Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 9 luglio 2015, n. 14368 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – rel. Consigliere Dott. DE STEFANO Franco –...
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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 luglio 2015, n. 13614. In tema di notificazione della sentenza ai fini del decorso del termine breve di impugnazione, quando il difensore agente al di fuori del circondario di iscrizione, avendo eletto domicilio in un comune diverso da quello sede dell’ufficio giudiziario adito, si debba considerare ex lege domiciliato presso la cancelleria ai sensi dell’art. 82 R.D. n. 37 del 1934, si deve ritenere che tale domiciliazione comporti a carico di quest’ultima non già l’obbligo, ma solo la facoltà di notificare presso la cancelleria, potendo a sua scelta anche notificare presso il domicilio (sebbene irritualmente) eletto
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 2 luglio 2015, n. 13614 Svolgimento del processo §1. Il Gestore dei Servizi Energetici S.p.a. (di seguito GSE), già G.R.T.N. (Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale s.p.a.) ha proposto ricorso per cassazione contro P.V. e l’Enel Distribuzione s.p.a. avverso la sentenza del 21 agosto 2013, con la quale...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 luglio 2015, n. 15240. Nel ricorso per cassazione avverso la sentenza di primo grado, proponibile ai sensi dell’art. 348-ter, terzo comma, cod. proc. civ., l’atto d’appello, dichiarato inammissibile, e la relativa ordinanza, pronunciata ai sensi dell’art. 348-bis cod. proc. civ., costituiscono requisiti processuali speciali di ammissibilità, con la conseguenza che, ai sensi dell’art. 366, n. 3, cod. proc. civ., è necessario che nel suddetto ricorso per cassazione sia fatta espressa analitica menzione sia dei motivi di appello che della motivazione dell’ordinanza ex art. 348-bis cod. proc. civ., al fine di evidenziare l’insussistenza di un giudicato interno sulle questioni sottoposte al vaglio del giudice di legittimità e già prospettate al giudice del gravame
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 21 luglio 2015, n. 15240 Svolgimento del processo 1. – Con ricorso notificato il 12.2.14 il Comune di Lanciano ricorre, ai sensi dell’art. 348-ter cod. proc. civ. ed affidandosi a due motivi, per la cassazione della sentenza del tribunale di Lanciano n. 192 del 20.4.12, il suo appello...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 1 giugno 2015, n. 11301. Le “gravi ed eccezionali ragioni”, da indicarsi esplicitamente nella motivazione ed in presenza delle quali – o, in alternativa alle quali – il giudice puo’ compensare, in tutto o in parte, le spese del giudizio, devono trovare puntuale riferimento in specifiche circostanze o aspetti della controversia decisa e comunque devono essere appunto indicate specificamente
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 1 giugno 2015, n. 11301 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – rel....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 9 giugno 2015, n. 11977. In tema di imposte sul consumo dell’energia elettrica, l’art. 14, comma 2, del d.lgs. 26 ottobre 1995, n. 504 (T.U. delle imposte sulla produzione e sui consumi), sancisce la regola generale secondo cui il rimborso dell’accisa indebitamente pagata deve essere richiesto, a pena di decadenza, entro due anni dalla data del pagamento, con norma innovativa rispetto all’abrogato d.m. 8 luglio 1924, ma priva di qualsivoglia disposizione di tipo transitorio relativa a fattispecie in cui il diritto al rimborso sia sorto in epoca anteriore alla sua entrata in vigore. In tal caso, il diritto al rimborso, che non si sia già prescritto per decorrenza del termine ordinario decennale, deve intendersi prescritto se la parte interessata non abbia proposto la domanda entro due anni dall’entrata in vigore della norma di cui all’art. 14 del d.lgs n. 504 del 1995 e cioè entro il 14 dicembre 1995.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 9 giugno 2015, n. 11977 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – rel. Consigliere Dott. DE STEFANO Franco –...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 8 luglio 2015, n. 14288. Nei giochi d’azzardo, ove ammessi, che implicano una posta pecuniaria, i giochi di fortuna, compresi il lotto, le lotterie, le scommesse, i concorsi pronostici e gli altri giochi come definiti dalla normativa vigentenella trova applicazione il d.lgs. n. 206 del 2005 (c.d. Codice del consumo), giacché il d.lgs. 21/2/2014, n. 2 (recante allo stesso modifiche) ha in ogni caso riguardo ai contratti a distanza conclusi dopo il 13 giugno 2014, pertanto va nella specie dichiarata la competenza per territorio del foro del consumatore.