Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 16 novembre 2016, n. 48289
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 16 novembre 2016, n. 48289

Non commette il reato di stalking la moglie che incrociando il marito al supermercato lo guarda “fisso appoggiata la carrello”. Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 16 novembre 2016, n. 48289 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SABEONE...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 26 ottobre 2016, n. 44988
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 26 ottobre 2016, n. 44988

Escluse le attenuanti per il bancarottiere che, anche se incensurato, dimostra il totale dispregio per le ragioni dei creditori lasciando l’Italia senza preoccuparsi delle sorti della società Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 26 ottobre 2016, n. 44988 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 27 luglio 2016, n. 32793
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 27 luglio 2016, n. 32793

L’amministratore di diritto della società non può, per il solo fatto di aver accettato la carica sociale, ritenersi responsabile per la falsificazione del DURC realizzata dal delegato allo svolgimento delle attività sociali. Per evitare di cadere in ipotesi di responsabilità da posizione, occorre, infatti, valutare se l’amministratore abbia effettivamente dato un contributo, eventualmente anche in...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 16 giugno 2016, n. 25091
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 16 giugno 2016, n. 25091

Il giudice dell’udienza preliminare è chiamato ad una valutazione di effettiva consistenza del materiale probatorio posto a fondamento dell’accusa, eventualmente avvalendosi dei suoi poteri di integrazione delle indagini, e, ove ritenga sussistere tale necessaria condizione minima, deve disporre il rinvio a giudizio dell’imputato, salvo che vi siano concrete ragioni per ritenere che il materiale individuato,...

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Da un lato, dev’essere escluso il dolo di lesioni volontarie (essendo ravvisabile solo la colpa) nella condotta del medico che ometta di informare adeguatamente il paziente circa i rischi dell'intervento chirurgico a cui lo sottopone e circa le alternative praticabili e, dall’altro, che l'obbligo d'acquisizione del consenso informato alla somministrazione del trattamento sanitario non costituisce una regola cautelare, trattandosi, viceversa, di obbligo imposto per consentire la partecipazione libera e consapevole del paziente al programma terapeutico che lo riguarda e dunque la sua inosservanza da parte del medico non può costituire, nel caso lo stesso trattamento abbia causato lesioni, un elemento per affermare la responsabilità a titolo di colpa di quest'ultimo, a meno che la mancata sollecitazione del consenso gli abbia impedito di acquisire la necessaria conoscenza delle condizioni del paziente medesimo. Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 21 aprile 2016, n. 16678.

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 21 aprile 2016, n. 16678 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FUMO Maurizio – Presidente Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. CATENA Rossella – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – rel. Consigliere Dott. FIDANZIA...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 21 marzo 2016, n. 11918. La diversità dei beni giuridici che sono oggetto della tutela consente di affermare che, anche sotto il profilo dell’idem factum, non vi è coincidenza tra la sostituzione di persona e la truffa, perché tra il fatto giudicato e quello da giudicare non vi è coincidenza dell’intera materialità del reato nei suoi tre elementi, costituiti da condotta, evento e nesso causale, attenendo l’offesa all’evento del reato

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 21 marzo 2016, n. 11918 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUNO Paolo Antonio – Presidente Dott. SABEONE Gerardo – Consigliere Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – rel. Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 24 febbraio 2016, n. 7285. Lo stato di “quasi-flagranza”, che rende legittimo l’arresto, ricorre anche nel caso in cui l’inseguimento da parte della polizia giudiziaria trovi causa non solo nella diretta percezione dei fatti da parte della polizia giudiziaria, ma anche nella denuncia della persona offesa o nelle indicazioni di terze persone

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 24 febbraio 2016, n. 7285 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SAVANI Piero – Presidente Dott. SETTEMBRE Antonio – rel. Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott. DE MARZO Giuseppe – Consigliere Dott....