Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 22 giugno 2017, n. 31079
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 22 giugno 2017, n. 31079

Non integra il delitto di diffamazione la lettera, allegata al verbale di assemblea condominiale, con il quale un condomino sia indicato come moroso nel pagamento delle quote condominiali, essendo la lettera in conoscenza dei soli condomini dell’edificio per i quali può sussistere un interesse giuridicamente apprezzabile alla conoscenza di tali fatti. SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE...

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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 16 gennaio 2017, n. 1786

Non ogni forma di violenza o minaccia riconduce alla fattispecie dell’art. 610 c.p., ma solo quella idonea – in base alle circostanze concrete – a limitare la libertà di movimento della vittima o influenzare significativamente il processo di formazione della volontà, incidendo su interessi sensibili del coartato. A tanto conduce sia il principio di offensività,...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 5 dicembre 2016, n. 51736
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 5 dicembre 2016, n. 51736

Ai fini della valutazione della legalita’ della pena di cui e’ stata chiesta l’applicazione, deve aversi riguardo al risultato finale indicato dalle parti, indipendentemente dai singoli “passaggi” interni, in quanto e’ proprio tale risultato che assume valenza “esterna”, quale espressione ultima e definitiva dell’incontro delle volonta’ delle parti. Di conseguenza, ai fini del rispetto dell’articolo...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 15 luglio 2016, n.30340
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 15 luglio 2016, n.30340

Alla luce del nuovo art. 61, n. 5, cod. pen., l’età avanzata della vittima del reato rileva in misura maggiore, attribuendo al giudice di verificare, allorché il reato sia commesso in danno dì persona anziana, se la condotta criminosa posta in essere sia stata agevolata dalla scarsa lucidità o incapacità di orientarsi da parte della...

Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 maggio 2016, n. 19441.
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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 maggio 2016, n. 19441.

Niente contraffazione di moneta per il soggetto trovato con un ingente quantitativo di banconote se queste non prendono spunto da un modello che circola ma sono frutto di fantasia. Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 10 maggio 2016, n. 19441 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA...

Corte di Cassazione, sezione V, sentenza  26 febbraio 2016, n. 7974. In tema di abbandono di persone minori o incapaci, l’amministratore di sostegno non risponde del reato di cui all’art. 591 c.p.
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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 26 febbraio 2016, n. 7974. In tema di abbandono di persone minori o incapaci, l’amministratore di sostegno non risponde del reato di cui all’art. 591 c.p.

In tema di abbandono di persone minori o incapaci, l’amministratore di sostegno non risponde del reato di cui all’art. 591 c.p. in quanto, salvo che sia diversamente stabilito nel decreto di nomina, lo stesso non è investito di una posizione di garanzia rispetto ai beni della vita e dell’incolumità individuale del soggetto incapace ma solo...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 giugno 2015, n. 23987. E’ configurabile la bancarotta fraudolenta qualora l’imprenditore, nella imminenza della dichiarazione di fallimento, abbia restituito al venditore i beni acquistati con patto di riservato dominio

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 4 giugno 2015, n. 23987 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAPALORCIA Grazia – Presidente Dott. BRUNO Paolo Antonio – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. POSITANO Gabriele – Consigliere Dott. LIGNOLA...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 18 giugno 2015, n. 25756. La circostanza aggravante della finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso è integrata quando – anche in base alla Convenzione di New York del 7 marzo 1966, resa esecutiva in Italia con la legge n. 654 dei 1975 – l’azione si manifesti come consapevole esteriorizzazione, immediatamente percepibile, nel contesto in cui è maturata, avuto anche riguardo al comune sentire, di un sentimento di avversione o di discriminazione fondato sulla razza, l’origine etnica o il colore e cioè di un sentimento immediatamente percepibile come connaturato alla esclusione di condizioni di parità, non essendo comunque necessario che la condotta incriminata sia destinata o, quanto meno, potenzialmente idonea a rendere percepibile all’esterno – e quindi a suscitare – il riprovevole sentimento o, comunque, il pericolo di comportamenti discriminatori o di atti emulatori, anche perché ciò comporterebbe l’irragionevole conseguenza di escludere l’aggravante in questione in tutti i casi in cui l’azione lesiva si svolgesse in assenza di terze persone

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 18 giugno 2015, n. 25756 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 9 novembre 2012 del Tribunale di Cremona, confermata dalla Corte d’appello di Brescia il 19 novembre 2013, M.G. era condannata alla pena di giustizia per il reato di atti persecutori, aggravato dalla finalità di discriminazione...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 6 maggio 2015, n. 18781. Il cosiddetto giudicato cautelare non si estende a tutte le questioni deducibili, bensi’ esclusivamente a quelle che sono state dedotte ed effettivamente decise

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 6 maggio 2015, n. 18781 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FUMO Maurizio – Presidente Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. PISTORELLI Luca – Consigliere Dott. CAPUTO Angelo – Consigliere Dott. LIGNOLA Ferdinan...

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