato provi il danno, il difetto e la connessione causale tra difetto e danno

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 agosto 2013 n 18654[1] La speciale azione di cui al Dpr n. 224/1998, configura una forma di tutela residuale e speciale rispetto a quella accordata dall’art. 2043 cod. civ., la quale prescinde dall’accertamento della colpevolezza del produttore, ma non anche dalla dimostrazione dell’esistenza della...