Il contribuente, che dichiara ma omette di versare una determinata imposta, può attendere, senza incorrere in alcuna decadenza, di opporsi in sede contenziosa all’iscrizione a ruolo della pretesa tributaria (nel caso di specie, Irap dichiarata e non versata da un avvocato)
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Il contribuente, che dichiara ma omette di versare una determinata imposta, può attendere, senza incorrere in alcuna decadenza, di opporsi in sede contenziosa all’iscrizione a ruolo della pretesa tributaria (nel caso di specie, Irap dichiarata e non versata da un avvocato)

Corte di Cassazione, sezione tributaria, Ordinanza 6 giugno 2018, n. 14541. La massima estrapolata: Il contribuente, che dichiara ma omette di versare una determinata imposta, può attendere, senza incorrere in alcuna decadenza, di opporsi in sede contenziosa all’iscrizione a ruolo della pretesa tributaria (nel caso di specie, Irap dichiarata e non versata da un avvocato)....

Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 21 febbraio 2018, n. 4165. La deduzione dalla base imponibile Irap delle quote residue dei crediti inesigibili appostati nei bilanci delle società bancarie e finanziarie precedenti al 2005 è sempre legittima.
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 21 febbraio 2018, n. 4165. La deduzione dalla base imponibile Irap delle quote residue dei crediti inesigibili appostati nei bilanci delle società bancarie e finanziarie precedenti al 2005 è sempre legittima.

La deduzione dalla base imponibile Irap delle quote residue dei crediti inesigibili appostati nei bilanci delle società bancarie e finanziarie precedenti al 2005 è sempre legittima. Intanto la loro deducibilità non incide sulla competenza fiscale, che resta fissata nell’esercizio in cui il fatto si origina e viene rilevato contabilmente. Non può avere efficacia retroattiva la...

Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 29 dicembre 2017, n. 31122. Tutte le spese per il recupero crediti, anche quelle eccedenti il limite forfetario, dovevano intendersi a totale carico della cessionaria.
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 29 dicembre 2017, n. 31122. Tutte le spese per il recupero crediti, anche quelle eccedenti il limite forfetario, dovevano intendersi a totale carico della cessionaria.

Tutte le spese per il recupero crediti, anche quelle eccedenti il limite forfetario, dovevano intendersi a totale carico della cessionaria. L’assunto – centrale nel ragionamento della ricorrente – secondo cui le clausole contrattuali conferirebbero carattere di aleatorieta’ al rimborso della parte di oneri non coperti dalla percentuale forfettaria, affievolendone la relativa pretesa a situazione di...

Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 21 luglio 2017, n. 18071
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 21 luglio 2017, n. 18071

Il requisito della prevalenza nella trasformazione di prodotti agricoli è soddisfatto considerando la quantità dei prodotti e non la qualità Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria ordinanza 21 luglio 2017, n. 18071 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CAPPABIANCA Aurelio...

Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 28 giugno 2017, n. 16060
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 28 giugno 2017, n. 16060

È legittimo l’accertamento induttivo fondato sui brogliacci rinvenuti in sede di verifica: si tratta, infatti, di documenti contabili dotati dei requisiti di gravità, precisione e concordanza Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 28 giugno 2017, n. 16060 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi...

Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 22 marzo 2017, n. 7252
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 22 marzo 2017, n. 7252

Il giudice di appello può fondare la propria decisione sui documenti tardivamente prodotti in primo grado, purché acquisiti al fascicolo processuale in quanto tempestivamente e ritualmente prodotti in sede di gravame entro il termine perentorio di cui all’art. 32, comma 1, D.Lgs. n. 546/1992, di venti giorni liberi prima dell’udienza Suprema Corte di Cassazione sezione...

Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 7 dicembre 2016, n. 25110
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 7 dicembre 2016, n. 25110

Nessun rimborso Irap per il contribuente accertato sulla base della percentuale astratta espressiva del rapporto tra l’esborso afferente la componente capitali e la componente lavoro in rapporto al totale dei compensi percepiti per ciascun anno di imposta senza svolgere altre indagini Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 7 dicembre 2016, n. 25110 REPUBBLICA ITALIANA...

Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 4 novembre 2016, n. 22413
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 4 novembre 2016, n. 22413

I redditi provenienti da prostituzione non rappresenta reddito esente o non imponibile e neppure provento da attività illecita ma rientra tra i redditi diversi tassabili ex articoli 6 e 67 lettera l) Dpr 917/1986   Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 4 novembre 2016, n. 22413 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA...

Il presupposto per l'esecuzione di una valida notificazione è che la consegna avvenga nella casa di abitazione o presso il domicilio del notificando
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Il presupposto per l'esecuzione di una valida notificazione è che la consegna avvenga nella casa di abitazione o presso il domicilio del notificando

Il presupposto per l’esecuzione di una valida notificazione è che la consegna avvenga nella casa di abitazione o presso il domicilio del notificando: se avviene in luoghi diversi diventa irrilevante il rapporto tra il consegnatario e la persona cui l’atto è destinato e quindi la notificazione deve considerarsi nulla. La notificazione dell’atto mediante consegna al...

Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 14 settembre 2016, n. 18065
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 14 settembre 2016, n. 18065

In tema di accertamento delle imposte sui redditi, i dati e gli elementi risultanti dai conti correnti bancari assumono sempre rilievo ai fini della ricostruzione del reddito imponibile, salvo che il titolare di detti conti non fornisca adeguata giustificazione. Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 14 settembre 2016, n. 18065 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME...