Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 28 aprile 2015, n. 17774 Fatto e diritto 1. Con ordinanza emessa in data 8 aprile 2014 la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha accolto l’istanza di ricusazione presentata da D.C. nei confronti dei componenti il collegio del Tribunale nel processo n. 1215/2012 R.G.T. a carico dello stesso...
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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 25 marzo 2015, n. 12703. In tema di impedimento a comparire dell’imputato, il giudice, nel disattendere un certificato medico ai fini della dichiarazione di contumacia, deve attenersi alla natura dell’infermita’ e valutarne il carattere impeditivo, potendo pervenire ad un giudizio negativo circa l’assoluta impossibilita’ a comparire solo disattendendo, con adeguata valutazione del referto, la rilevanza della patologia da cui si afferma colpito l’imputato
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 25 marzo 2015, n. 12703 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VESSICHELLI Maria – Presidente Dott. MICCOLI Grazia – rel. Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. POSITANO Gabriele – Consigliere Dott. LIGNOLA...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 25 marzo 2015, n. 12695. L’articolo 78 c.p.p., comma 1, lettera e), richiede, a pena di inammissibilita’, la sottoscrizione del difensore in calce all’atto di costituzione di parte civile e, a tal fine, deve ritenersi sufficiente anche la sottoscrizione apposta dal difensore in calce al mandato conferitogli dalla parte privata ai fini di detta costituzione
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 25 marzo 2015, n. 12695 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DUBOLINO Pietro – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. MICCOLI G. – rel. Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 marzo 2015, n. 10083. Ai fini della configurabilità del reato di accesso abusivo a un sistema informatico (articolo 615-ter del Cp), nel caso di soggetto munito di regolare password, è necessario accertare il superamento, su un piano oggettivo, dei limiti e, pertanto, la violazione delle prescrizioni relative all'accesso e al trattenimento nel sistema informatico, contenute in disposizioni organizzative impartite dal titolare dello stesso, indipendentemente dalle finalità soggettivamente perseguite. Irrilevanti, invece, devono considerarsi gli eventuali fatti successivi relativi ai dati acquisiti: questi, se seguiranno, saranno frutto di nuovi atti volitivi e pertanto, se illeciti, saranno sanzionati con riguardo ad altro titolo di reato (rientrando, ad esempio, nelle previsioni di cui agli articoli 326, 618, 621 e 622 del Cp).
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 10 marzo 2015, n. 10083 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUNO Paolo Antonio – Presidente Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – rel. Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott....