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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 2 novembre 2015, n. 44171. Gli oggetti lasciati incustoditi a bordo di un’autovettura in sosta devono ritenersi esposti alla pubblica fede laddove gli stessi, pur non essendone parti essenziali o pertinenze, ne costituiscano, secondo l’uso corrente, normale dotazione; tali devono essere considerati gli oggetti destinati in modo durevole al servizio o all’ornamento del veicolo

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 2 novembre 2015, n. 44171 Ritenuto in fatto Con la sentenza impugnata, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Bologna del 31/07/2014, veniva confermata l’affermazione di responsabilità di M.K. e A.A.i per il reato continuato di cui agli artt. 624 e 625 cod. pen. e 55 d....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 5 febbraio 2015, n. 5633. Il ricorso alla parola “incompetente” durante l’assemblea condominiale rappresenta una legittima critica verso l’operato dell’amministratore del condominio

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 5 febbraio 2015, n. 5633   Ritenuto in fatto   Con la sentenza impugnata veniva confermata la sentenza del Giudice di pace di Forlì del 18/07/2012, con la quale E. P. era ritenuta responsabile del reato di cui all’art. 594 cod. pen., commesso in Forlì il 17/11/2009, nel...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 24 novembre 2014, n. 48755. Il memoriale del servizio giornaliero dell'Arma dei Carabinieri, documento al quale afferiscono tutte le imputazioni ad esclusione di quella relativa alla perquisizione eseguita nei confronti dell'imputato, ha natura di atto pubblico, essendo propria di tale documento non solo la funzione di ordine di servizio, ma anche quella di attestazione dell'effettiva esecuzione dell'ordine, e quindi di fatti inerenti all'attività di pubblici ufficiali e della regolarità dello svolgimento delle operazioni a cui gli stessi sono addetti. La falsità penalmente rilevante in un atto pubblico può assumere la forma omissiva non solo, come osservato dal giudice di merito, laddove l'omissione riguardi l'assunzione di dichiarazioni ricevute dal pubblico ufficiale, ma anche, in termini generali, in tutti i casi in cui l'attestazione incompleta, in quanto priva di informazione su determinati accadimenti, attribuisca all'atto un significato complessivamente contrario al vero, in quanto sostanzialmente negativo dell'esistenza di fatti rilevanti. E nella specie non veniva esaminata la rilevanza, ai fini della documentazione dell'attività di servizio di polizia giudiziaria, dell'esecuzione di perquisizioni personali e veicolari, talune delle quali risoltesi nel rinvenimento di sostanze stupefacenti e in un caso caratterizzate da modalità che avevano portato alla causazione di lesioni in danno di uno dei soggetti perquisiti.

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 24 novembre 2014, n. 48755 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza impugnata, il Giudice dell’udienza preliminare presso il Tribunale di Cuneo dichiarava non luogo a procedere nei confronti di K.D. e N.L. per insussistenza del fatto in ordine ai reati di cui agli artt. 479 e 609...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 3 ottobre 2014, n. 41191. Risponde di abuso di ufficio il carabiniere che suggerisce il nome di un avvocato al soggetto arrestato.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V PENALE sentenza 3 ottobre 2014, n. 41191   Ritenuto in fatto Con la sentenza impugnata veniva confermata la sentenza del Tribunale di Cagliari del 30/11/2012, con la quale R.S. era ritenuto responsabile del reato continuato di cui agli artt. 323 e 479 cod. pen., commesso fino al 13/04/2007, quale...