Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 28 aprile 2016, n. 17684 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Milano ha confermato la sentenza emessa il 26/02/2014 dal G.u.p. del Tribunale di Milano nei confronti di S.M.A. , ritenuta colpevole dei reati di tentata concussione in concorso e di...
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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 07 marzo 2016, n. 9415. Il reato di favoreggiamento personale è reato di pericolo, la condotta deve consistere in un’attività che frapponga un ostacolo, anche se limitato o temporaneo, allo svolgimento delle indagini, che provochi cioè una negativa alterazione del contesto fattuale all’interno del quale le investigazioni e le ricerche erano in corso o si sarebbero potute svolgere. Ne discende che è irrilevante la circostanza che, nel caso di specie, le indagini non fossero ancora iniziate. Il reato, dunque, può essere integrato da qualunque condotta, positiva o negativa, diretta o indiretta, mentre non è necessaria la dimostrazione dell’effettivo vantaggio conseguito dal soggetto favorito, occorrendo solo la prova della oggettiva idoneità della condotta favoreggiatrice ad intralciare il corso della giustizia
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza del 07 marzo 2016, n. 9415 LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CONTI Giovanni – Presidente – Dott. GIANESINI Maurizio – Consigliere – Dott. COSTANZO Angelo – Consigliere – Dott. CRISCUOLO Anna – rel. Consigliere – Dott. DE AMICIS Gaetano...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 3 marzo 2016, n. 4205. Sebbene nei contratti a prestazioni corrispettive, qualora la parte adempiente, dopo aver ritualmente intimato alla controparte diffida ad adempiere, ai sensi dell’art. 1454 c.c. non domandi la risoluzione di diritto per l’inutile decorso del termine assegnato, ma intimi nuova diffida assegnando nuovo termine, la risoluzione di diritto consegue solo quale effetto della seconda diffida e, quindi, a condizione che la stessa sia valida anche in relazione alla congruità del termine, la reiterazione stessa non esclude che l’inadempimento del diffidato si sia già manifestato alla scadenza del primo termine, potendo ricondursi alla rinnovazione della diffida l’interesse del diffidante ad un tardivo adempimento della controparte, con la concessione quindi di un nuovo termine entro il quale adempiere, impedendo l’effetto risolutorio di diritto ricollegabile alla prima diffida. Tuttavia, l’inadempimento continua ad essere tale, e si è manifestato, anche nella sua oggettiva gravità, a far data dalla scadenza del termine assegnato con la prima diffida
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 3 marzo 2016, n. 4205 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHINI Bruno – Presidente Dott. ORICCHIO Antonio – Consigliere Dott. CORRENTI Vincenzo – Consigliere Dott. SCARPA Antonio – Consigliere Dott. CRISCUOLO Mauro...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 3 marzo 2016, n. 4502. La possibilità di eccepire, nel legittimo esercizio del potere di autotutela che l’art. 1460 comma 1 c.c. espressamente attribuisce a ciascuno dei contraenti nei contratti a prestazioni corrispettive, al fine di paralizzare la pretesa avversaria chiedendone il rigetto, l’inadempimento o l’imperfetto adempimento dell’obbligazione assunta da controparte, trova un limite nella ipotesi in cui siano stabiliti termini diversi per l’adempimento in relazione ai diversi contraenti. Anche in presenza di obbligazioni da adempiere in tempi diversi, è consentita l’opponibilità dell’exceptio inadimpleti contractus di cui all’art. 1460 c.c., alla parte che debba adempiere entro un termine diverso e successivo, qualora la controparte o abbia dichiarato di non voler adempiere, ovvero sia certo o altamente probabile che essa non sia in grado di adempiere, indipendentemente dall’imputabilità dell’inadempimento
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 3 marzo 2016, n. 4502 Svolgimento del processo Con atto di citazione ritualmente notificato in data 27 novembre 2001, la ITM Costruzioni Edili S.r.l. conveniva in giudizio dinanzi al Tribunale di Salerno-Sezione distaccata di Eboli, il Consorzio Piana del Sele-Latteria Sociale scarl deducendo che tra le parti era...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 febbraio 2016, n. 2973. Gli ispettori delle aziende di trasporto pubblico non hanno gli stessi poteri degli ausiliari del traffico: possono multare solo chi sosta sulle corsie riservate ai mezzi pubblici e non anche chi parcheggia sulle strisce blu senza pagare o si ferma fuori da esse ma intralcia i loro utenti
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 febbraio 2016, n. 2973 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BUCCIANTE Ettore – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere Dott. ABETE Luigi – Consigliere Dott. CRISCUOLO Mauro...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 gennaio 2016, n. 1078. La semplice revisione di un modello di accordo già esistente non può essere ricondotta nella voce “assistenza e redazione dei contratti”, essendo qualificabile come attività di consulenza
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 21 gennaio 2016, n. 1078 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BUCCIANTE Ettore – Presidente Dott. PARZIALE Ippolisto – Consigliere Dott. CORRENTI Vincenzo – Consigliere Dott. FALASCHI Milena – Consigliere Dott. CRISCUOLO Mauro...