Non è abnorme, e quindi non è ricorribile per cassazione, il provvedimento con cui il giudice per le indagini preliminari restituisca gli atti al pubblico ministero perché valuti la possibilità di chiedere l’archiviazione del procedimento per particolare tenuità del fatto ex articolo 131-bis del Cp.
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Non è abnorme, e quindi non è ricorribile per cassazione, il provvedimento con cui il giudice per le indagini preliminari restituisca gli atti al pubblico ministero perché valuti la possibilità di chiedere l’archiviazione del procedimento per particolare tenuità del fatto ex articolo 131-bis del Cp.

Corte di Cassazione, sezioni unite penali, Sentenza 9 maggio 2018, n. 20569 La massima estrapolata Non è abnorme, e quindi non è ricorribile per cassazione, il provvedimento con cui il giudice per le indagini preliminari, investito della richiesta di emissione del decreto penale di condanna, restituisca gli atti al pubblico ministero perché valuti la possibilità...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 24 gennaio 2018, n. 3448. La concessione di una misura alternativa alla detenzione e’ l’analisi della personalita’ individuale e la verifica della sua evoluzione psicologica
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 24 gennaio 2018, n. 3448. La concessione di una misura alternativa alla detenzione e’ l’analisi della personalita’ individuale e la verifica della sua evoluzione psicologica

La concessione di una misura alternativa alla detenzione e’ l’analisi della personalita’ individuale e la verifica della sua evoluzione psicologica, che, partendo dal fatto di reato, si deve estendere ai precedenti e alle pendenze penali, agli eventuali progressi compiuti dal condannato nel periodo successivo ed ai comportamenti precedenti e successivi alla condanna, sulla scorta dei...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza n. 6064 dell’8 febbraio 2018. Il reato di molestia o disturbo alle persone non ha natura di reato necessariamente abituale
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza n. 6064 dell’8 febbraio 2018. Il reato di molestia o disturbo alle persone non ha natura di reato necessariamente abituale

Il reato di molestia o disturbo alle persone, secondo consolidato insegnamento giurisprudenziale, non ha natura di reato necessariamente abituale, sicché può essere realizzato anche con una sola azione, purché particolarmente sintomatica dei requisiti della fattispecie tipizzata. L’atto per essere molesto deve non soltanto risultare sgradito a chi lo riceve, ma dev’essere anche ispirato da biasimevole,...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 novembre 2017, n. 52259. Il giudice dell’esecuzione non può alterare il giudicato, ritenendo esistente un’attenuante non ravvisata in sede di cognizione, o procedendo alla comparazione tra circostanze opposte
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 novembre 2017, n. 52259. Il giudice dell’esecuzione non può alterare il giudicato, ritenendo esistente un’attenuante non ravvisata in sede di cognizione, o procedendo alla comparazione tra circostanze opposte

Il giudice dell’esecuzione non può alterare il giudicato, ritenendo esistente un’attenuante non ravvisata in sede di cognizione, o procedendo alla comparazione tra circostanze opposte. Né può, dopo l’irrevocabilità della sentenza, qualificare il fatto di reato, già considerato attenuato, come autonoma fattispecie e rideterminare la pena. Sentenza 15 novembre 2017, n. 52259 Data udienza 20 luglio...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 23 ottobre 2017, n. 48590. Quand’è configurabile il concorso di persone nel reato di omicidio nella forma del concorso morale
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 23 ottobre 2017, n. 48590. Quand’è configurabile il concorso di persone nel reato di omicidio nella forma del concorso morale

E’ configurabile il concorso di persone nel reato di omicidio nella forma del concorso morale quando il capo di un’organizzazione di stampo mafioso conferisca ai sodali il mandato generico per la soppressione di tutti i componenti di un clan rivale, o comunque di un gruppo di soggetti impegnati in attività criminose concorrenziali, poiché tale incarico...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 19 settembre 2017, n. 42834. Il divieto di ne bis in idem che ha assunto il rango di principio generale
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 19 settembre 2017, n. 42834. Il divieto di ne bis in idem che ha assunto il rango di principio generale

Il divieto di ne bis in idem che ha assunto il rango di principio generale anche con l’attuale codice di rito non può dirsi violato se nei due processi relativi a distrazioni di marchi di impresa rientrano anche altre contestazioni e sono in gioco diverse società. Sentenza 19 settembre 2017, n. 42834 Data udienza 24...

Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza 4 settembre 2017, n. 39889. L’entità della sanzione prevista in astratto per la sospensione dell’esecuzione
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Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza 4 settembre 2017, n. 39889. L’entità della sanzione prevista in astratto per la sospensione dell’esecuzione

L’entità della sanzione prevista in astratto per la sospensione dell’esecuzione, deve essere quella della pena, anche residua, non superiore a 4 anni nel caso di istanza di affidamento in prova. Sentenza 4 settembre 2017, n. 39889 Data udienza 24 agosto 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE FERIALE...

Corte di Cassazione, sezione feriale penale, sentenza 1 settembre 2017, n. 39858. Misure cautelari e richiesta di revoca basata sugli stessi elementi sui quali è fondata l’ordinanza
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Corte di Cassazione, sezione feriale penale, sentenza 1 settembre 2017, n. 39858. Misure cautelari e richiesta di revoca basata sugli stessi elementi sui quali è fondata l’ordinanza

Esclusa la revoca della misura se la domanda di revoca è basata sugli stessi elementi sui quali è fondata l’ordinanza con la quale è stata disposta la misura cautelare. Sentenza 1 settembre 2017, n. 39858 Data udienza 31 agosto 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE FERIALE PENALE...

Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 28 agosto 2017, n. 39443
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 28 agosto 2017, n. 39443

Il reato proprio di cui all’art. 2625, cod. civ. non riguarda la partecipazione del socio e l’esercizio dei relativi diritti in riferimento a tutti gli aspetti della vita societaria, comprese le deliberazioni della società, ma intende garantire soltanto le funzioni di controllo esercitabili sulla gestione ed amministrazione della società, con la conseguenza che non ogni...

Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 12 luglio 2017, n.34090
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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 12 luglio 2017, n.34090

La circostanza aggravante della destrezza di cui all’art. 625, primo comma, n. 4, cod. pen., richiede un comportamento dell’agente, posto in essere prima o durante l’impossessamento del bene mobile altrui, caratterizzato da particolare abilità, astuzia o avvedutezza, idoneo a sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza sul bene stesso; sicché non sussiste detta aggravante nell’ipotesi di...