Nel sinistro stradale la liquidazione del danno patrimoniale da incapacità lavorativa, patito in conseguenza di un sinistro stradale da un soggetto percettore di reddito da lavoro, deve avvenire ponendo a base del calcolo effettivo il reddito effettivamente perduto dalla vittima e non il triplo della pensione sociale Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza...
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Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 19 dicembre 2016, n. 26104
Il mancato pagamento, da parte dell’assicurato, di un premio successivo al primo determina, ai sensi dell’articolo 1901 c.c., comma 2, la sospensione della garanzia assicurativa non immediatamente, ma dopo il decorso del cosiddetto periodo di tolleranza o di rispetto e, cioe’, di quindici giorni dalla scadenza del premio medesimo; questo principio opera indipendentemente dal verificarsi...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 14 dicembre 2016, n. 25599
In tema di locazione di immobili urbani, la condanna del conduttore al pagamento dei canoni da scadere sino alla riconsegna dell’immobile locato, dal medesimo comunque dovuti a seguito della risoluzione della locazione a titolo di danni per la protratta occupazione dell’immobile (ai sensi dell’articolo 1591 Cc), costituisce ampliamento della domanda di risoluzione del contratto di...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 13 dicembre 2016, n. 25488
Il Comune non è responsabile per un sinistro stradale causato dal cattivo stato del manto stradale quando il veicolo viaggiava su una strada statale e quindi il Comune nel caso concreto si trovava in una situazione di difetto di legittimazione, questione rilevabile in ogni stato e grado del processo Suprema Corte di Cassazione sezione III...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 25 ottobre 2016, n. 21454
L’impresa designata dal Fondo di Garanzia per le vittime della strada assume la stessa posizione del suo dante causa (l’impresa in liquidazione coatta amministrativa), per effetto della successione a titolo particolare e, dunque, ben può avvalersi dell’eccezione di prescrizione proposta da quest’ultima, aderendo alla stessa Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 25 ottobre...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 ottobre 2016, n.21230
In tema di danno da perdita del rapporto parentale, se è pur innegabile la necessità di conciliare il diritto del superstite alla tutela del rapporto parentale con l’esigenza di evitare il pericolo di una dilazione ingiustificata dei soggetti danneggiati secondari, il dato esterno ed oggettivo della convivenza non è elemento idoneo a bilanciare le evidenziate...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 7 luglio 2016, n. 13920
Ove la persona danneggiata muoia nel corso del giudizio di liquidazione del danno per causa indipendente dal fatto lesivo di cui il convenuto è chiamato a rispondere, la determinazione del danno biologico che gli eredi del defunto richiedano “iure successionis” va effettuata non più con riferimento alla durata probabile della vita futura del soggetto, ma...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 23 giugno 2016, n. 12985
Il provvedimento di compensazione parziale o totale delle spese per giusti motivi, pur nel regime anteriore a quello introdotto dall’art. 2, comma 1, lett. a) della legge 28 dicembre 2005, n. 263 – applicabile nel caso all’esame, trattandosi di giudizio iniziato nel 2001 – deve trovare un adeguato supporto motivazionale, anche se, a tal fine,...
La vittima di un sinistro stradale è incapace, ex art. 246 c.p.c., a deporre nel giudizio avente ad oggetto la domanda di risarcimento del danno proposta da altra persona danneggiata in conseguenza del medesimo sinistro, a nulla rilevando che il testimone abbia dichiarato di rinunciare al risarcimento o che il relativo credito sia prescritto. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 aprile 2016, n. 7623.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 aprile 2016, n. 7623 Svolgimento del processo C.E.M. proponeva appello avverso la sentenza del Tribunale di Latina n. 1816/2003, depositata il 17 novembre 2003, con cui era stata rigettata la domanda, da lui proposta, di risarcimento dei danni dal medesimo riportati in un incidente stradale avvenuto sulla...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 gennaio 2016, n. 664. Il contratto di comodato di un bene stipulato dall’alienante di esso in epoca anteriore al suo trasferimento non è opponibile all’acquirente del bene stesso, atteso che le disposizioni dell’art. 1599 c.c. non sono estensibili, per il loro carattere eccezionale, a rapporti diversi dalla locazione. L’acquirente a titolo particolare della cosa data in precedenza dal venditore in comodato non può, quindi, risentire alcun pregiudizio dall’esistenza di tale comodato e ha, pertanto, il diritto di far cessare, in qualsiasi momento, a suo libito, il godimento del bene da parte del comodatario e di ottenere la piena disponibilità della cosa.
Suprema Corte di Cassazione Sezione III Civile Sentenza 18 gennaio 2016, n. 664 Svolgimento del processo Con ricorso notificato il 25 maggio 2005, C.S. , deducendo di aver acquistato, nel 1994, un immobile e che quest’ultimo era detenuto dal Comune di Roma, in forza di comodato concluso con il suo dante causa, chiedeva al Tribunale...