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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 gennaio 2015, n. 3953. ha La tipologia di attività edilizia, introdotte dal c.d. decreto "Sblocca Italia", rientra nella ristrutturazione edilizia e non realizzabile mediante semplice denuncia di inizio attività (oggi, SCIA), atteso il mutamento di destinazione d'uso (da qualificarsi come "rilevante" ai sensi del nuovo art. 23 ter del d.P.R. n. 380/2001, introdotto dalla legge di conversione del predetto decreto, ossia dalla L. 11 novembre 2014, n. 164), che l'intervento è finalizzato ad attuare

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 gennaio 2015, n. 3953 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 gennaio 2015, n. 3918. Il reato di emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti è configurabile anche in assenza di utilizzazione delle stesse, rendendosi, pertanto, non necessari la dichiarazione fiscale o il conseguimento dell'evasione.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 gennaio 2015, n. 3918 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – rel. Consigliere Dott. SAVINO Mariapia Gaetan – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. MENGONI...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 gennaio 2015, n. 3417. La ritrattazione della persona offesa non costituisce tecnicamente una nuova prova idonea a giustificare l'accoglimento di un'istanza di revisione di una sentenza penale da parte del giudice. Tali dichiarazioni, infatti, hanno la natura di semplici elementi di prova non bastevoli da soli ad assumere valore probatorio

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 26 gennaio 2015, n. 3417   REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. MENGONI...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 gennaio 2015, n. 1738. La confisca diretta del profitto di reato e' istituto ben distinto dalla confisca per equivalente, e altresi' la confisca del profitto, quando si tratta di denaro o di beni fungibili, non e' confisca per equivalente, ma confisca diretta

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 15 gennaio 2015, n. 1738 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – rel. Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 gennaio 2015, n. 1725. Nel reato di omesso versamento di ritenute previdenziali, la prova del dolo e' insita in genere nella presentazione della dichiarazione annuale, dalla quale emerge quanto e' dovuto a titolo di imposta, e che deve, quindi, essere saldato o almeno contenuto non oltre la soglia di euro cinquantamila, entro il termine lungo previsto

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 15 gennaio 2015, n. 1725   REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. PEZZELLA...

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Corte di Cassazione, sezione III, ordinanza 14 gennaio 2015, n. 1364. Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del profitto del reato corrispondente all'ammontare della imposta evasa nei reati tributari puo' legittimamente permanere "fino a quando permane l'indebito arricchimento derivante dall'azione illecita, che cessa con l'adempimento dell'obbligazione tributaria"; pertanto, in caso di rateizzazione quale piano di rientro dal debito tributario, "le ragioni del sequestro possono venir meno solo con il completamento rateale concordato". Il che non significa che la rateizzazione non incida sulla cautela penale: incide peraltro solo in termini di quantum, legittimando la decurtazione dell'importo corrispondente a quello che frattanto e' gia' stato pagato, poichè in tema di reati tributari, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, qualora sia stato perfezionato un accordo tra il contribuente e l'Amministrazione finanziaria per la rateizzazione del debito tributario, non puo' essere mantenuto sull'intero ammontare del profitto derivante dal mancato pagamento dell'imposta evasa, ma deve essere ridotto in misura corrispondente ai ratei versati per effetto della convenzione, poiche', altrimenti, verrebbe a determinarsi una inammissibile duplicazione sanzionatoria, in contrasto con il principio secondo il quale l'ablazione definitiva di un bene non puo' mai essere superiore al vantaggio economico conseguito dall'azione delittuosa

Suprema Corte di Cassazione sezione III ordinanza 14 gennaio 2015, n. 1364 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – rel. Consigliere Dott....