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 8 luglio 2015, n. 14288 Svolgimento del processo Il sig. R.M. propone istanza di regolamento di competenza ex art. 4 2 c.p.c. avverso l’ordinanza del 10/6/2014, emessa, in relazione a domanda proposta nei confronti dalla società S.NA.I. s.p.a. di condanna al pagamento di somme a titolo di vincita...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 20 luglio 2015, n. 15176. In tema di risarcimento del danno conseguente a sinistro stradale, la fattura non costituisce, di per sé, prova del danno, tanto più che non è accompagnata da una quietanza o da un’accettazione e che proviene dalla stessa parte che intende utilizzarla, per di più nella qualità di cessionaria del credito. L’ammissione di responsabilità contenuta nella contestazione amichevole di sinistro, del resto, non può costituire prova dell’effettivo svolgimento delle riparazioni; né, trattandosi di esborsi, è ammissibile una liquidazione in via equitativa
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 20 luglio 2015, n. 15176 Svolgimento del processo È stata depositata la seguente relazione. «1. La Carrozzeria di D.G. convenne in giudizio, davanti al Giudice di pace di Viterbo, la Milano Assicurazioni s.p.a. e – sulla premessa di essere cessionaria del credito di M.C.C. conseguente al sinistro stradale...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 3 giugno 2015, n. 11493. In particolare, il terzo pignorato che sia assoggettato ad esecuzione può valersi dell’opposizione all’esecuzione, per opporre al creditore assegnatario fatti estintivi od impeditivi della sua pretesa sopravvenuti alla pronuncia del titolo esecutivo (quali, ad esempio, i pagamenti successivi all’emissione dell’ordinanza ex art. 553 cod. proc. civ. ovvero per contestare la pretesa azionata col precetto (quale, ad esempio, l’eccesso degli importi per le spese o le competenze che -per quanto detto sopra sulla valenza dell’ordinanza come titolo esecutivo- ben possono essere auto-liquidate con l’atto di precetto).
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 3 giugno 2015, n. 11493 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente – Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere – Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere – Dott. LANZILLO Raffaella – Consigliere –...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 6 luglio 2015, n. 13927. In tema di attività professionale svolta da avvocati, mentre la procura ad litem costituisce un negozio unilaterale con il quale il difensore viene investito del potere di rappresentare la parte in giudizio, il mandato sostanziale costituisce un negozio bilaterale (cosiddetto contratto di patrocinio) con il quale il professionista viene incaricato, secondo lo schema negoziale che è proprio del mandato, di svolgere la sua opera professionale in favore della parte. Ne consegue che, ai fini della conclusione del contratto di patrocinio, non è indispensabile il rilascio di una procura ad litem, essendo questa necessaria solo per lo svolgimento dell’attività processuale, e che non è richiesta la forma scritta, vigendo per il mandato il principio di libertà di forma
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 6 luglio 2015, n. 13927 Svolgimento del processo E stata depositata la seguente relazione. «1. A.G. convenne in giudizio, davanti al Tribunale di Bologna, l’avv. M.P., chiedendo che fosse condannato al risarcimento dei danni a titolo di responsabilità professionale. A sostegno della domanda rilevò che il convenuto, che...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 6 luglio 2015, n. 13930. Ai fini di cui all’art. 2051 cod. civ., il caso fortuito può essere integrato anche dalla colpa del danneggiato, poiché la pericolosità della cosa – nella specie, il dissesto stradale – specie se nota o comunque facilmente rilevabile dal soggetto che entra in contatto con la stessa, impone un obbligo massimo di cautela, proprio poiché il pericolo è altamente prevedibile. E tale prevedibilità con l’ordinaria diligenza è sufficiente ad escludere la responsabilità del custode anche ai sensi dell’art. 2051 cod. civ.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 6 luglio 2015, n. 13930 Svolgimento del processo È stata depositata la seguente relazione. «1. Liliana Osio convenne in giudizio, davanti al Giudice di pace di Ancona, il Comune di quella città, chiedendo il risarcimento dei danni conseguenti ad una caduta dovuta alla presenza sull’asfalto di buche e...